Bandiera gigante su Ama Dablam, la risposta di Nirmal Purja
Era il 13 novembre scorso e dalla vetta dell’Ama Dablam, il Cervino dell’Himalaya, scendeva una enorme bandiera di 150 kg delle dimensioni di 100 mt x 30 mt. Che ci faceva lassù 6.812 metri? Inizialmente visti i colori si era pensato alla Bandiera Italiana, poi si è scoperto che era del Kuwait e che in vetta (25 kg a testa nello zaino) erano stati alpinisti del Kuwait accompagnati da lui, da Nirmal Purja. Sì, l’uomo fresco di record di velocità dei 14 Ottomila. Sei mesi e sei giorni.
Come si sa, la montagna è sacra e ogni piccolo intervento su di essa, sotto di essa, dnetro di essa, fuori di essa, viene visto come un sacrilegio. Stavolta non è stato da meno. Da molte parti si è alzato il grido di polemiche. Come dice Purja (in merito alle polemiche riguardanti il suo record), da persone sedute comode davanti alla scrivania.
Ma i problemi possono arrivare anche da un’altra parte, direttamente dal Governo del Npela. Il quale, infatti, ha deciso di aprire un’indagine.
Mira Acharya, sottosegretario del Dipartimento del Turismo ha detto al Nepali Times:
Sì, stiamo indagando. Non avevano il permesso di portare una bandiera così grande. Se hanno infranto le regole, prenderemo provvedimenti.
Ed ecco la risposta di Nirmal:
Sì, ho aiutato i nostri amici del Kuwait a portare le loro bandiere nazionali sulla vetta di Ama Dablam, per aiutarli a festeggiare la loro giornata nazionale che sta arrivando a breve.
Sembra che le persone non facciano abbastanza ricerche al giorno d’oggi e sembrano molto entusiasti di dare la loro opinione senza conoscere. Come dice una citazione “poca conoscenza è pericolosa”.
Per chiarire: abbiamo portato le bandiere fino alla vetta “completa” e abbiamo fatto scendere le BANDIERE a KATHMANDU “complete”. Sì, il pacchetto completo è tornato con noi. Non abbiamo lasciato tracce sulla montagna.
Sì, lo so che è una missione molto ad alto rischio, ma ogni rischio è stato calcolato da me stesso. Ero lì per a gestire tutti i rischi e garantendo che ognuno fosse al sicuro e con l’intento di non lasciare traccia sulla montagna. Per chi non conosce e teme questo progetto ed è un successo, si prega di notare:
1. Tutti i membri del mio team sono salvi e salvi.
2. La missione non ha affatto ostacolo la salita di nessuno. Abbiamo messo le bandiere una volta che tutti gli altri alpinisti sono scesi.
3. Il progetto ha utilizzato 17 guide sherpa del Nepal; 4 personale di cucina del campo base e 20 facchini nepalese e hanno sicuramente contribuito nell’economia del paese.
4. Questo progetto ha decisamente promosso la campagna di governo del Nepal per il prossimo anno “Visita Nepal 2020” in Kuwait.
5. Questo progetto ha decisamente potenziato il rapporto tra Nepal e Kuwait.
6. Questo progetto ha sicuramente dimostrato la capacità dei leader locali e delle agenzie locali in termini di gestione del rischio e può svolgere in maniera uguale o superiore rispetto ai leader occidentali/europei o tour operator.
7. Tutti portano le bandiere sulla vetta e mi scuso se le nostre bandiere erano decisamente più grandi ma a differenza di molti non abbiamo lasciato traccia lassù.
Spero che questo chiarisca il tutto e iniziamo ad essere più positivi e iniziamo a guardare l’aspetto positivo delle cose.