Grandi ospiti al Cervino CineMountain Festival
Torna l’appuntamento annuale con il Cervino CineMountain, la rassegna internazionale di film di montagna più alta d’Europa, giunta alla sua XXI edizione. Protagoniste le storie, le avventure e le emozioni a tutto tondo nelle 64 pellicole in lizza per le varie categorie – su tutte il Grand Prix des Festivals – e i grandi ospiti tra i quali Claudio Chiappucci e Ivan Basso, Giovanni Soldini e Hervé Barmasse, Manolo e Kurt Diemberger, le straordinarie fatiche del Tor des Géants, una serata dedicata al coraggio, alla forza e alla tenacia delle donne e un emozionante ricordo di Ermanno Olmi. Dal 4 al 12 agosto, Breuil-Cervinia e Valtournenche si trasformano in palcoscenico trasportandoci nei territori dell’avventura e dell’immaginazione.
Siamo a 2000 metri di quota: il Cervino CineMountain è il Festival internazionale di film di montagna più alto d’Europa. Dal 1998, in piena estate, Cervinia e Valtournenche si trasformano in una sala cinematografica, ma soprattutto in un luogo dove si crea una cultura comune e si nutre un immaginario potente ed evocativo, prevalentemente attraverso i film, ma anche gli spettacoli e le performance. La sagoma inconfondibile del Cervino si affaccia su questo palco naturale come una quinta teatrale, manifesto vivente – dello spirito del festival.
Evento centrale della programmazione culturale estiva della regione Valle d’Aosta, il Cervino CineMountain viene definito come l’Oscar dei film di montagna: in una decina di giorni il pubblico trova riuniti in cartellone tutti i film che hanno entusiasmato le platee dei più noti festival internazionali, provenienti dal circuito dell’International Alliance for Mountain Film: da quello di Trento a quello di Katmandu, passando per le rassegne più importanti ai 4 angoli del globo. Tra queste pellicole viene selezionata la vincitrice, a cui è assegnato il Grand Prix des Festivals – Conseil de la Vallée. È una sintesi della migliore e più recente produzione cinematografica internazionale dedicata al tema: i film che hanno fatto incetta di premi confluiscono in questa sintesi che racconta lo “stato dell’arte” della filmografia di montagna.
La rassegna, diretta da Luisa Montrosset e Luca Bich, con il coordinamento di Gian Luca Rossi e presieduta da Antonio Carrel, storica guida del Monte Cervino, vuole fare luce inoltre sul concetto di montagna come patrimonio: un bene fragile dal punto di vista ambientale, che richiede una consapevolezza particolare, una coscienza vigile e allenata e un maggior dispendio di energie. Raccontarla significa in un certo qual modo proteggerla, ed è una responsabilità condivisa, così come sono condivise le emozioni che regala questo ambiente.
Con il sostegno di: Comune di Valtournenche, organizzatore del Festival, MIBACT (Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale Cinema), Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Assessorato al Turismo e Trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Fondazione CRT, CAI (Club Alpino Italiano), Montura – Alpstation, Compagnia Valdostana delle Acque (CVA), SONY Italia e Banca Sella.
LA GIURIA DELLA XXI EDIZIONE
La montagna, il cinema e la cultura in tutte le sue anime sono i tratti distintivi dei tre grandi giurati di questa edizione: Mirella Tenderini, Jean-Philippe Guigou e Nicolò Bongiorno.
Nata a Milano, Mirella Tenderini ha vissuto per quindici anni sulle Alpi come custode di rifugi con suo marito guida alpina. In seguito si trasferisce ai Piani Resinelli, sopra Lecco, e inizia a lavorare nell’editoria a Milano, dove fonda anche un’agenzia letteraria internazionale. Decana della letteratura di montagna, ha collaborato con la rivista italiana “Alp” e con numerose riviste alpinistiche straniere e ha ideato e curato collane di libri di montagna per gli editori Vivalda e CdA di Torino. Ha fatto parte della giuria di diversi premi letterari per libri di montagna e di premi per film di montagna in Italia, Francia e Canada.
Dopo 15 anni di lavoro nella pubblicità, nel 2005 Jean-Philippe Guigou ha creato la Filigranowa, società francese di distribuzione cinematografica specializzata nei film di montagna che iniziò la propria attività pubblicando la prima edizione DVD francese del film “Gasherbrum, la montagna luminosa” di Werner Herzog con Reinhold Messner e Hans Kammerlander. Da più di 10 anni, Filigranowa ha pubblicato e distribuito in Francia decine di film realizzati dai più grandi registi di cinema di montagna: Fulvio Mariani, Gerhard Baur, Richard Dennison, Michael Dillon, Alastair Lee e molti altri. Per anni, Jean-Philippe Guigou ha lavorato con il regista polacco Andrzej Zulawski illustrando le edizioni DVD americane di alcuni suoi film, un suo libro e realizzando un film documentario in comune.
Nicolo’ Bongiorno, figlio di Mike, è regista, produttore creativo, sceneggiatore e attore. Ha scritto e diretto documentari biografici e storici per la televisione italiana con uno stile visionario e poetico. Attualmente sta lavorando a una serie di documentari di esplorazione, tra i quali Le tour du Rutor, tra i film fuori concorso in proiezione al Festival, cercando di sviluppare una dimensione visiva di avventure umane che diventano una ricerca trasformativa per un’esperienza esistenziale.
SEZIONI E PREMI
GRAND PRIX DES FESTIVAL: ospita i film vincitori dei Gran Premi nei festival membri dell’International Alliance for Mountain Film. Le pellicole concorrono all’assegnazione del premio “GRAND PRIX DES FESTIVAL – Conseil de la Vallée”, gli “Oscar della montagna”, lo storico e prestigioso riconoscimento al miglior film di montagna dell’anno.
CONCORSO INTERNAZIONALE: ospita film italiani e stranieri di ogni genere e durata, che affrontano il tema della montagna a 360 gradi. Una sezione ricca di opere premiate nei grandi festival internazionali e di anteprime (tutti i film stranieri sono presentati per la prima volta in Italia). I film concorrono all’assegnazione dei premi “Montagne du Monde” (per il miglior film straniero), “Montagne d’Italia” (per il miglior film italiano), “Montagne Tout Court” (per il miglior cortometraggio), “Premio C.A.I.” (per il miglior film di alpinismo, arrampicata, esplorazione), “Premio SONY” (per la migliore fotografia) e “Premio del Pubblico”.
CINEMOUNTAIN KIDS: una ricchissima selezione di cortometraggi d’animazione per il pubblico più giovane, proiettati ogni pomeriggio in uno spazio dedicato. Novità di questa edizione: i film si contenderanno il “Premio del Pubblico KIDS”, assegnato dai bambini.
FUORI CONCORSO: Opere non in gara fra le quali una selezione di cortometraggi sostenuti da Film Commission-VdA.
I GRAND PRIX DES FESTIVALS – CONSEIL DELLA VALLÉE: LE 14 PELLICOLE
C’è attesa per il vincitore dell’”Oscar” dei film di montagna, il Grand Prix des Festivals – Conseil della Vallée: tutti i film selezionati sono stati premiati dai festival più prestigiosi, membri dell’International Alliance for Mountain Film, di cui il Cervino CineMountain è socio fondatore. La montagna è raccontata in tutte le sue innumerevoli declinazioni: etnografiche, sociali, ambientali, antropologiche, naturalistiche, spirituali, sportive.
Tante e diverse le storie raccontate dalle pellicole:
le imprese dei protagonisti dell’alpinismo e dell’outdoor mondiale tra successi e fallimenti:
Blood road, di Nicholas Schrunk (KENDAL MOUNTAIN FESTIVAL – Gran Bretagna)
Dhaulagiri, ascenso a la montaña blanca, di Guillermo Glass e Cristián Harbaruk (KATHMANDU INTERNATIONAL MOUNTAIN FILM FESTIVAL – Nepal)
Dirtbag: the legend of Fred Beckey, di Dave O’Leske (MENDI FILM FESTIVAL, BILBAO – Spagna, FESTIVAL INTERNATIONAL DU FILM DE MONTAGNE D’AUTRANS – Francia, INTERNATIONAL MOUNTAIN FILM FESTIVAL IN BANSKO – Bulgaria)
Liv along the way, di Anthony Bonello e Mike Douglas (NZ MOUNTAIN FILM & BOOK FESTIVAL, WANAKA – Nuova Zelanda)
Magnetic Mountains, di Steve Wakeford (MOUNTAINFILM GRAZ – Austria)
Still Alive – Drama Am Mount Kenya, esordio alla regia di Reinhold Messner con Hans-Peter Stauber (TEGERNSEE INTERNATIONAL MOUNTAIN FILM FESTIVAL – Germania)
le storie di piccoli uomini alla scoperta della montagna o alla ricerca di se stessi:
Becoming who i was, di Chang-yong Moon e Jin Jeon (BANFF MOUNTAIN FILM AND BOOK FESTIVAL – Canada)
Dessine-moi un chamois, di Erik Lapied e Véronique Lapied (TORELLÓ MOUNTAIN FILM FESTIVAL – Spagna)
la natura, i cambiamenti climatici e le grandi sfide agli elementi:
Hadwin’s judgement, di Sasha Snow (MOUNTAIN FILM MEETINGS, ZAKOPANE – Poland)
Into twin galaxies – A Greenland Epic, di Jochen Schmoll (INTERNATIONAL MOUNTAINEERING FILM FESTIVAL TEPLICE – Repubblica Ceca)
Islands in time – A wildlife odyssey – Born of fire, di Matt Hamilton (SONDRIOFESTIVAL – Italia)
The white maze, di Matthias Mayr (POPRAD INTERNATIONAL MOUNTAIN FILM FESTIVAL – Slovacchia)
la montagna vissuta quotidianamente, con duro lavoro solitario e minuzioso, fra tradizione e modernità:
The last ice hunters, di Jure Breceljnik e Rožle Bregar (FESTIVAL GORNIŠKEGA FILMA, DOMŽALE – Slovenia)
le sfide personali e sociali superate attraverso il legame con la natura:
Señorita Maria, la falda de la montaña, di Ruben Mendoza (TRENTO FILM FESTIVAL – Italia)
I GRANDI TEMI PROTAGONISTI DEI FILM IN CONCORSO
L’attualità: sullo schermo fatti e argomenti di dibattito
Tre pellicole che raccontano tutta l’attualità vista con gli occhi dei protagonisti, storie difficili, emozionanti ma anche divertenti, ambientate tra le vette del mondo.
Appennino, di Emiliano Dante (Italia, 2017, 66’): dalla ricostruzione della città de L’Aquila ai nuovi smottamenti terrestri che hanno colpito in particolare le città di Amatrice e Arquata del Tronto, raccontato con l’intimità di chi lo ha vissuto: tra le paure, angosce ma anche speranze che non abbandonano mai un “terremotato”. Un film-diario raccontato che utilizza il pretesto della ricostruzione urbana quale spunto per una riflessione sul senso stesso di fare cinema. Trailer
Magic Alps, di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi (Italia, 2018, 14’): un migrante e la sua capra inseguono il sogno delle “magiche Alpi”. Ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto, “Magic Alps” racconta la storia di un pastore afghano giunto in Italia in cerca di asilo insieme alla sua capra. Nel cast Giovanni Storti (del trio comico “Aldo, Giovanni e Giacomo”) nel ruolo del funzionario del centro di accoglienza che sarà presente alla presentazione. Appassionato di trail e corse in montagna, Giovanni arriverà al Festival rigorosamente a piedi, percorrendo i 62 km che separano Estul da Cervinia. Trailer
Señorita Maria, La Falda De La Montaña, di Ruben Mendoza (Colombia, 2017, ’90): una pellicola forte e delicata, il toccante ritratto di una donna, María Luisa, 45 anni, nata nel corpo di un uomo, che vive in un villaggio rigidamente cattolico sulle montagne colombiane. Fiera e orgogliosa, non c’è nulla che riesca a toglierle il sorriso. Trailer
L’avventura: le imprese al limite, tra cielo, mare e montagna
Gli artisti e i funamboli delle pareti, gli esploratori del possibile e dell’impossibile, eternamente proiettati verso un altrove remoto e sconosciuto, un orizzonte che ad ogni passo si sposta un passo più in là.
Bergfieber, di Frédéric Hambalek: una squadra di alpinisti è bloccata ad alta quota da una terribile bufera. Quando uno di loro scompare, i compagni di scalata intraprendono una pericolosa ricerca, che metterà a dura prova la loro sanità mentale. (GER, 2016, 8’)
Dhaulagiri, ascenso a la montaña blanca, di Guillermo Glass e Cristián Harbaruk (Argentina, 2017, 73’): quattro amici argentini, Guillermo, Christian, Sebastián e Darío, decidono di girare un documentario che racconti la loro ascesa al Dhaulagiri. Ma Darío muore durante il tentativo di raggiungere la vetta in solitaria. Nasce così un documentario a ritroso alla ricerca di risposte alle domande che hanno continuato a tormentare Guillermo dal giorno dell’incidente. Trailer
El valor del miedo, di Pietro Porro (Italia, 2017, 34’): nel gennaio 2017, Matteo Della Bordella, Matteo Bernasconi e David Bacci, membri del prestigioso club alpinistico Ragni di Lecco, decidono di tentare la scalata al Cerro Murallon (2788m) in Patagonia aprendo una via sull’imponente parete Est, fino a quel momento inviolata.
Into twin galaxies – A greenland epic, di Jochen Schmoll (Germania, 2016, 52’): Erik Boomer, Sarah McNair Landry e Ben Stookesberry, Adventures of the Year per il National Geographic, intraprendono una folle missione in Groenlandia. In snowkite rimorchiano i loro kayak per oltre 1000 km di calotta polare, per raggiungere il fiume più settentrionale mai pagaiato. Trailer
La Promenade, di Michel Dalle (Italia, 2018, 25’): ai piedi delle più alte cime d’Europa, i due giovani freerider Shanty Cipolli e Simon Croux decidono di compiere l’intero giro della Valle d’Aosta con gli sci. Un viaggio di venti giorni nei luoghi più solitari e inviolati di queste montagne che si intreccia con un’avventura di quaranta anni fa.
Magnetic Mountains, di Steve Wakeford (Francia, 2017, 85’): la storia di un uomo qualunque che, dopo essere caduto da una parete nord sulle Alpi, fatica a ritrovare un equilibrio. Con l’aiuto di alcuni dei più grandi nomi dello sport di montagna, esplorerà la psicologia del rischio connesso con questo genere di attività, chiedendosi – ne vale davvero la pena? Trailer
Parasol Peak, di Johannes Aitzetmüller, Jeb Hardwick (Austria, 2018, 30’) – ANTEPRIMA MONDIALE: il film e album del compositore austriaco Manu Delago, batterista e percussionista di Björk e Anoushka Shankar e virtuoso dell’hang. Una spedizione di cinque giorni, sulle Alpi austriache, otto musicisti-percussionisti con la passione per la montagna, gli elementi naturali quali acqua, rocce e alcuni attrezzi da montagna come caschi, rampini e moschettoni come strumenti, la temperatura, che ogni giorno sfiorava lo zero, la fatica. Musica e natura si fondono nella suggestione di un unico suono, un unico ambiente che trasmette tutta la sua potenza e la sua armonia. Trailer
Still alive – Drama Am Mount Kenya, di Reinhold Messner e Hans-Peter Stauber (Italia/Austria, 2017, 88’): la ricostruzione di una delle storie di salvataggio in alta quota più avvincenti della storia dell’alpinismo, un’impresa durata nove giorni che Oswald ha trascorso interamente al fianco dell’amico sulle vette del Kenya. Debutto alla regia di Reinhold Messner. Trailer
The white maze, di Matthias Mayr: dopo un intero anno di preparazione, i freeskier Matthias “Hauni” Haunholder e Matthias Mayr intraprendono la loro personale missione impossibile: essere i primi uomini a sciare il Monte Pobeda, la vetta più alta della Siberia orientale, un’incredibile labirinto bianco a centinaia di chilometri da ogni strada.
Le donne: storie “in rosa”
Mamme, campionesse, protagoniste coraggiose, sensibili e indomite, alle prese con grandi sfide sportive, sociali e culturali. Storie di cadute e di grandi rinascite tutte “in rosa”. Una serata interamente dedicata a loro, venerdì 10 agosto, con la presenza dell’alpinista Liv Sansoz.
Blood road, di Nicholas Schrunk (USA, 2017, 96’): il viaggio di Rebecca Rusch, una delle più grandi mountain biker di ultra-endurance al mondo attraverso il famigerato Sentiero di Ho Chi Minh in un Vietnam ancora segnato dalla guerra, alla ricerca del luogo in cui il padre, pilota statunitense, si schiantò durante il conflitto. Trailer
Liv along the way, di Anthony Bonello, Mike Douglas (Canada, 2018, 22’): l’ultima sfida della famosa alpinista Liv Sansoz. Nel 2017, a 40 anni, Liv decide di scalare tutte le 82 vette oltre i 4000 metri delle Alpi europee in un solo anno. Ma come ha avuto modo di imparare durante la sua vita, le cose non vanno sempre come abbiamo previsto.
Mama, di Wojtek Kozakiewicz (Polonia, 2017, 45’): essere madri vuol davvero rinunciare ai propri sogni? Kinga Ociepka-Grzegulska: un lavoro, due figli e un 9a da scalare. Dopo vent’anni dedicati anima e corpo alla sua passione, Kinga Ociepka-Grzegulska – figura di spicco dell’arrampicata polacca degli ultimi decenni – subisce un grave infortunio. Nella pausa forzata sceglie di diventare mamma. Ma dentro di lei la passione ribolle e affronta una grande sfida: si divide tra casa e allenamenti, trovando in lei una forza, una tenacia, e una capacità di sopportare grandi fatiche, sacrifici e lavoro e diventa la prima donna a scalare un 9a. Trailer
Persian Powder, di Erik Bulckens (Belgio, 2017, 13’): la snowboarder professionista persiana Mona Seraji invita le colleghe australiane Amber Arazny e Michaela Davis-Meehan a raggiungerla nel suo paese per scoprire le meravigliose montagne persiane e la cultura locale, sospesa fra modernità e antiche tradizioni. Trailer
Where the wild things play, di Krystle Wright (USA, 2017, 4’): venerdì sera nel pub locale… e dove sono le ragazze? Risposta: a fare base jumping da alte scogliere o in equilibrio su una slackline, ad arrampicare sulla roccia o a cavallo di una mountain bike lanciata lungo i sentieri più accidentati. Insomma, dovunque ci sia posto per il coraggio e l’avventura. Trailer
I popoli del freddo e i cambiamenti climatici
Depositari di uno stile di vita aspro e difficile, a stretto contatto con la natura e alle prese con i cambiamenti introdotti dalla globalizzazione e dall’industria del turismo, i popoli che vivono alle pendici del mondo e la loro storia è raccontata negli aspetti sociali, etnografici e politici.
Among wolves, di Shawn Convey (USA, 2016, 87’): la vita dei “Lupi”, i membri del club di motociclisti -veterani della guerra bosniaca – che organizzano attività benefiche per la piccola città di montagna in cui vivono e difendono una mandria di cavalli incontrati per la prima volta in prima linea. Trailer
Bjeshkë (Mountain), di Grégoire Verbeke (Belgio, 2018, 15’): il lungo cammino di un pastore per raggiungere i pascoli delle Alpi Albanesi. Trailer
Islands in time – A wildlife odyssey – Born of fire, di Matt Hamilton (Austria, 2017, 52’): il viaggio in un regno di incomparabile biodiversità e bellezza, le isole dell’Asia sudorientale, il cui patrimonio biologico è il risultato di una violenta collisione fra due mondi diversi, attraverso un processo durato milioni di anni. Trailer
Lotus, di Mohammadreza Vatandoust (Iran, 2018, 13’): un villaggio sommerso in Iran, una tomba circondata dall’acqua e il dolore di una madre, unico abitante rimasto nel villaggio, aspetta da 12 anni il permesso di visitare l’isola che ospita la tomba di suo figlio. Trailer
The last ice hunters, di Jure Breceljnik e Rožle Bregar (Slovenia/Groenlandia, 2017, 72’): il rapido cambiamento dell’ambiente e le conseguenze sulla società, le influenze economiche e culturali del mondo esterno stanno provocando l’irreparabile scomparsa della cultura indigena Inuit, la popolazione della Groenlandia orientale che ha vissuto per 4000 anni in un delicato equilibrio con il proprio ecosistema. Trailer
The next guardian, di Arun Bhattarai e Dorottya Zurbó (Buthan/Ungheria, 2017, 74’): i sogni contrastanti di due generazioni nel microcosmo di un antico monastero buddista, in un remoto villaggio nel regno himalayano del Bhutan. Trailer
The white maze, di Matthias Mayr (Austria, 2016, 52’): i freeskier Matthias e Matthias Mayr intraprendono la loro personale missione impossibile: essere i primi uomini a sciare il Monte Pobeda, la vetta più alta della Siberia orientale, un incredibile labirinto bianco a centinaia di chilometri da ogni strada. Unico supporto, una famiglia di nomadi che vive fra le montagne. Trailer
Thinking like a mountain, di Alexander Hick (Germania, 2018, 70’): la storia degli Arhuacos, indigeni del XXI secolo, custodi delle foreste e dei ghiacci della Sierra Nevada de Santa Marta, isolatisi dal mondo per preservare il loro ambiente naturale dal quale attingono. Un isolazionismo che ha portato la loro cultura sul punto di scomparire. Trailer
Kids: le storie dei più piccoli
I bambini sono i grandi protagonisti di questa edizione, che per la prima volta introduce un premio assegnato proprio da una “piccola” giuria: il Premio del Pubblico KIDS, al miglior cortometraggio di animazione della categoria. Ma sono bambini anche i personaggi principali attorno ai quali ruotano le storie di alcune emozionanti pellicole in concorso:
Becoming who i was, di Chang-yong Moon e Jin Jeon (Repubblica di Corea, 2017, 95’): il difficile viaggio di un giovane “prescelto” e del suo anziano maestro attraverso gli altipiani dell’India per raggiungere il Tibet ancora in conflitto con la Cina. Trailer
Dessine-moi un chamois, di Anne Lapied, Erik Lapied, Véronique Lapied (Francia, 2016, 67’): la storia di Colin, nove anni, dei suoi nonni, registi di documentari naturalistici, e della scoperta della natura selvaggia del Gran Paradiso. Trailer
Schoolyard Blues, di Eriksson-Hecht (Svezia, 2017, 16’): un tenero e straziante sguardo sull’infanzia tra violenza, vergogna e legami famigliari. Trailer
Eroi solitari: vite al limite
Le loro storie sono narrazioni, a volte quasi favole, di imprese, cadute e rinascite memorabili, narrate scavando nelle profondità dell’animo. Grandi personaggi dell’alpinismo o eroi del quotidiano, esploratori del possibile e dell’impossibile, eternamente proiettati verso un altrove remoto e sconosciuto, un orizzonte che ad ogni passo si sposta un passo più in là.
À l’origine, di Filippo Filliger (Svizzera, 2018, 52’): il racconto in prima persona del regista, Filippo Filliger che decide di percorrere a piedi la distanza che lo separa dalla madre malata. Il viaggio attraverso la Svizzera e le sue montagne, da Ginevra sino a Locarno, è un percorso di epurazione dal dolore e dalla tristezza attraverso lo sfinimento del corpo. Trailer
Angelo, di Christophe Galleron (Francia, 2017, 8’): Un poetico film d’animazione sospeso fra passato e presente. Sono i primi anni ‘50, sulle Alpi francesi. Angelo, una guida alpina, lascia il suo nome scolpito in un piccolo rifugio prima di scomparire. Sessant’anni dopo, i frammenti della sua vita tornano alla luce, come riemergessero da un ghiacciaio.
Dirtbag: the legend of Fred Beckey, di Dave O’Leske (USA, 2017, 96’): il documentario della storia mai raccontata di Fred Beckey, leggenda ribelle dell’alpinismo mondiale e icona americana, che ha abbandonato le norme della società e ogni comfort per inseguire uno stile di vita nomade. Fred ha frantumato ogni record con una serie ineguagliabile di prime ascensioni e imprese pionieristiche, evitando le sirene della fama e conducendo una vita solitaria, fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 2017, all’età di 94 anni. Trailer
Hadwin’s Judgement, di Sasha Snow (Canada, 2015, ’87): Ecologia, ossessione e mito: la parabola di Grant Hadwin da ingegnere a ecoterrorista. Thriller ecologista, ambientato nel selvaggio Canada settentrionale, ricostruisce, fra fiction e documentario, la vera storia dell’uomo che ha sfidato la distruzione dell’ultima grande foresta temperata, ripercorrendone la personale crociata fino al suo culmine, un atto di protesta perverso e oltraggioso: la distruzione di uno degli alberi più sacri del Nord America. Trailer
Itaca nel sole. Cercando Gian Piero Motti, di Tiziano Gaia e Fabio Mancari (Italia, 2018, 76’): a 35 anni dalla morte, Gian Piero Motti – alpinista e scrittore – è un personaggio che non finisce di affascinare e sollevare interrogativi. La sua parabola alpinistica è stata una ricerca sofferta del senso più profondo della vita ma è stato anche ispiratore di legioni di climbers e l’incarnazione dei dubbi e dell’ansia di rinnovamento di un’intera generazione. Trailer
The Frenchy, di Michelle Smith (USA, 2018, 17’): Jacques “The Frenchy” Houot è una vera icona del Colorado, uno spericolato atleta di 82 anni, che pratica senza sosta lo sci, la mountain bike e il ciclocross. Ma al di là dello sportivo, c’è un uomo dall’esuberante (auto)ironia, capace di ispirare per decenni, con il suo contagioso amore per la vita ed i suoi epici racconti di sopravvivenza, la comunità in cui vive. Trailer
Storie di Storia: la montagna teatro di avvenimenti memorabili
I palcoscenici e gli eventi del passato, narrati nei libri di storie, raccontati dalle pellicole in concorso. Al centro le vette del mondo.
Finale ’68, di Gabriele Canu (Italia, 2018, 66’): cinquant’anni dopo l’apertura della prima via sulla “Pietra del Finale”, due fratelli decidono di intraprendere un’avventura sulle tracce dei pionieri che diedero inizio alla storia dell’arrampicata in questi luoghi. Un viaggio in verticale alla ricerca di memorie, racconti, e scoperte, ma anche un incontro e confronto con i protagonisti di allora, testimoni di un’epoca irripetibile. Trailer
Il patto della montagna, di Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini (Italia, 2018, 72’): il Patto della Montagna, Il primo atto in Europa con cui si stabilisce la parità salariale tra uomo e donna, avviene a Biella, il più antico distretto tessile italiano, nel 1944. Imprenditori, operai e partigiani si riunirono segretamente per firmare un accordo che di fatto anticipò molte conquiste degli anni ’60. Dalle passerelle dell’alta moda di Milano un giovane stilista va nel Biellese per capire il perché dell’eccezionale qualità dei tessuti che usa nelle sue collezioni: incontra così i luoghi e i protagonisti di quel patto rivoluzionario. Trailer
FUORI CONCORSO
Direttamente da FRONTDOC2017 arriva la pellicola vincitrice del Premio del Pubblico, Radio Kobani, la storia di un gruppo di ribelli culturali nella Siria assediata dallo Stato Islamico (di Reber Dosky, Olanda, 2016, 70 minuti). Kilometro lanciato: storie oltre il limite (di Lorenzo Proverbio, Italia, 60’, 2017), è il racconto di una sfida infinita, vecchia di secoli, quella tra l’uomo e la velocità: a presentarlo saranno il regista Lorenzo Proverbio con Pino Meynet e Mario Cravetto. Al regista Luca Albrisi spetterà il compito di introdurre la sua pellicola dal titolo The clean approach – Essere outdoor (di Luca Albrisi e Alfredo Croce, Italia, 43’, 2018), il viaggio di tre appassionati di “clean” outdoor attraverso le quattro stagioni, alla riscoperta del profondo rapporto tra uomo e natura. Nicolò Bongiorno, figlio dell’indimenticato Mike, a Cervinia è di casa. Oggi regista e sceneggiatore, presenta al Festival il suo ultimo film, Le Tour du Rutor (Di Nicolò Bongiorno, Italia, 20’, 2018). Al centro il racconto dell’edizione 2018 della gara di scialpinismo che dà il nome al film. Con lui a presentarlo ci saranno Marco Camandona e sua moglie Barbara, organizzatori della manifestazione.
Sabato 11 agosto, alle ore 15.30 appuntamento in collaborazione con FILM COMMISSION Vallée d’Aoste: proiezione di 3 cortometraggi di finzione (“Aida” di Mattia Temponi, “Il Tratto” di Alessandro Stevanon e “Les Îles De Brissogne” di Juliette Riccaboni) sostenuti dalla Film Commission valdostana. Si tratta di tre opere presentate in festival di primo piano (IL TRATTO a Venezia, LES ÎLES DE BRISSOGNE a Locarno). Saranno presenti Alessandra Miletto (direttore FC-VdA) e i registi e produttori dei cortometraggi.
I GRANDI APPUNTAMENTI E LE MATINÉE
Negli anni sono in molti ad avere raccontato la montagna e l’avventura sotto tanti punti di vista, attraverso tutti i linguaggi possibili, con performance e interventi che hanno regalato al pubblico punti di vista inediti. “La vetta è un’immagine, una figura retorica che evoca sfide, avventure e fatiche. “Chi più in alto sale, più lontano vede. Chi più lontano vede, più a lungo sogna” diceva Walter Bonatti e la salita, in tutte le sue forme, in tutto ciò che rappresenta in quanto sfida e sogno, sarà la protagonista del palcoscenico di Cervinia e Valtournenche nella XXI edizione del Cervino CineMountain. Dove si colloca la dimensione dell’avventura? Sul percorso per raggiungere un “ottomila”, sulle rotte più o meno battute dagli alpinisti, sulle pareti verticali della Patagonia, ma anche vicino a casa, annidata nei luoghi più familiari. L’avventura è nello sguardo che posiamo sul mondo, la portiamo con noi quando spingiamo più in là i nostri limiti. Racconti di grandi avventure e sfide si susseguiranno nei dieci giorni di kermesse, tra presentazioni e talk show.
Protagonista il grande ciclismo del Giro d’Italia, che anche quest’anno ha fatto tappa a Cervinia, e torna con alcuni protagonisti del passato. Si parte con Claudio Chiappucci, il Diablo, uno scalatore sulle due ruote, capace di mangiarsi vette e avversari sulle pendenze più estreme. Vincitore di una Milano-Sanremo, tre tappe al Tour de France e una al Giro d’Italia, Chiappucci è nell’immaginario collettivo del ciclismo nazionale “l’uomo in salita”, quello che metteva sui pedali coraggio, passione e l’infinita capacità di sopportare enormi fatiche. Con lui Ivan Basso, “il terribile”, due volte vincitore del Giro d’Italia e due volte sul podio del Tour de France. Nel 2011 esce il suo libro, nel quale, lo “scalatore”, ripercorre proprio le salite, le cadute e i traguardi della sua vita. Insieme, sabato 4 agosto alle ore 21.00, racconteranno il cielo attraverso i pedali, tra salite gloriose e salite infernali, insieme a Stefano Allocchio, ciclista vincitore di quattro tappe del Giro d’Italia di cui oggi è Vice direttore, di una tappa alla Vuelta, cinque titoli nazionali su pista e due bronzi ai mondiali su pista.
Il Tor des Géants è una corsa infernale: centinaia di “pazzi” ogni anno affrontano 330 km sulle alte vie della Valle d’Aosta. Tra verità e leggenda, sfidando il sonno e le allucinazioni, dai protagonisti leggendari del Tor saranno i protagonisti di “sTORie: il Tor come non se n’è mai parlato…”, domenica 5 agosto alle ore 21.00, per scoprire i segreti di una delle sfide più intense del mondo, di corsa notte e giorno tra le vette alpine. Tra gli ospiti il valdostano Franco Collé e lo spagnolo Oscar Perez, due grandi campioni del trail più duro al mondo.
Sfidare se stessi, spingersi al limite spesso coincide con il confrontarsi con la natura, da sempre percepita dagli esseri umani come una potenza irrazionale, affascinante e distruttiva allo stesso tempo. Mare e montagna, la forza degli elementi e le grandi avventure in solitaria sono le protagoniste dell’incontro tra Giovanni Soldini, il più grande navigatore in solitario italiano, ed Hervé Barmasse, enfant du pays e tra i massimi interpreti mondiali dell’alpinismo. “L’avventura non finisce qua” è il titolo di una serata unica, mercoledì 8 agosto alle ore 21.00, che mette a confronto due modi di conoscere meglio se stessi e mettersi di fronte ai propri limiti.
E ancora spazio ovviamente per il grande alpinisimo con Maurizio “Manolo” Zanolla, che presenterà il suo ultimo libro “Eravamo immortali”, e Kurt Diemberg, che insieme ad Hervé Barmasse e Mirella Tenderini racconteranno le grandi spedizione nella Matinée du Festival, venerdì 10 agosto alle ore 11.00, dal titolo “Ghiaia nera: diari dal Karakorum”.
E per concludere non poteva mancare, sabato 11 agosto al termine della premiazione dei vincitori del Festival 2018, un omaggio al visionario maestro del cinema italiano Ermanno Olmi, con i suoni di Manu Delago e le immagini del grande regista lombardo.
I NUMERI
Il successo di questa edizione è testimoniato dai numeri:
253 film iscritti per la selezione, provenienti da 49 Paesi di tutto il mondo.
64 FILM SELEZIONATI:
14 nella sezione Grand Prix des Festival
21 nella sezione Concorso Internazionale
23 nella sezione Cinemountain Kids (cortometraggi di animazione per bambini)
6 proiezioni fuori concorso
11 film italiani
29 ANTEPRIME: 25 Italiane, 3 Internazionali, 1 Mondiale
Oltre 40 ORE di film proiettati in 7 giornate