Un nuovo museo di Messner sul Monte Bianco?
“State candidando il Monte Bianco a patrimonio culturale e non naturale come le Dolomiti, una ulteriore sfida. È più semplice candidare una montagna a patrimonio naturale che culturale, però sotto la montagna selvaggia esiste una montagna fatta di lavoro e di persone che la vivono. Quella deve essere la vostra forza”.
Reinhold Messner è intervenuto così nei giorni scorsi sulla Skyway al dibattito ‘Monte Bianco, quale futuro?’.
La potenza di una narrativa che colpisca è, secondo Messner, “il vero motore di un’accettazione della candidatura”: “Dovrete creare una narrativa dell’alpinismo – ha aggiunto – nella quale la disciplina non rimanga nell’ambito sportivo, ma diventi culturale. Una narrativa che permetta a tutti di comprendere il Monte Bianco: avete un grande patrimonio, un Mountain Heritage che va sottolineato e che potrebbe fare una grande differenza. La vostra eredità culturale di montagna è il vostro racconto e la narrativa è il vostro storytelling”.
“Raccontare l’alpinismo è un modo per valorizzare l’area del Monte Bianco – ha detto Messner – per questo sarei lieto di mettere a disposizione di Skyway le competenze che ho maturato con il mio circuito museale sui popoli di montagna e l’alpinismo in Alto Adige. Sto lavorando all’apertura di un museo sulla montagna in Georgia sul Caucaso e di un altro in Himalaya da dove si può ammirare l’Ama Dablam. Penso che sarà interessante ragionare anche con la famiglia Gobbi e la Grivel su un museo sulla storia dell’alpinismo qui a Skyway”.
Chatrian, Vda crede in candidatura Unesco – “E’ un dossier nel quale la Regione Valle D’Aosta crede e vuole investire, ma occorre portare avanti azioni condivise e innovative per permettere alla candidatura del Monte Bianco a patrimonio Unesco di diventare un’opportunità unica per tutti i valdostani e non solo per chi vive nella valle del Monte Bianco e nelle valli del Grand Combin”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Albert Chatrian, intervenendo alla Skyway all’incontro-dibattito dal titolo “Monte Bianco, quale futuro?”. “Il Monte Bianco è una montagna simbolo – ha aggiunto – che può diventare il simbolo della montagna: come comunità, abbiamo le carte in regola per giocarci tutte le chance perché l’Unesco conceda al Monte Bianco di entrare a far parte della sua grande famiglia. Oltre alla bellezza naturale, la Valle d’Aosta possiede un’identità forte e radicata nel territorio, una storia e una cultura che legano strettamente i valdostani al territorio montano”.
fonte: ansa, repubblica