Alla scoperta dei Tholos, le capanne in pietra a secco della Majella
Un bel sentiero ci conduce agli insediamenti descritti per la prima volta nel 1876 dal teatino Giovanni Chiarini, trattasi di costruzioni rotonde con copertura conica costruiti da pastori e contadini e destinati a dormitorio e mungitoio
Un sentiero ad anello molto interessante per il periodo storico, oltre che culturale, paesaggistico, montano, inizia da Passolanciano-Maielletta 1350m, nel territorio del comune di Pretoro CH, verso i Tholos, nella zona di Roccamorice PE, colle Remacinelli e lo Stazzo di Roccamorice. E’ il sentiero del Parco denominato CP, (Capanne in pietra a secco). I tholos sono insediamenti silvo-pastorali realizzati in pietra, senza l’uso di cemento, con una tecnica intelligente ed originale. Ogni giro di pietre, viene appoggiato su quello inferiore, spostato leggermente verso l’interno di qualche centimetro, in modo che alla fine dà la forma a cono. Infatti la costruzione è rotonda con copertura conica. I tholos erano costruiti dai pastori e contadini e destinati a dormitorio e a mungitoio.
Sono stati descritti per la prima volta nel 1876, dal teatino Giovanni Chiarini, prima di partire nel mese di agosto per la spedizione ai laghi equatoriali in Africa, organizzata dalla Società Geografica Italiana. Nelle immediate vicinanze delle costruzioni, sono presenti ancora antichi terrazzamenti, utilizzati perché il terreno era usato come area coltivata. Chi abitava i tholos non erano i pastori transumanti che accompagnavano le greggi, formate da centinaia di capi, ma da agricoltori locali che si trasferivano in montagna per coltivare i campi e portavano al pascolo i pochi capi che possedevano. Diversi tholos hanno i magazzini dove venivano conservati gli arnesi per lavorare il terreno.
Da Passo Lanciano, 1350 metri, ci si dirige ad ovest verso il bosco, che corre parallelo alla strada di Lettomanoppello PE. Il bosco è fitto, ben segnato, con molte tracce di animali selvatici. Ad una radura, 1240 metri, è visibile in località Arcarelli, la più bella testimonianza di pietra della Maiella, la Valletta. La neve è abbondante, purtroppo molto acquosa, difficoltosa da sciare. Si forma uno zoccolo alto e pesante sotto la soletta dello sci. E’ faticoso avanzare da solitario, ma l’ambiente ovattato, rilassa e ti carica. Altri tholos si incontrano, sono suggestivi e coperti dalla neve, offrono un’atmosfera di mistero, quasi fiabesco.
Il panorama è ampio, il Gran Sasso, il Morrone, paesi e valli. A quota 1200 metri, bisogna fare un cambio di direzione ad angolo retto, verso sud, nella direzione della strada che sale da Roccamorice. Fra tronchi di alberi che ostruiscono la carrareccia si può scegliere se raggiungere la strada o seguitare a salire nel bosco, verso colle Remacinelli. La salita è un po’ impegnativa e si esce alla sbarra che immette sulla strada, a 1582 metri. Anche qui si può scegliere se raggiungere Fonte Tettone o, direzione Nord, lo stazzo di Roccamorice,1509 metri. Ora si entra sulla pista da sci della Panoramica e con una bella sciata, finalmente…, si torna a Passo Lanciano.
DIFFICOLTA’ EAI (escursionistico in ambiente innevato)
DISLIVELLO 400m
DISTANZA 10 km
TEMPO DI PERCORRENZA 4 ore per la neve pesante
>>> Le Avventure dei Lettori: Luciano Pellegrini