Carlo Mauri. Alpinista, esploratore, sognatore
Tante prime ascensioni sulle Alpi e spedizioni in giro per il mondo. Il GIV con Bonatti. Fece conoscere al mondo il metodo Ilizarov
Penso e scrivo la mia storia, come se scrivessi e pensassi di un altro uomo… o meglio di altri uomini, di tanti quanti ogni atto, avvenimento, caso o avventura si sono trasfigurati in me: diventando un alpinista delle Alpi, uno sherpa sull’Himalaya, un eschimese in Groenlandia, un discendente degli Incas sulle Ande, un masai sul Kilimangiaro, un uomo primitivo fra gli indiani d’Amazzonia e fra gli aborigeni del deserto australiano.
A volte, per adattarmi all’ambiente, ho dimenticato la mia cultura e sono sopravvissuto meglio con il solo istinto: come un animale ho immaginato di essere un pinguino all’Antartide e anche un delfino, quando navigavo a vela nelle acque tempestose di Capo Horn.
Carlo Mauri è nato a Lecco il 25 marzo 1930 e morto nella sua città natale il 31 maggio 1982. Alpinista, esploratore, sognatore (Ragno di lecco), dopo le prime ascensioni effettuate sull’arco alpino, tra le quali spiccano la prima invernale della via Cassin sulla parete nord della Cima Ovest di Lavaredo con Walter Bonatti nel 1953 e la prima solitaria della via della Poire sul versante della Brenva del Monte Bianco nel 1959, fu protagonista di numerose spedizioni.
In giro per il mondo
Nel 1956, il Bigio (come lo chiamavano dalle sue parti e i suoi amici) partecipa ad una spedizione organizzata da Alberto Maria de Agostini e raggiunge la vetta del Monte Sarmiento nella Terra del Fuoco; due anni dopo prende parte alla spedizione di Riccardo Cassin che lo porta sulla vetta del Gasherbrum IV con Walter Bonatti. Come Bonatti, sogna poi il mondo. Lo filma. Realizza reportage. Segue, in modo simbolico, le sue orme…
Nel 1969 e successivamente nel 1970 con Thor Heyerdahl, è parte dell’equipaggio del RA, natante interamente costruito in papiro, con il quale attraversa l’Oceano Atlantico.
Successivamente all’avventura del RA, fece parte di esplorazioni per tutto il pianeta che lo portarono nel 1972-73 a ripercorrere a dorso di cavallo insieme al figlio quattordicenne Luca, sulle orme del Milione, “la via della seta” da Venezia a Pechino, poi in Patagonia, al Rio delle Amazzoni, luoghi in cui realizzò numerosi documentari e reportage giornalistici, alcuni dei quali per la Rai.
Sempre con Heyerdahl partecipò alla spedizione del Tigris nel 1977.
Morì per un improvviso infarto cardiaco il 31 maggio 1982 mentre saliva la via ferrata del Pizzo d’Erna.
Fu il primo italiano a farsi operare a una gamba con la tecnica dell’apparato di Ilizarov di distrazione osteogenetica presso il professor Gavril Abramovič Ilizarov. Mauri era affetto da pseudoartrosi infetta della tibia sinistra risoltasi con una riduzione di 4 cm dopo tre interventi tradizionali. Nel 1980 si recò dal dott. Ilizarov e dopo 6 mesi di terapia riuscì a recuperare i 4 centimetri persi.
Spedizioni
Alpinismo
- 1956 Monte Sarmiento (Chile, Terra del fuoco)
- 1958 Cerro Moreno, Cerro Luca, Cerro Adela, tentativo Torre. (Argentina, Patagonia)
- 1958 Gasherbrum IV (Pakistan, Karakorum)
- 1960 Ruwenzori (Congo)
- 1960 Monti Tunulia e Italia (Groenlandia)
- 1966 Monte Bukland Cile (Terra del fuoco)
- 1966 Aconcagua (Argentina)
- 1969 4 vette inviolate Antartide
- 1971 Kilimangiaro (Tanzania)
- 1971 Everest tentativo
Amazzonia
- 1966/1971 Lungo il Rio delle Amazzoni e il Rio Namundˆ con Padre Augusto Gianola
Australia
- 1967 Nel deserto fra gli aborigeni
Antartide e Artide
- 1968 Base Scott nell’isola di Ross. Spedizione biologica censimento orsi
Traversate
- 1969/1970 – 1977 Traversata Oceano Atlantico – Traversata Oceano Indiano
Mostre
Sono state organizzate diverse mostre fotografiche in occasione del trentesimo dalla sua scomparsa. (1982-2012).
2012
Quadreria di Malgrate – Lecco (2012)
2013
Palazzo delle Paure – Lecco (2013).
2014
BIT 2014 (Borsa Internazionale del Turismo) – Fiera Milano (Rho) dal 13 al 15 febbraio 2014, in collaborazione con il tour operator lecchese Earth Cultura e Natura
Libri
- Carlo Mauri, Quando il rischio è vita, in Sesto grado, La Sorgente, 1975.