Meroi-Benet al Makalu: il 13° Ottomila
I due alpinisti italiani sono al cb del Makalu e intendono salire, come fatto per gli altri Ottomila, senza ossigeno e sherpa. Oltre che col loro stile silenzioso e lontano dai clamori
foto: www.ferranlatorre.com
Zitti zitti, senza clamore ed annunci, Nives Meroi e suo marito Romano Benet stanno tentando il loro tredicesimo Ottomila. Sono al cb del Makalu (il restante che manca è l’Annapurna). Come gli altri, anche il Makalu vogliono salirlo senza ossigeno e sherpa. Per loro si tratta del secondo tentativo: il primo, nell’inverno 2007-2008, si concluse senza la salita della cima a causa del maltempo e nella discesa Nives Meroi si fratturò una gamba.
A darcene notizia è anche Marco Confortola che lo scrive sulla sua pagina Facebook e ci fa sapere che da quelle parti ci sono anche altre due conoscenze: “In discesa verso il nostro Campo 1 quando abbiamo incrociato il nostro nuovo amico Pakistano Ali Sadpara che assieme ad Alex e Simone è stato tra i primi salitori del Nanga in invernale.
Ali è qui al Makalu per lavoro come Portatore d’Alta Quota , è una persona molto piacevole e simpatica così come il caro Ferran La Torre molto tosto e grande Alpinista .
Al Campo base poi c’è la coppia di Alpinisti che stimiamo tutti dal profondo, Romano Benet e Nives Maroi e che insieme cercheranno di raggiungere la cima del Makalu . Non sappiamo se gradiscano o meno che si parli di loro perché sono molto silenziosi e riservati . Ciò non toglie che hanno tutta la nostra stima e ammirazione”.
Nives Meroi ha fatto la sua scelta. E’ stata chiara. Niente corsa. Niente pubblicità. Un numero maggiore di ottomila è stato conquistato solo dalla coreana Oh Eun-Sun, dalla spagnola Edurne Pasaban e dall’austriaca Gerlinde Kaltenbrunner che hanno conquistato tutte le 14 cime. La Pasaban ha utilizzato in due occasioni l’ossigeno, mentre la conquista di tutte le vette per la coreana è controversa. L’alpinista italiana è Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «Per gli eccezionali traguardi raggiunti nell’alpinismo di alta quota, un’attività che era rimasta a lungo prerogativa maschile» (anno 2010).
Ad agosto 2009 ha annunciato il proprio ritiro dalla competizione per la prima scalata femminile di tutti gli ottomila della terra: «L’alpinismo di oggi perde proprio le caratteristiche del gioco come lo intendiamo noi, ovvero esplorazione di se stessi in contesti diversi. Il fatto che l’alpinismo himalayano femminile sia diventato una corsa con come unico obiettivo il risultato mi ha fatto decidere di non giocare più».
Come si diceva al cb del Makalu c’è anche Ferran Latorre (quest’inverno doveva far parte del team internazionale per il Nanga Parbat, poi fece dietro-front). Beh, Latorre suola sua pagina web dice: “Al Makalu ci sono tanti alpnisti. Ma se qualcuno merita un fan club, è l’affascinante coppia italiana, Nives Meroi e il marito Romano Benet. Bisogna inginocchiarsi e togliersi il cappello dinanzi a questa coppia. Entrambi hanno scalato 12 Ottomila. Mancano il Makalu e Annapurna. Tutti senza ossigeno e senza sherpa, con uno stile sempre puro, pulito e leggero”.
Ma se qualcuno merita un fan club, è l’affascinante coppia italiana, Nives Meroi e il marito Romano Benet. Bisogna inginocchiarsi e togliersi il cappello dinanzi a questa coppia. Entrambi hanno scalato 12 Ottomila. Mancano il Makalu e Annapurna. Tutti senza ossigeno e senza sherpa, con uno stile sempre puro, pulito e leggero”.
Aggiungo io alle parole di Latorre:
Non certo come a fatto Moro finora……