Prima ascensione Monviso, cambia la storia dell’alpinismo

Una ricerca mette in dubbio che siano stati gli inglesi William Mathews e Frederick Jacomb nel 1861; i ricercatori affermano con prove alla mano che il “Re di Pietra” delle Alpi Cozie sia stato scalato più di un secolo prima da geografi francesi incaricati di disegnare la mappa del territorio

monviso

 

La notizia la si sapeva già da un po’ di tempo ma ora si stanno rendendo pubblici i risultati della ricerca. Nei giorni scorsi a Vallouise e nei prossimi mesi saranno resi noti anche in Piemonte, come riporta anche La Stampa. Stiamo parlando della prima ascensione del Monviso. Per la storia dell’alpinismo i primi a mettere piede sul Monviso furono gli inglesi William Mathews e Frederick Jacomb il 30 agosto 1861. Il «Re di Pietra» è montagna simbolo del Piemonte, nelle giornate limpide si vede dalla Pianura Padana per via della sua forma piramidale e la sua altezza di oltre 500 metri superiore ai picchi circostanti. Con 2.062 metri la sua prominenza è la decima dell’intero arco alpino e la ventitreesima in tutta Europa. È anche conosciuto perché ai suoi piedi si trova la sorgente del fiume Po, il corso d’acqua più lungo d’Italia. Dal 29 maggio 2013 è diventato patrimonio dell’Unesco come riserva della biosfera transfrontaliera con la Francia. Leggenda narra che Annibale col suo esercito passò proprio dalle parti del Monviso. E c’è chi dice che il simbolo della Paramount Pictures si riferisce proprio al Monviso.

 

Comunque, ora la storia potrebbe cambiare. Perché tre studiosi hanno scoperto, esaminando la cartografia del XVIII secolo, che sui 3841 metri della vetta più alta delle Alpi Cozie potrebbero essere arrivati altri, 110 anni prima: i geografi francesi incaricati di disegnare la mappa del territorio.

Infatti Oliver Joseph e Paul Billon-Grand, storici di Vallouise (vicino a Briançon), insieme con Eugenio Garoglio (collaboratore dell’Università di Torino e del Centro studi e ricerche storiche sull’architettura militare del Piemonte) e il cartografo Alexandre Nicolas, hanno trovato nelle antiche carte la “prova matematica” di altre ascensioni sul Monviso, ma non solo. La prova consiste prove dalla presenza di quelle rilevazioni e misurazioni. Nell’occasione la cima fu addirittura salita per ben due volte: sia dai portatori dei segnali necessari per le triangolazioni, sia dagli stessi ingegneri rilevatori.

 

«Abbiamo intuito la possibilità – spiegano gli studiosi – di un’ascesa alla sommità del Monviso nel 1751, se non addirittura nel 1750. È stata la scoperta di un pittogramma, cioè un simbolo stilizzato, che ci ha posto la questione. Sulla mappa di metà ‘700 il Monviso e le altre vette usate per le misurazioni sono indicate con un palo e un’ellisse in cima. Un tronco di 10-15 metri, a cui veniva attaccato un drappo visibile da un’altra sommità, da cui si facevano i calcoli. Significa che la spedizione di Bourcet è salita in vetta per sistemare il palo e poi registrare i valori».

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio