Terremoto Nepal, morti 4 italiani: due speleologi e due alpinisti
Le vittime sono Renzo Benedetti e Marco Pojer travolti da una frana durante un trekking a 3.500 metri nella Rolwaling Valley. Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei 4 speleologi dispersi da due giorni. Salvi i due compagni: Giuseppe ‘Pino’ Antonini e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni. Le vittime del sisma salgono a 4.000
Il bilancio delle vittime del terremoto in Nepal sale di ora in ora: ormai sono 4.000. Quattro le vittime italiane. Renzo Benedetti e Marco Pojer sono stati travolti da una frana mentre stavano facendo trekking a 3500 metri di quota nella Rolwaling Valley.
A darne notizia due compagni di spedizione, Iolanda Mattevi, ferita, e Attilio D’Antoni, illeso, ricoverati entrambi all’ospedale di Kathmandu. Renzo Benedetti era un alpinista molto conosciuto e di grande esperienza: classe 1955, originario di Segonzano in Val di Cembra; molte salite sulle Alpi e vari ottomila: Manaslu, il Makalu, il Dhaulagiri, il Cho Oyu e il Gasherbrum II senza ossigeno, e l’Everest e il K2 con l’ossigeno. Era istruttore nazionale di scialpinismo e alpinismo. Marco Pojer era un cuoco della scuola materna locale, era in montagna con un gruppo di cui facevano Renzo Benedetti, e due italiani che sono invece sopravvissuti. Ferita Iolanda Mattevi, che è in ospedale, illeso Attilio Dantone. Pojer e Benedetti pare abbiano scelto un percorso diverso per raggiungere l’abitazione di un’anziana nepalese che avevano conosciuto in una precedente spedizione, a cui volevano portare alcuni medicinali. I compagni avevano proseguito fino a un punto di ristoro lungo al sentiero Langtang Trek.
Sono morti anche Oskar Piazza, del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige, e Gigliola Mancinelli, 51 anni, di Ancona, due dei 4 speleologi dispersi. Salvi gli altri due compagni: Giuseppe ‘Pino’ Antonini, 53 anni, di Ancona, e Giovanni ‘Nanni’ Pizzorni, 52 anni, genovese, esperto torrentista. Gigliola Mancinelli aveva chiesto un cambio turno a lavoro per andare in nepal. ”Ho ancora qui sul telefonino gli Sms che Gigliola mi ha mandato prima di partire: mi aveva chiesto un cambio di turno, ci teneva tanto ad andare…”. Il dottor Germano Rocchi è il responsabile del servizio di elisoccorso delle Marche. Gigliola Mancinelli, medico anestesista, era anche volontaria presso la base dell’elisoccorso di Fabriano. Oskar Piazza, come detto, era del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige Piazza, classe 1960, esperto alpinista: in archivio il Cho Oyu, il Gasherbrum I e il McKinley. Era anche vice direttore della Scuola nazionale forre.
Allarme rientrato per lo scalatore veronese, Giovanni Cipolla, 24 anni: ha telefonato ai suoi familiari per rassicurarli.
Secondo la Caritas i morti potrebbero essere anche 6 mila.
Sull’Everest, oltre ai morti al campo base tanti sono gli alpinisti inghiottiti dai ghiacci nei crepacci. ”Abbiamo visto la morte in faccia”, ha detto l’alpinista Mario Vielmo, uno dei cinque italiani che hanno raggiunto il laboratorio Piramide dell’associazione Ev-K2-Cnr, che si trova a 5.050 metri di quota sul versante nepalese dell’Everest.
Intanto continuano le scosse. Sono state almeno 45 le scosse di magnitudo superiore a 4.5 avvenute in Nepal dopo terremoto di 7.8. Due le repliche di magnitudo superiore a 6, la prima delle quali è avvenuta a 40 minuti dal terremoto principale. ”Altre repliche sono attese, anche nei prossimi giorni”, ha osservato il sismologo Amato. Una scossa di magnitudo 5.2 e’ stata registrata oggi in territorio indiano alla frontiera con il Bangladesh alle 18,06 locali, senza apparentemente causare vittime o danni gravi.