Aspromonte, intesa legalità contro corruzione e malavita
La firma dell’Intesa per la Legalità tra Ente Parco Nazionale Aspromonte, Prefettura di Reggio Calabria, Città Metropolitana e Comuni del Parco per la prevenzione dei fenomeni corruttivi e dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti di lavori pubblici, concessioni, forniture e servizi, rappresenta un ulteriore tassello nel percorso continuo e costante di affermazione della legalità che caratterizza l’attività amministrativa del Parco.
Con l’Intesa siglata si è inteso, tra l’altro, riaffermare la necessità di una corretta fruizione dell’Area Protetta, favorendo i soggetti che operano nel pieno rispetto della legalità e garantire un corretto, tempestivo e trasparente utilizzo dei finanziamenti concessi dal Parco sulla scorta di un’adeguata attività di programmazione di interventi per finalità economico – sociali.
Con l’Intesa per la Legalità, fortemente voluta dal Consiglio Direttivo e dalla Comunità del Parco che hanno prontamente colto l’input del Presidente Giuseppe Bombino, si rafforza il sinergico percorso Istituzionale tra Ente Parco e Prefettura di Reggio Calabria, già avviato attraverso l’efficace azione di contrasto al fenomeno “Vacche Sacre”, foriero di risultati particolarmente incoraggianti tanto nell’immediatezza, quanto in prospettiva.
Tra l’Ufficio Territoriale del Governo ed il Parco dell’Aspromonte, infatti, vi è in atto una “strategia speciale e congiunta” di più ampio respiro, volta a migliorare la fruibilità del Santuario di Polsi per restituirlo al Suoi autentici valori Religiosi, Storici e Naturalistici; diverse sono state, inoltre, le occasioni in cui Parco e Prefettura hanno organizzato eventi culturali in diversi ambiti Comunali, quale segnale di vicinanza e di partecipazione alla vita delle Comunità aspromontane.
“Si va componendo e perfezionando – dichiara il Presidente Giuseppe Bombino- un quadro di riferimenti preordinati alla prevenzione e alla rimozione degli ostacoli che impediscono una sana e corretta crescita del nostro territorio. Il protocollo – conclude Bombino – rappresenta uno strumento volontario, integrativo della già evoluta normativa che la Comunità del Parco adotta per difendere ed esaltare la bellezza della nostra Montagna”.