Soccorso a pagamento in Lombardia: ecco le tariffe
Il tariffario all’ordine del giorno della Giunta regionale. La legge fu approvata lo scorso mese di febbraio. Si pagherà in caso di negligenza, non necessità o imprudenza. Come funziona nelle altre regioni
>>> aggiornamento
Ecco sommariamente il tariffario, di cui non c’è ancora ufficialità, approvato dalla Giunta regionale della Lombardia. Per un mezzo di soccorso di «base» (ambulanza con soccorritori certificati di cui un autista) la compartecipazione per l’escursionista-alpinista è di 56 euro l’ora; per un mezzo di soccorso «intermedio» (ambulanza con infermiere e autista-soccorritori certificati) la compartecipazione di spesa è di 70 euro e per uno di soccorso «avanzato» (ambulanza con autista-soccorritore certificato, medico e infermiere) 115 euro all’ora. Tale quota a carico dell’utente viene calcolata in base ai minuti di effettivo impegno della risorsa. Una cosa è certa: l’utente non potrà sborsare una cifra superiore a 780 euro. Questo è il tetto massimo. È prevista, inoltre, una riduzione del 30% a favore dei residenti in Lombardia.
Sull’approvazione del Piano tariffario è intervenuta anche il consigliere regionale e relatrice del progetto di legge Lara Magoni. Leggi l’articolo.
Alleghiamo la delibera per una lettura esaustiva delle tariffe.
>>> seguono aggiornamenti
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Soccorso alpino a pagamento in Lombardia: sarà oggi all’ordine del giorno della giunta di Regione Lombardia il piano tariffario dei servizi di soccorso. Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la legge a metà febbraio. E’ passata col voto favorevole di Lega Nord, Forza Italia, Lista Maroni, NuovoCentroDestra, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto. I 5 Stelle si sono astenuti. Parliamo della Legge Regione Lombardia n. 5 del 17/03/2015 “Disposizioni in materia di interventi di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza”.
“Il soccorso è garantito a tutti – dice Lara Magoni, consigliere regionale del Gruppo Maroni Presidente e relatrice del Progetto di legge – Ciò che viene introdotto è il concetto di negligenza che, se accertata, comporterà una compartecipazione alla spesa con i medesimi criteri e modalità vigenti per gli accessi al triage del pronto soccorso”. 120 giorni di tempo, questo, si disse allora, il tempo per mettere giù un tariffario di comune accordo con Areu e Cnsas. La procedura prevede che l’approvazione di tale tariffario spetti alla Giunta. E, infatti, eccoci qua.
Dopo Veneto, Trentino e Valle d’Aosta anche la Lombardia decide in tal senso. Si dovrà pagare, si diceva solo nel cosa vi siano comportamenti imprudenti o negligenti se vi un ferito con codice bianco o nessun ricovero in ospedale. Nelle altre regioni dove il ticket è già realtà le cose funzionano così:
- Trentino Alto Adige: ticket di 30,00 € per il ferito grave (in caso di ricovero ospedaliero o in presenza di un referto medico che attesti la gravità dell’emergenza sanitaria); ticket di 110,00 € per il ferito lieve e ticket di 750,00 € per la persona illesa.
- Valle d’Aosta: gratuito in caso di emergenza sanitaria; ticket di 800,00 € per intervento inappropriato a mezzo elicottero (rilevato dall’equipaggio intervenuto – es. alpinista bloccato in parete od escursionista con attrezzatura inadeguata) e ticket di 100,00 € + 74,80 €/min (costo al minuto di volo con aeromobile AB412 o 137,00 € con aeromobile AW139) per chiamate totalmente immotivate (rilevate dall’equipaggio intervenuto).
- Veneto: 25,00 €/min fino ad un max di 500,00 € per il ferito grave (con ricovero ospedaliero o accertamenti in Pronto Soccorso); 90,00 €/min fino ad un max di 7.500,00 € per ferito lieve o persona illesa (le tariffe sono diminuite del 20 % per i residenti).
Notevole passo in avanti. Non più a spasso con l’ elicottero senza pagare “pegno”. Ma l’ Abruzzo deve fare meglio, bene i corsi già programmati ai quali tutti gli appassionati della montagna devono partecipare, a fine corso deve esserci una prova con giudizio che deve essere positivo. Gli appassionati della montagna, di fuori regione, che frequenteranno le montagne Abruzzesi dovranno dimostrare di aver frequentato corsi simili a quello che si terrà prossimamente in regione ed in mancanza di questo dovranno, per arrampicate fuori dai sentieri segnalati, affidarsi a guide alpine e/o accompagnatori di media montagna, che li accompagnano in tutta sicurezza. Obbligatoria dovrà essere la stipula di una polizza assicurativa per garantire il pagamento delle spese eventuali di soccorso. Per ultimo, sicuramente il più importante, il soccorso deve tornare nelle mani espertissime e competenti delle varie “Fiamme” Carabinieri, Finanza, Forestale, Polizia, Vigili del Fuoco ecc… corpi presenti sul territorio (almeno uno). Questi Corpi svolgono anche compiti di Polizia Giudiziaria indispensabile per accertare e certificare eventuali negligenze delle persone soccorse, negligenze che determinano il pagamento degli interventi. loreto bartolomei maestro di sci a riposo.
Da Facebook
Loreto Bartolomeio scrive:
Oggi Domenica del Signore 27/09/2015
Ad oggi non è stato postato nessun commento da alcuni “piazzaroli” di Pietracamela (4/5), piazzaroli si, capaci di star seduti ed oziare tutto il giorno, prima in piazza, ora all’ ombra di tre cipressi argentati, solo per invidie e rivalità “fenciullesche” hanno denigrato la giusta proposta del nostro compaesano Paolo De Luca. Paolo, primo propositore e grande sostenitore in Italia, della legge che ora tutte le Regioni vanno facendo propria, con qualche sfumatura ma tutte nel solcoIo della sua proposta iniziale. In alcune di esse è gia legge. Io indegnamente ho arricchito la proposta di Paolo con la obbligatorietà, da parte i frequentatori delle pareti del G. Sasso, la partecipazione ad un preventivo corso con esame positivo per chi vuole arrampicare, una assicurazione obbligatoria per il pagamento delle spese del soccorso ed infine che le squadre delle Forze di Polizia, Carabinieri, Polizia, Forestale, Vigili del Fuoco ecc….. operino per il recupero negli incidentati, facciano parte delle squadre operanti con l’ elissoccorso ed a piedi, in subordine squadre civili, e solo in subordine. Chi va in montagna deve imparare ad usare i professionisti, le guide alpine e gli accompagnatori di m-m, abilitati a salire tutte le strade, dalle semplici fino a quelle difficili in piena sicurezza, usiamo questi professionisti, che ci aspettano a braccia aperte, per farci divertire e non per recuperare quello che è di “”irrecuperabile””. Dimenticavo, noi, io è Paolo lo ammettiamo, non sappiamo giocare a “tresette col morto ed a centocinquantuno”. loreto bartolomei
Un elogio al Consiglio e componenti di Giunta della Regione Lombardia!
Ora tutti i governanti delle altre Regioni Italiane ( tranne quelli del Trentino Alto Adige, Veneto, Valle d’Aosta ) devono necessariamente prenderne esempio e porre cosi’fine alla totale gratuita ‘delle costose operazioni di soccorso alpino facendole pagare al cittadino imprudente in emergenza! ! Paolo De Luca Maestro di Sci e Accompagnatore di media Montagna Pietracamela (Te).
Loreto, è evidente che sai di cosa stai parlando: specialmente quando scrivi “per arrampicate fuori dai sentieri segnalati”!
Vai tu ad arrampicare sui sentieri, che noi alpinisti preferiamo le pareti!
Bene VdA e Trentino deve essere praticamente gratis in caso di emergenza), trovo fuori luogo il Veneto: che cosa vuol dire tiket da 25 a 500E? O c’è il ferito “grave” (allora deve esser gratis), oppure non c’è!
Quindi gentili Signori, mi vorreste dire che è giusto farmi pagare un intervento in parete, qualora venga giudicato (non so da chi ed in virtù di quali considerazioni) che il mio comportamento sia stato negligente oppure imprudente, mentre il recupero da parte di un elicottero del mio vicino di casa che imprudentemente è salito su una vecchia seggiola per raccogliere mele dal proprio albero in giardino è giusto sia gratuito? cosa distingue un comportamento negligente e/o imprudente di un alpinista in parete da un qualsiasi altro uomo in qualsiasi altro contesto?
Gentile sig. “Ramon”, dove posso trovare un traduttore’. loreto bartolomei
Ok X chi va fuori pista con gli sci, ma mi sembra che stiamo raggiungendo il fondo, chiaro che in montagna l’incidente può capitare, in questo modo non andrà più fuori nessuno con perdita di turismo e posti di lavoro. Se è questo che vogliono sono serviti.