Manaslu, Simone Moro e Tamara Lunger tornano a casa
I due alpinisti hanno deciso di abbandonare la spedizione a causa delle incessanti ed abbondanti nevicate, il pericolo valanghe e per la perdita dell’attrezzatura seppellita sotto metri di neve al campo 1
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Si torna a casa. Appuntamento rimandato con il Manaslu e l’East Pinnacle per Simone Moro e Tamara Lunger. I due sono tornati al campo base da un paio di giorni ma hanno trovato la situazione uguale se non peggio di quando l’avevano lasciato alcune settimane fa quando decisero di scendere e continuare allenamento ed acclimatamento nella Valle dell’Everest. Ebbene, ieri i due alpinisti italiani hanno fatto un “giretto” al Campo 1 e non hanno trovato più il loro materiale ed attrezzatura. Non sono serviti gps, sonde… nulla… tutto coperto da metri di neve. Intanto, fa sapere Moro, anche oggi continua a nevicare e le valanghe, con l’aumentare delle temperature, vengono giù sempre con più frequenza.Tanto che una, come dice Moro, li ha sfiorati ieri mentre salivano al C1.
Decisione presa: si torna a casa! Il Manaslu può attendere… Una decisione dura da prendere: “Una spedizione non è mai solo pura performance, una scalata fatta con il cuore in gola. È spesso un gioco di pazienza e di nervi e penso che Tamara e io abbiamo davvero – dice Moro sulla sua pagina Facebook – fatto tutto per dare tempo al tempo e alla montagna di coprirsi di neve e farsi spazzare dal vento. Questa attesa però non ha cambiato nulla. Siamo però rimasti di buonumore e non abbiamo perso la voglia di scherzare e sognare.
A presto il report completo, grazie per averci sostenuto e arrivederci alla prossima avventura!”.
Queste invece le parole di Tamara Lunger: “Simone e io abbiamo deciso che la spedizione finisce qui ma con la consapevolezza che negli ultimi 2 mesi abbiamo vissuto un periodo davvero magico e momenti di puro divertimento e soddisfazione. Abbiamo avuto la pazienza, eravamo motivati, ma a volte bisogna saper dire basta”.
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Simone Moro e Tamara Lunger sono tornati al campo base del Manaslu con l’intento di scalare la vetta ed effettuare il contatenamento con l’East Pinnacle. Ma hanno avuto una bella sorpresa: beh, da quelle parti non è cambiato nulla… come l’hanno lasciato così l’hanno trovato: neve ed ancora neve, nevicate ed ancora nevicate!
Simone Moro ci agigorna dalla sua pagina Facebook: “Domani ritorneremo a Campo 1 e cercheremo le nostre cose che saranno senza dubbio sommerse dalla neve. Se a valle la neve se n’è andata, quassù non sembra cambiato nulla. In ogni caso riconosciamo che la natura è un vero spettacolo!”.
E questo è quanto affermava il 4 aprile appena giunti al CB: “Siamo ritornati al campo base del Manaslu in elicottero. Lo abbiamo trovato distrutto dalle nevicate e dal vento. Le tende rotte e i sacchi a pelo bagnati. Poi si è pure messo a nevicare… altri 30 cm! Per fortuna abbiamo portato altri sacchi a pelo e un’altra tenda”. In queste settimane Moro e Lunger, lasciati il campo base Manaslu per la troppa neve ed il pericolo valanghe, sono stati prima nella Valle dell’Everest e si sono divertiti un po’ per tenersi in allenamento ed acclimatarsi. Sono stati due volte sull’Island Peak, la seconda volta aprendo una nuova via. Ecco quanto diceva in tal occasione l’alpinista italiano: “Siamo tornati sull’Island Peak, ma questa volta non dalla via normale. Ne abbiamo aperta una nuova sulla Cresta Nord-Est, che porta alla Cima Est a quota 6100 m. Una via lunga e bella, con tanta neve da battere. L’attacco è proprio ai piedi della parete Sud del Lhotse.
Siamo partiti da Chhukung alle 5 e 20 e siamo rientrati alle 17 e 16. Così in 48 ore siamo saliti due volte sull’Island Peak partendo e tornando a Chhukung. Fino a questo momento continuano a essere le sole salite effettuate quest’anno sulla montagna. Anche oggi un gruppo di 11 alpinisti è tornato indietro, a causa dei crepacci, larghi e insidiosi. E questo nonostante ci fosse la nostra traccia. Quella che avevamo trovato è una via perfetta. Tuttavia c’è da dire che il tempo stava cambiando e a partire dalle 11 e 30 sono arrivate prima la nebbia e poi la neve. Così non abbiamo fatto foto in vetta, raggiunta alle 12 e 45 (due giorni fa alle 12 e 35…). Abbiamo subito pensato a scendere perché c’era poco da scherzare con zero visibilità e una via intera da scendere faccia a monte…
In totale la via, avvicinamento compreso, è di 1600 metri di dislivello, per un totale di 23,5 km”.
Anche Tamara Lunger, intanto, non si perde d’animo: Di nuovo al campo base del Manaslu! Penso sia stregato! Arriviamo noi al campo base e riprende a nevicare… Abbiamo dovuto disseppellire le tende rotte dalla neve, abbiamo montato un’altra tenda e abbiamo trascorso un pomeriggio seduti dentro mentre fuori nevicava, altri 30 cm! Ci ritroviamo qui sempre con la stessa quantità di neve, incredibile! E si sentono già di nuovo i rumori delle valanghe che vengono giù. Prima della cena, ho già fatto nuovamente la mia prima spalata attorno alla tenda.
Siamo sempre di buonumore, anche se vedo pocha chance. Ci divertiamo un sacco e le esperienze fin ora sono stupende. Happy”.
Mentre scriviamo, Moro e Lunger sono sul sentiero che conduce al CB1 per constatarne la situazione…