Sci, stagione alle porte: i consigli e le regole da osservare

La stagione invernale è alle porte e per gli amanti dello sci è il momento di tornare in pista. Pubblichiamo l’intervento del maestro di sci e accompagnatore di media montagna di Pietracamela, operante sul Gran Sasso, Paolo De Luca

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Il maestro di sci Paolo De Luca con il campione di sci Gustav Thoeni

A quale età iniziare a sciare?

Lo sci per i bambini rappresenta uno sport completo perché abbina l’esercizio fisico al gioco ed ha il vantaggio di poter essere praticato in ambienti aperti e sani. Generalmente si inizia a sciare a quattro/ cinque anni secondo le capacità cognitive e motorie del bambino.

Come si gestisce un gruppo di bimbi al di sotto dei 6 anni?

Non è certamente facile. A questa età i bambini, in genere, sono attaccati ai genitori e solo la loro presenza li rassicura; altre volte , invece, la presenza del genitore può creare problemi perché i bambini, sentendosi protetti, non ascoltano il maestro che deve, invece, poter instaurare con loro un rapporto fatto di gioco e complicità.

Come si svolge una lezione tipo?

Come un gioco. I bimbi devono essere attratti poco per volta, senza bruciare i tempi. Devono poter vivere la neve come un momento di puro divertimento ed iniziare ad acquisire dimestichezza con l’ambiente.
Con i bambini dai 5 anni in su, la lezione è ovviamente diversa e si inizia con la tecnica: a questa età si ha consapevolezza del proprio corpo e si è maggiormente recettivi. Ma non bisogna fare l’errore di insistere troppo nelle correzioni tecniche perché il bambino non ha ancora completamente sviluppata la memoria dell’immagine motoria e corporea.

In generale, quale tipo di lezione? Collettiva o singola?

La mia opinione, maturata dopo tanti anni di docenza, privilegia la lezione collettiva: divertimento, allegria, competizione, sono tutti ingredienti che non possono mancare e che facilitano l’apprendimento; deve però trattarsi di gruppi con massimo 5-6 persone e possibilmente dello stesso livello tecnico altrimenti si corre il rischio di generare noia e distrazione se il livello di preparazione è diverso e se c’è molta differenza di età.

Come dovrebbe affrontare la neve lo sciatore della domenica?

Purtroppo in pochi si preparano fisicamente prima andare sulla neve, trascurando che lo sci è uno sport che mette a dura prova i muscoli delle gambe e delle braccia e le articolazioni delle ginocchia. E’ infatti molto importante la ginnastica presciistica, per tutte le età: si tratta di esercizi mirati che oltre a potenziare il tono muscolare, aiutano a prevenire infortuni alle articolazioni.

Regole da osservare in pista?

Per passare una bella giornata sulla neve è prioritario essere prudenti e non lasciarsi andare a discese spericolate: bisogna scegliere le piste in base al proprio livello di preparazione sciistica.
Altrettanto importante è non azzardare e non improvvisare fuori pista: teniamo tutti presente che le piste sono tracciate dove non ci sono pericoli ed abbandonarle è rischioso. La segnaletica presente sulle piste indica non solo il livello di difficoltà ma anche dove è consentito sciare.
In ultimo, non fermarsi al centro della pista e non girare senza aver prima guardato se sopraggiunge qualche altro sciatore. Sono poche regole che, se osservate, consentono di trascorrere una giornata in totale tranquillità e senza spiacevoli sorprese.

Quale sci consigli?

Tempo fa i materiali erano tutti uguali, si diversificavano solo nelle lunghezze. Oggi, invece, abbiamo una varietà di prodotti per ogni tipo di esigenza, dallo sciatore della domenica all’agonista. Io consiglio attrezzi per tutte le nevi, semplici e versatili che permettono di godere la montagna a 360 gradi: gli All Mountain. La tipologia da gara (Race), invece, è più difficile da utilizzare perché richiede la perfezione del gesto tecnico ed una potenza fisica non comune.
Con gli anni non solo sono cambiati i materiali ma è cambiato anche il modo di sciare: la tecnica moderna non è altro che il frutto della ricerca di un modo di stare sugli sci naturale in base alla morfologia del corpo. Ruotando si bloccano i movimenti e si fa più fatica, traslando, si utilizzano di più le gambe e un maggior controllo degli sci.

Quali le differenze tra Sci Alpino, Snowboard, Telemark?

Lo sci Alpino rappresenta il fenomeno sportivo sciistico più importante degli ultimi cinquant’anni. Una disciplina che ha saputo evolversi fino ai massimi livelli agonistici, dalla quale sono nate le numerose e qualificate esperienze di derivazione tecnica come il Telemark moderno, lo snowboard, il freestyle oltre allo sci alpinismo.
Lo snowboard è un fenomeno più recente ed è praticato dai più giovani: si pratica utilizzando una tavola in legno con lamine e soletta come negli sci e ricorda lo skateboard.
Il Telemark invece è una tecnica molto antica, nata in Norvegia verso la fine dell’800, in cui solo la punta del piede (avampiede) è collegata con un attacco allo sci. Per curvare lo sciatore deve spingere in avanti la gamba a valle e piegare il ginocchio della gamba a monte, quasi “inginocchiandosi” sullo sci. Il peso è distribuito equamente tra i due sci.

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