Alpi Ledrensi e Judicaria entrano nelle Riserve della Biosfera Unesco
La notizia è arrivata dalla ventisettesima sessione di lavoro dell’International Coordinating Council (ICC) che si è svolta a Parigi e che ha annesso nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB (Man and Biosfera) il territorio trentino delle Dolomiti del Brenta e il Lago di Garda
E’ ufficiale: il territorio che si estende dalle Dolomiti di Brenta al Lago di Garda, “Alpi Ledrensi e Judicaria” è Riserva della Biosfera UNESCO. Lo ha annunciato il Segretario del Programma MAB (Man and the Biosphere) e direttore della Division of Ecological and Earth Sciences (SC/EES) Han Qunli durante la ventisettesima sessione di lavoro dell’International Coordinating Council (ICC) che si è svolta a Parigi e che ha annesso nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera del Programma MAB (Man and Biosfera) il territorio trentino. “Un traguardo molto importante che ci responsabilizza ancora di più in merito all’ambiente e allo sviluppo ecosostenibile del nostro territorio – così, con grande soddisfazione, l’assessore Mauro Gilmozzi, in stretto contatto con Parigi dai lavori del Consiglio provinciale a cui non ha voluto rinunciare – Ora comincia davvero la sfida per fare della ‘Riserva della Biosfera Alpi Ledrensi e Judicaria’ un’imperdibile occasione di sviluppo e opportunità di nuova occupazione. Sono convinto che la gestione della Riserva trentina affidata al consorzio BIM del Chiese, diventerà un esempio per l’UNESCO così come lo fu, nel 2009, l’iter di candidatura per le Dolomiti”.
All’incontro di Parigi era presente l’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola che ha manifestato soddisfazione per il traguardo tagliato. “Da questo momento il Trentino è più forte – ha detto – anche sul piano turistico, oltre che su quello dello sviluppo di un’agricoltura ecosostenibile. Siamo certi che la promozione della nostra terra, che compete a Trentino Marketing, saprà far tesoro di questa nuova opportunità. Ringrazio l’assessore Gilmozzi e tutto il suo staff, al quale va il merito di questo importante goal, per il grande lavoro svolto durante l’iter di candidatura di questa parte del Trentino”.
Presente all’evento anche il dirigente di Servizio sviluppo sostenibile e aree protette Claudio Ferrari.
L’idea di candidare il territorio trentino a Riserva della Biosfera nasce nel febbraio 2013 sulla spinta di alcune istanze del territorio, in particolare dell’Associazione Pro Ecomuseo della Judicaria e da una felice intuizione di Roberto Bombarda che l’ha condivisa con i cittadini e le autorità del suo Comune, della Provincia autonoma, e dei Comuni della Val di Ledro e Valle del Chiese. Comune capofila della candidatura, lo ricordiamo, è Comano.
L’assessore all’ambiente Mauro Gilmozzi ringrazia “tutti coloro che hanno lavorato sodo affinché questa importante qualifica fosse assegnata all’area trentina compresa fra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Il lavoro di tante persone con ruoli e funzioni diverse contribuisce, ancora una volta, a dare a questo territorio nuove opportunità di sviluppo e a consegnare alle future generazioni un Trentino migliore soprattutto dal punto di vista ambientale senza, peraltro, trascurare l’insostituibile esigenza di uno sviluppo sostenibile”. A Parigi, a nome della Provincia autonoma ha parlato il dirigente di Servizio Sviluppo sostenibile e aree protette Claudio Ferrari: “Esprimo grande soddisfazione, a nome della Provincia autonoma di Trento, per questo importante traguardo. Ringrazio i membri dell’ICC (International Coordinating Council) per aver premiato il valore del nostro territorio e l’impegno della Provincia autonoma e degli altri 20 soggetti proponenti nel conseguire questo riconoscimento. Per raggiungerlo abbiamo superato difficoltà e alcune incomprensioni con una parte della cittadinanza, che poi abbiamo coinvolto anche grazie ad un lavoro intenso di informazione e partecipazione. Per noi è un riconoscimento pieno di significato; non lo intendiamo come un altro bollino di certificazione ma, piuttosto, come un riconoscimento vero per la secolare gestione attenta e equilibrata del nostro territorio, dove uomo e natura da secoli convivono e si sostentano a vicenda; è uno stimolo a migliorare ancora nella strategia di sviluppo sostenibile, favorendo l’integrazione della conservazione attiva della biodiversità con le politiche economiche, in particolare il turismo e l’agricoltura. Anche attraverso la ricerca e l’educazione. Siamo orgogliosi di aver portato il nostro territorio nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera, e assicuro il nostro impegno a collaborare con le altre Riserve per lo sviluppo del network”.
Sono quarantasette mila gli ettari di territorio trentino ora Riserva della Biosfera UNESCO. Si estendono dalla Alpi di Ledro alle Giudicarie esteriori: dai 63 metri di altitudine del lago di Garda ai 3.173 della cima Tosa nel cuore delle Dolomiti di Brenta già patrimonio dell’umanità. L’area trentina divenuta Riserva della Biosfera UNESCO è abitata da 16.000 persone residenti in 11 Comuni: Bleggio Superiore, Bondone, Comano Terme, Dorsino, Fiavè, Ledro, Riva del Garda, San Lorenzo in Banale, Stenico, Storo e Tenno. In questo territorio l’uso del suolo è destinato a boschi e prati per l’89,6 per cento, per scopi agricoli l’8,6 per cento, con destinazione urbana 1,8 per cento. Un’area con più di 800 aziende agricole, zootecniche (bovini e ovicaprini) e apistiche, con sedici consorzi cooperativi, con usi civici secolari (ASUC) in tutti i Comuni e con 203 associazioni di volontariato. Un territorio che ha una vocazione turistica specifica, che può contare su 28.000 posti letto in strutture di medie e piccole dimensioni. Una carta d’identità, quella della Riserva della Biosfera UNESCO Alpi ledrensi e Judicaria , che vanta luoghi di interesse culturale fra i più belli del Trentino con 5 castelli, 2 musei, 2 case del Parco, 3 dei Borghi più belli d’Italia, 2 siti archeologi già patrimonio dell’umanità, tante piccole e grandi chiese affrescate, 5 rifugi, 4 itinerari di visita a Riserve Naturali, senza contare i laghi, le cascate, le forre e i tanti chilometri di sentieri che si snodano in un territorio tutto da scoprire anche per gli stessi Trentini. Un’area vocata alla pratica di diverse discipline sportive, dall’escursionismo al mountainbike, dalla vela all’arrampicata, dal canyoning al windsurf. Una carta d’identità che si fregia di 1 Parco Naturale (Adamello Brenta), 11 Siti Natura 2000 (SIC/ZPS), 6 Riserve Naturali che si estendono sul 34 per cento dell’intera superficie. Un territorio che produce olio del Garda Trentino DOP, la Spressa delle Giudicarie DOP, ciuiga del Banale presidio Slow Food, la carne salada di Tenno, le patate del Lomaso, le noci del Bleggio, i marroni di Pranzo, la farina di mais di Storo, nonché vini e distillati. L’area candidata al programma MaB con la denominazione “Alpi Ledrensi e Judicaria: dalle Dolomiti al Garda” è l’habitat di oltre 1600 specie di flora, 33 delle quali sono endemiche cioè con una distribuzione estremamente limitata. Si contano 149 specie di fauna protette, fra cui l’orso bruno, il lupo e la lince. Si riassumono in tre in tre punti/azioni, quelli riferibili alle Riserve MaB (Man and the Biosphere-Uomo e Biosfera): conservare (paesaggi, ecosistemi, specie e diversità); promuovere lo sviluppo economico e sociale (ecologicamente sostenibile); educare e sostenere la ricerca e la formazione (sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile). Dunque le aree MaB sono territori dinamici che hanno con l’uomo uno strettissimo rapporto: è lui l’insostituibile protagonista.