Una cordata di capre sul paretone di Sperlonga
Alpinista-climber romano, Angelo Monti, ha fotografato le due capre sul quarto tiro della via “Guerrieri della Luce”, difficoltà 5B
Lecito pensare che queste foto siano virali. Ma, tranquilli… le immagini sono vere e pure recenti. Anzi recentissime, di un paio di giorni fa. Di foto strabilianti con camosci e stambecchi arrampicati su pareti, strapiombi ed anche dighe se ne sono viste negli ultimi tempi sul web e queste immagini non sono da meno; considerando lo sfondo “azzurro” poi… possiamo dire che sono davvero uniche! Ci troviamo a Sperlonga, sul paretone di Sperlonga. E diciamolo subito, perché queste cose vanno dette subito: queste foto hanno una partenità precisa, sono figlie di un alpinista romano con la passione dell’arte fotografica. Angelo Monti.
Io l’ho conosciuto qualche mese fa su per le Mainarde (Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise). Quel giorno conobbi il fervore degli appartenenti al Club 2000m, conobbi un amico sino allora virtuale e ne conobbi un altro col quale in pochi mesi abbiamo condiviso belle esperienze su in quota. E conobbi Angelo Monti. Garbato e silenzioso e, allo stesso tempo, simpatico. Esperto. E ora dico pure disponibile: perché, dopo averle notate sul suo profilo Facebook, l’ho prontamente contattato per chiedergli se avesse voluto pubblicare quelle foto su Mount Live. “Certo, fai pure” mi ha subito detto… anzi per rendere onore anche alla location ha aggiunto che, se volevo, mi inviava altre foto sulla spettacolarità del posto. E così ha fatto. Ed eccole qui!
Comunque, dopo questo breve preambolo, doveroso anche solo per elogiare tutti coloro che su e giù per le pareti dell’Appennino (e non solo) scarrozzano coi loro chili di Reflex, lasciamo a voi il giudizio di simili scatti. In particolare quella sulla “cordata”. A me, personalmente, piace e piace perché tecnicamente, per quel po’ che ne so di fotografia, è scattata con la giusta apertura di diaframma per dare un senso al primo piano e ad uno sfondo simile, il giusto bilanciamento del bianco ecc ecc; e piace perché emozionalmente è stato catturato quell’attimo fuggente della curiosità e della paura di una delle due capretta nel vedersi su quelle rocce un essere umano. Ma soprattutto a me piace perché lì dinanzi all’obiettivo si sono presentate due caprette esposte sul paretone di Sperlonga. E lui era lì a far click!
“Dire a qualcuno – scrive Monti sul suo profilo Facebook – che ad arrampicare è una capra, non è assolutamente un’offesa. Quello che abbiamo visto fare l’altro giorno a due capre sul paretone di Sperlonga e a dir poco straordinario e spettacolare! Due caprette sul quarto tiro della via “Guerrieri della Luce”, difficoltà 5B, poco sotto è visibile la sosta aerea con gli spit. Non è per niente facile immaginare come ci siano arrivate, probabilmente questa è una specie volante! Comunque da quel microscopico terrazzino, appena ci siamo avvicinati, si sono lanciate letteralmente nel vuoto atterrando miracolosamente diversi metri più in basso su di un’esile cengia, subito dopo con un altro salto sono riuscite a sparire dietro uno spigolo verticale!”.
Due parole sulla location per chi volesse andare (oltre che a vedere le capre scalatrici) a trascorrere una giornata in parete con lo strapiombo del mar Tirreno alle spalle. Ci troviamo nel Lazio, a Sperlonga (nota località balneare del litorale laziale). Sul paretone di Sperlonga, coda dei Monti Aurunci. In zona vi sono decine e decine di vie dal 4c – 6c+, ideali anche per l’autunno e l’inverno. Adrenalina pura su ottimo calcare mediterraneo. Sulle vie aperte vi sono vari volumi da consultare per addentrarsi così in un mondo fantastico…
Ed ecco le testimonianze visive…
photo curtesy: Angelo Monti
Il Direttore
Complimenti per le foto! Comunque per onorare la location andrebbe detto che il paretone è nel territorio comunale di Itri (LT), tra Sperlonga e Gaeta.
Va bene, sarà pure Itri ma la spettacolarità dei luoghi, capre ed umani che s’arrampicano è veramente unica. Poi c’è da dire che se non vi fossero il mare sottostante,la costa di Gaeta a levante, gli orizzonti sul Circeo, sarebbe nuda e cruda pietra. Perciò meglio considerare il tutto come costiera del Lazio Meridionale.
Spettacolo puro
Grazie