Soccorso alpino a pagamento in Abruzzo, prima riunione in Regione

Ieri al vertice hanno partecipato delegati di tutti gli enti interessati al mondo della montagna. Prossimo passo: redigere una bozza di legge con il contributo di tutti. Spunta l’ipotesi di procedere anche con l’introduzione dell’obbligatorietà dell’Artva, come fatto in Lombardia da pochi mesi, per chi pratica sport su qualsiasi area innevata diversa dalle aree sciabili attrezzate

soccorso alpino

 

Soccorso alpino a pagamento anche in Abruzzo? Come già scritto la scorsa settimana, qualcosa si muove.  Due consiglieri regionali, Luciano Monticelli (PD) e Pierpaolo Pietrucci (PD), si stanno adoperando per redigere una bozza di legge (dopo l’abrogazione della legge n. 1 del 2011) e portarla all’attenzione del Consiglio regionale.  I primi passi sono quelli di istituire una Commissione di esperti e redigere una bozza di legge. Ebbene, ieri vi è stata una prima riunione alla quale hanno partecipato i delegati dei Maestri di sci, Guide Alpine, Cai, Soccorso Alpino, 118, Anci ed il maestro di sci Paolo de Luca, sostenitore della proposta di legge.

 

La macchina amministrativa della Regione si è messa in moto. Si procederà, come detto, proponendo una prima bozza con il contributo di tutti gli enti interessati e trovare la giusta mediazione tra essi. L’Abruzzo, a quanto pare, sta seguendo le linee-guida della Regione Lombardia. Dove è passata la linea dura contro  le  imprudenze  in  montagna: prima l’introduzione dell’obbligatorietà dell’Artva per coloro che praticano sport in qualsiasi area innevata diversa dalle aree sciabili attrezzate e poi il “ticket”. Ebbene, anche l’Abruzzo, stando alle indicazioni che sarebbero emerse durante la riunione di ieri in Regione, sarebbe intenzionata ad introdurre l’obbligatorietà dell’Artva. Per il momento solo un’ipotesi sulla quale lavorare…

 

Un Commento

  1. Quando la “politica” si trova in difficoltà predispone un “tavolo”, crea una “commissione” che annuncia di voler cambiare “tutto” per non cambiare assolutamente “niente”. E’ proprio il caso di dire che la “montagna partorirà un piccolissimo topo” (topolino). Si, chi ha portato sotto gli occhi di tutti, il problema dei soccorsi con elicottero gratuito, il collega maestro di sci ed anche accompagnatore Paolo de Luca, si ritrova a discutere non di questo scempio, sprego di soldi pubblici, avvenuto fino a ieri al quale bisognava dare un taglio netto, ma a vedere che tipo di attrezzatura deve portare con se nello zaino, chi vuole comunque andare a fare in montagna il proprio comodo, sciare dove vuole ed arrampicarsi anche se ha ai piedi solo gli infradito, confidando sull’ intervento conclusivo e risolutore che questo tipo di comportamento sconsiderato produce, l’ intervento “gratuito” dell’ elisoccorso. Tanto pantalone paga.
    Questi comunque sono i punti irrinunciabili:
    1- Chiunque passeggia, cammina, su sentieri tracciati, anche in quota, vestito adeguatamente, se incappa in un qualsiasi incidente e bene che venga soccorso al meglio anche con l’ elissoccorso, gratuitamente se necessario, farà fede il colore del codice di ingresso al pronto soccorso e dei giorni ricevuti di ricovero e/o convalescenza. In mancanza di questi documenti le spese del soccorso saranno a carico di chi lo richiede.
    2- Chiunque si allontana dai sentieri tracciati, assume un atteggiamento di arrampicata, magari con ai piedi solo ciabatte , od anche se usa attrezzatura indispensabile per esercitarla, tipo corde, cordini, chiodi, scalette, moschettoni ecc….. deve aver sostenuto un corso di base atto alla prima preparazione per arrampicare, ed in generale per capire come ci si comporta in montagna, pena essere severamente sanzionato. Sarà sicuramente obbligatoria, per questo tipo di attività, una polizza assicurativa, capace di coprire tutte le spese, se si dovessero sostenere, per eventuali danni a se e/o verso gli altri (ruzzolamento di materiali ecc…). Anche chi vuole andare a funghi, oggi in Abruzzo, deve fare un corso-esame per poterlo fare.
    In mancanza di questi semplici punti “”irrinunciabili”” alla legge, costatiamo di fatto che la montagna non ha partorito neppure il piccolo topo, ha abortito, ha alzato un polverone per dire che voleva cambiare tutto e non ha voluto cambiare assolutamente niente. Chissà perchèèèè??€€€€. Allora non ci resta che affidarci alla giustizia, monitorare tutti gli interventi e dove emergessero comportamenti scandalosi come in passato, denunciarli alla magistratura. Non è difficile accorgersi dell’ intervento dell’ elicottero, CHI LO FA, da dove parte e dove atterra, almeno questo non si può nascondere. Chi ha il compito di scegliere se autorizzare di far intervenire o no l’ elicottero, da domani avrà una grossa responsabilità.
    loreto bartolomei
    Maestro di sci a riposo

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