La storia dei film di montagna in un libro. Dal primo film di alpinismo, Cervino 1901, uscito nei primi anni del “secolo breve”, al cinema digitale del nuovo millennio. Passando per centinaia di film a soggetto, riprese di documentazione e pellicole di animazione in un arco di tempo di centoventi anni. Tanti quanti ne conta la filmografia, che ha avuto tra i protagonisti le montagne e l’arte di scalarle fin dalle origini.
Ciak, si scala!
È appena uscito il volume Ciak, si scala! Storia del film di alpinismo e di arrampicata del giornalista Roberto Mantovani, che ripercorre tutta la lunga storia del cinema di alpinismo. Soffermandosi sui suoi capitoli più significativi e allargando lo sguardo anche oltre le Alpi (dove questi film sono nati), per abbracciare le montagne del mondo intero. Dall’Europa orientale alle Americhe, dalla Russia all’Australia e alla Nuova Zelanda.
Edito dal Cai
Edito dal Club alpino italiano (con la collaborazione del Centro operativo editoriale e del Centro di cinematografia e cineteca del Cai, dell’International Alliance for Mountain Film e del Museo Nazionale della Montagna di Torino).
Il libro di Mantovani è la prima pubblicazione sulla storia di un genere cinematografico mai riconosciuto ufficialmente tale né dalla critica, né dalla produzione, ma amatissimo dagli appassionati del mondo delle altezze.
La ricerca
L’opera è basata su una ricerca condotta su archivi pubblici e privati, primi fra tutti i patrimoni storici d’eccezione della Cineteca centrale del Cai e della Cineteca storica e Videoteca del Museo della Montagna.
Oltre che sulle rassegne dei titoli presentati nel corso degli anni nei film festival specializzati, e può essere vista non solo come la storia del cinema di alpinismo, ma anche come la storia dell’alpinismo attraverso il cinema.
Gli elementi
Elementi come la sfida, l’avventura, le cime e i ghiacciai, la ricerca individuale, gli orgogli nazionali, le cordate, la conquista dell’inutile, la fatica condivisa. E il gesto atletico e le attrezzature sono stati infatti tutti immortalati, di volta in volta, dalle pellicole o dai moderni strumenti digitali.
Le immagini dei manifesti e le foto di scena che corredano i testi sono stati selezionati tra i circa 8000 beni del Fondo Documentazione Cinema delle Raccolte iconografiche del museo.
Roberto Mantovani È stata una ricerca interminabile, durata più di due anni, che ha comportato una severa selezione nella moltitudine dei titoli riemersi dagli archivi.
La scelta delle pellicole è stata abbastanza facile per i primi cinquant’anni di storia. Poi, con la registrazione elettronica delle immagine, l’avvento delle produzioni televisive, l’ampliamento delle rete dei festival specializzati, il digitale, l’apparizione delle microcamere e l’impiego dei droni, c’è stata un’esplosione di produzioni.
E ritrovare il bandolo giusto delle matassa non è stato facile.
La selezione delle opere ha dovuto essere necessariamente severa. Spero comunque che questo lavoro permetta ai lettori di farsi un’idea del cammino percorso dal cinema che ha tratto e trae ispirazione dall’alpinismo.
Presenti, in apertura del volume, anche contributi a firma di Valentino Castellani e Daniela Berta (rispettivamente Presidente e Direttore del Museo Nazionale della Montagna), di Javier Barayazarra e Marco Ribetti (rispettivamente Presidente e Coordinatore dell’International Alliance for Mountain Film) e dell’alpinista Kurt Diemberger, cineoperatore e documentarista d’alta quota.
Ciak, si scala! Storia del film di alpinismo e di arrampicata (formato 205 x 260 mm, 252 pagine) è acquistabile nelle librerie specializzate e on line su store.cai.it a un prezzo di 39,90 euro (34 euro per i Soci Cai, 30 per le Sezioni).
Chi acquisterà il libro on line riceverà in omaggio anche la versione e-book.
Su store.cai.it è disponibile anche il volume tradotto in inglese.