In capo al mondo, Walter Bonatti da un’altra prospettiva
Quella dell’uomo, attraverso le testimonianze di chi lo conosceva e lo seguiva. Martedì 10 novembre 2015 alle ore 19, in occasione del debutto di In capo al mondo – in viaggio con Walter Bonatti, di Luca Radaelli e Federico Bario, al Teatro Libero di Milano si terrà un incontro informale
Un incontro per raccontare la storia di Bonatti da un’altra prospettiva: quella dell’uomo, attraverso le testimonianze di chi lo conosceva e lo seguiva, non solo ne raccontava le imprese ma ne condivideva l’avventura.
Martedì 10 novembre 2015 alle ore 19, in occasione del debutto di In capo al mondo – in viaggio con Walter Bonatti, di Luca Radaelli e Federico Bario, al Teatro Libero di Milano si terrà un incontro informale che vuole essere prima di tutto un omaggio affettuoso a uno dei più grandi alpinisti ed esploratori italiani. Saranno i ricordi e le riflessioni dei partecipanti (Sandro Filippini, Roberto Serafin, Luca Radaelli e Roberto Rizzente) a celebrarne la memoria e preparare il pubblico allo spettacolo che seguirà alle ore 21, in scena fino a lunedì 16 novembre 2015.
In capo al mondo, patrocinato dai Cai di Lecco e sostenuto da Regione Lombardia, intende omaggiare una vita straordinaria, capace di emozionare e coinvolgere il pubblico attraverso la commistione di più linguaggi, dalla narrazione alle videoinstallazioni, dalla musica dal vivo alle immagini spettacolari.
“Tra tanti scatoloni – dicono gli organizzatori – che di volta in volta diventano montagne da ricostruire, prende avvio questa storia, la storia della vita di Walter Bonatti ma soprattutto la filosofia di un personaggio unico e speciale, che ha cercato di superare i propri limiti, come non solo il campione ma ogni uomo dovrebbe fare.
La narrazione di Luca Radaelli, appassionata e precisa, si accompagna alla chitarra suonata dal vivo da Maurizio Aliffi e alle immagini delle imprese più eroiche dell’alpinista per guidare lo spettatore nella più coraggiosa delle spedizioni: la realizzazione dei sogni di un uomo libero.
Un lavoro capace di regalare il fascino dell’avventura e delle conquiste, le esplorazioni nella natura selvaggia, ed onorare a pieno la montagna che Teatro Invito, che opera e vive ai piedi del Resegone e della Grigna, non può non sentire parte di sé”.