Valanga a Livigno, parla la guida alpina che accompagnava i 4 turisti
All’indomani della valanga staccatasi su Monte Garone a Livigno – 4 turisti travolti (danesi e svizzeri) di cui uno grave – parla la guida alpina di Livigno Matteo Galli che ha accompagnato il gruppo di stranieri sul Garone con l’heliski. «Stavamo approcciando la discesa nella sua parte più ripida e ho fermato il gruppo in una posizione sicura – ha affermato -. A quel punto io sono sceso per primo e mi sono raccomandato con loro di scendere a mio comando, uno per volta e di seguire la mia linea. I primi due sono scesi e si sono fermati accanto a me, quando è partito il terzo abbiamo sentito staccarsi la valanga da molto sopra rispetto a dove eravamo partiti. A quel punto ho urlato di seguirmi e di spostarsi tutti sulla destra, ma loro hanno proseguito dritti verso valle, dove, una volta arrivati su un tratto pianeggiante, sono stati raggiunti e travolti dalla valanga. Il quarto snowboarder non è rimasto coinvolto nell’incidente perché si trovava ancora nel punto individuato in precedenza come sicuro. Tutti erano dotati di Artva, pala, sonda e di zaino con Abs che hanno prontamente aperto. Ho avvertito immediatamente l’elicottero che ha attivato i soccorsi organizzati, quindi mi sono adoperato per liberarli dalla neve. Sono riuscito subito a localizzare e liberare il primo, il secondo l’ho trovato con l’Artva mentre per il terzo il lavoro è stato un po’ più lungo perché il deposito della valanga si era distribuito in due conche. Quest’ultimo ragazzo ha avuto maggiori complicazioni perché è rimasto più a lungo sotto la neve. Al momento dell’arrivo dei soccorsi organizzati, dopo circa 20 minuti dall’incidente, tutti e tre gli snowboarder erano fuori dalla valanga».
Giungere in montagna con l’heliski ormai da tempo sta creando polemiche a go-go. Una pratica che sta prendendo sempre più piede anche in Italia tranne qualche divieto presente sull’arco alpino.