La Ferrata della Memoria in ricordo della tragedia del Vajont
La nuova via ferrata percorre la destra orografica della gola del Vajont attraversando i territori dei comuni di Longarone (BL), Castellavazzo (BL) e Erto (PN)
La Ferrata della Memoria è una nuova via ferrata nata da un’idea di Fabio Bristot “Rufus”, delegato del Soccorso alpino delle Dolomiti Bellunesi, che ha voluto ricordare anche attraverso lo sport la tragedia del Vajont.
La realizzazione è stata finanziata grazie al progetto transfrontaliero “SaferAlps” che si è occupato dello studio per la messa in sicurezza delle vie ferrate nella provincia di Belluno e nel resto dell’Arco alpino. Hanno dato un fondamentale contributo DolomitiCert, il CAI Veneto, l’Università di Salisburgo e il Soccorso Alpino.
Le Guide Alpine Cortina hanno provveduto alla messa in opera della via ferrata della Memoria, apportando la loro conoscenza maturata in decenni di esperienza nella costruzione e mantenimento delle più famose vie ferrate delle Dolomiti, localizzate principalmente a Cortina d’Ampezzo.
Dal 2 ottobre, la diga del Vajont si potrà quindi osservare da un’altra prospettiva, quella sportiva. Poter osservare da un nuovo punto di vista la sagoma slanciata e per un certo verso iiquietante della diga del Vajont darà modo ai frequentatori della ferrata della Memoria di riflettere sugli errori del passato e guardare al futuro rivalutando una zona, al confine tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, che gode di grandi potenzialità dal punto di vista turistico.
La nuova via ferrata percorre la destra orografica della gola del Vajont attraversando i territori dei comuni di Longarone (BL), Castellavazzo (BL) e Erto (PN).
AVVICINAMENTO
L’attacco del nuovo percorso attrezzato è raggiungibile facilmente grazie alla strada regionale 251 che da Longarone porta a Erto. Nello specifico, dall’abitato di Codissago salire fino al sesto tornante, dove è posto un cartello che indica la via ferrata. Qui si abbandona la strada principale esi prosegue a destra su una stradina che porta, dopo circa cento metri, ad un parcheggio.
Qui si lascia l’auto e in prossimità di una galleria si trova l’inizio del sentiero, localizzato sulla destra.
ITINERARIO
Inizialmente si scende per pochi metri fino a raggiungere la spettacolare gola che portava l’acqua dal torrente Vajont alla cartiera di Codissago già alla fine del 1800. Si prosegue lungo il canalone fino a trovare una prima galleria di circa 150 m (consigliata lampada frontale o torcia elettrica), seguita da una cengia attrezzata, un’altra galleria più corta e altra cengia più esposta ma facile.
Al termine della cengia si raggiunge una scaletta che segna l’inizio della parte difficile con i primi 100 metri impegnativi ed esposti.
Subito dopo, grazie ad una serie di cenge, si guadagna uno spallone intermedio, dove inizia la seconda parte verticale, anche questa difficile ma meno impegnativa della precedente, per poi proseguire su un’altra cengia verso destra e una seconda scala.
Da qui si segue un intaglio nella roccia, costruito per far passare la teleferica che da Longarone portava i calcestruzzi fino al cantiere della diga del Vajont: in 5 minuti si arriva infine al sentiero n. 380 grazie al quale si raggiunge la diga del Vajont.
DIFFICOLTA’
Media/Difficile
La difficoltà è facile nel tratto iniziale e molto difficile in quello seguente.
ESPOSIZIONE
Sud
DISLIVELLO IN SALITA
260 m circa
SVILUPPO VIA FERRATA
700 m circa
TEMPO MEDIO IN SALITA
2 h e 15′
TEMPO MEDIO IN DISCESA
a) Lungo il Troi de S. Antoni: 1 ora circa.
b) Lungo la SR 251 fino all’ultima galleria, poi svoltare a sinistra (sud-ovest) per sentiero: 45 minuti circa.
MATERIALE
Kit da ferrata, imbrago, guanti, casco, scarpe idonee, pila frontale e zaino.
Dopo la bellissima falesia di Erto, grazie alla nuova Ferrata della Memoria la zona del Vajont diventa ancor più un luogo ideale per gli appassionati di montagna.
Le Guide Alpine Cortina faranno il possibile per apportare le proprie conoscenze nel settore turistico in modo di offrire già dal mese di Ottobre e Novembre l’accompagnamento di tutti gli appassionati facendo vivere un esperienza che vuole essere a 360° collegando l’aspetto sportivo, grazie alla nuova via ferrata, quello della memoria legato alla Diga del Vajont – proponendo anche la visita del Museo Longarone Vajont Attimi di Storia, quello architettonico proponendo la visita a Erto vecchia, e quello enogastronomico legato al rapporto tra il Gelato Artigianale e Longarone.
Venerdì 2 ottobre alle 11:00 si è tenuta la cerimonia d’inaugurazione.