Giù dalla parete nord del Camicia, morti Iannilli e D’Andrea
Gran Sasso, a perdere la vita due esperti alpinisti impegnati ad aprire una nuova via sulla strapiombante parete nord del Camicia (l’Eiger dell’Appennino): Roberto Iannilli e Luca D’Andrea
Tragedia stamani sul Gran Sasso. Due alpinisti sono precipitati dalla parete nord del Monte Camicia. Morti entrambi. Il Soccorso Alpino è intervenuto prontmente ma non ha potuto fare altro che constatarne i decessi e recuperare le salme, trasferite all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo.
Le vittime sono Roberto Iannilli (Roma), alpinista esperto e il suo amico e compagno di scalate, Luca D’Andrea (Sulmona). Iannilli, 60 anni, sei anni fa era rimasto vittima di un altro incidente in montagna: era caduto dal Paretone sul Gran Sasso. Entrambi erano conosciutissimi, protagonisti di imprese sul Gran Sasso e anche fuori casa sino alle grandi vette himalayane. Nel 2013 l’apertura di Lotta di Classe sul Corno Piccolo, solo per citarne una. Iannilli ha vinto l’ambito riconoscimento “Consiglio” ed è stato tra i finalisti internazionali del premio Piolets d’Or.
I due, da quanto si apprende, erano ieri sulla parete nord del Camicia (l’Eiger dell’Appennino) per aprire una nuova via.
Dal punto di vista geomorfologico la montagna fa parte della dorsale più orientale del massiccio del Gran Sasso collegata sulla sua linea di cresta a nord al vicino Monte Prena con a seguire il Monte Brancastello e Monte Aquila. La caratteristica di questa montagna è la diversità dei due versanti, quello meridionale arrotondato ed erboso, roccioso ed aspro quello settentrionale. La cima si raggiunge facilmente dal versante ovest di Campo Imperatore tramite non difficili percorsi, mentre la parete Nord, da qualcuno soprannominata l'”Eiger dell’Appennino”, è meta ambita di numerosi ed esperti rocciatori provenienti da tutta Italia. Famoso in questo versante un tratto sommitale della parete rocciosa noto come Dente del Lupo. La cresta fa parte del cosiddetto Sentiero del Centenario.
Da ieri sera, poi, non hanno dato più notizie. I familiari si sono allarmati. Stamani la scoperta della tragedia. Il Soccorso Alpino li ha trovati ancora legati tra loro. Tra le ipotesi: uno dei due potrebbe aver perso l’appiglio e avrebbe così provocato la caduta del compagno.
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foto: facebook
Forse accade così La prima autobiografia di Roberto Iannilli (datata 2011), alpinista di punta in Italia, autore di ben 100 vie nuove e con varie spedizioni extraeuropee al suo attivo, nelle quali ha compiuto nuove ascensioni, alcune di queste in Himalaya e addirittura in solitaria. In ambito extraeuropeo, Iannilli è il precursore di un moderno alpinismo di ricerca che lo ha portato a visitare vallate sconosciute agli occidentali, nelle catene della Cordillera Blanca in Perù e in Himalaya. Nel libro, oltre alla narrazione delle sue imprese, l’autore confessa le sue paure, qualità e difetti legati alla sua vita, non nascondendo di essere fatto di carne, ossa e sentimenti e non mancando di porsi domande anche scomode, e interrogativi che tutti gli scalatori si fanno ma che pochi confessano.