Oggi la carica dei 300 sindaci montani a Roma, è braccio di ferro col Governo
Oggi si è tenuta a Roma la protesta della montagna. Circa 300 sindaci a Roma di tutta Italia per partecipare alla Camera alla mobilitazione organizzata dall’Intergruppo Parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, in collaborazione con Anci, Upi e Uncem.
Sul tavolo una serie di provvedimenti del Governo: dall’Imu sui terreni agricoli all’aumento dell’Iva sul pellet dal 10 al 22 per cento.«La mobilitazione di oggi – afferma Enrico Borghi, deputato del PD e presidente dell’Intergruppo – rappresenta un’assoluta novità nelle modalità con cui gli amministratori dei territori montani sottoporranno a Governo e Parlamento le questioni più urgenti che stanno destando seria preoccupazione per la tenuta delle nostre municipalità. Per la prima volta i sindaci non sono costretti a manifestare in piazza ma entrano nei palazzi delle istituzioni e si confrontano con esse, con l’obiettivo di raggiungere soluzioni condivise che non si scarichino su contribuenti e sulle municipalità. Le questioni che preoccupano sono molte, dall’Imu sui terreni agricoli dei Comuni riparametrati sul criterio Istat dei 600 metri di altitudine, peraltro al momento sospeso dal Tar del Lazio, all’aumento dell’Iva sul pellet dal 10 al 22%, alla riduzione del servizio postale nei territori montani». Ma ci sono anche provvedimenti importanti a favore della montagna. Come le oil free zone, aree entro le quali si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e derivati con energie rinnovabili.
Per quanto riguarda l’Imu sino ad oggi erano esclusi dal pagamento dell’imposta tutti i proprietari di beni che si trovavano nelle zone montane. Adesso invece, sono completamente esenti solo i proprietari dei terreni nei Comuni a oltre 600 metri di altitudine, esenzione parziale per quelli tra 281 e 600 metri e pagamento completo dell’Imu sui terreni agricoli per tutti i proprietari dei Comuni sotto i 281 metri. La protesta nasce anche dal fatto che le classificazioni prendono in considerazione il dato dell’altitudine dalla posizione della sede del municipio, spesso costruito a fondovalle e pertanto non realistica rispetto al resto dell’estensione comunale.
Sul tavolo anche il taglio degli uffici postali previsto dal piano industriale di Poste italiane per il prossimo triennio.
alla protesta presente anche l’Anci: “Abbandonare l’idea anacronistica e surreale di applicare l’Imu sui terreni montani relativa al 2014, e ricondurre invece il tema all’interno della discussione sulla local tax, che dovrà mettere ordine finalmente sul tema dell’imposizione immobiliare a livello locale”. E’ l’appello del Coordinatore ANCI dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, che oggi ha preso parte ad un’iniziativa organizzata dall’intergruppo parlamentare sullo Sviluppo della Montagna, alla presenza di più di 300 sindaci e del ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta.
“Tralasciando alcuni criteri pressoché assurdi per la determinazione dei terreni montani – aggiunge Castelli – come l’altimetria della sede dei palazzi comunali, il problema reale è che le amministrazioni si ritroverebbero a dover chiedere ai contribuenti, in tempi strettissimi, pagamenti di imposte relative a terreni molto spesso incolti o abbandonati”.