Soccorso in montagna, nuovo test per il drone Sherpa
Nuovo test per il drone Sherpa. Un sistema di soccorso alpino, destinato ai salvataggi in alta quota, che lega uomo, droni e robot, nato grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea sotto l’egida dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.
Il progetto – spiega una nota dell’Ateneo emiliano – è stato ribattezzato ‘Sherpa’ ed è un sistema a servizio dei soccorritori basato sull’uso di droni, robot e aeromodelli ad ala fissa.
>>> Mount Live due anni fa intervistò il coordinatore del progetto europeo, il prof. Lorenzo Marconi.
In particolare, l’obiettivo della nuova tecnologia è quello di raggiungere luoghi oggetto di slavine in pochi minuti e localizzare i dispersi travolti dalla neve grazie all’uso di robot nominati come animali.
Dopo quattro anni di sviluppo, il progetto ‘Sherpa’ è stato testato nella sua interezza durante l’Integration Week’ conclusosi pochi giorni fa a Davos che ha visto la presenza di diversi soggetti operativi guidati dall’Università di Bologna: l’Eth di Zurigo; l’Università di Leuven in Belgio; l’Università di Napoli Federico II; l’Università di Linkopings in Svezia; l’Università di Twente in Olanda; l’Università di Bremen in Germania, due aziende – la Bluebotics di Losanna, specializzata in robotica, e l’Asla Tech di Bologna, specializzata in droni – e il Club Alpino Italiano come utilizzatore del progetto.
Al momento parliamo di prototipi, ma si spera che a breve il progetto entri nella fase conclusiva e si giunga alla realizzazione dei droni a livello industriale.
fonte: Lo Scarpone