Tendenza

È morto Cesare Maestri

Il Ragno delle Dolomiti, uno dei "maestri" dell'alpinismo, se n'è andato all'età di 91 anni. Le sue imprese alpinistiche

È morto Cesare Maestri. Se ne è andato all’età di 91 anni. A darne notizia il figlio con un post su Facebook:

Gian Maestri Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita. Un abbraccio forte a chi gli ha voluto bene.

Cesare Maestri era nato a Trento il 2 ottobre 1929. Oltre ad essere stato un noto alpinista è stato anche scrittore e partigiano italiano. Soprannominato “Il ragno delle Dolomiti”, fu il primo alpinista ad affrontare in discesa ed in solitaria importanti vie dolomitiche di VI grado.

Biografia

Nato a Trento nel 1929, Cesare Maestri, fratello di Giancarlo ed Anna Maestri, rimase orfano di madre all’età di 7 anni. Il padre Toni era stato un attore girovago, ma dalla fine della prima guerra mondiale aveva trovato lavoro come funzionario nella pubblica amministrazione. Nel 1943, a seguito dell’occupazione tedesca dell’alta Italia, Toni Maestri fu condannato a morte per “attività antiaustriaca” (la condanna si riferiva a fatti di 25 anni prima); Toni ed il figlio Cesare fuggirono a Ferrara, per poi tornare a Trento quando la Polizia locale ricevette ordine di arrestare Toni Maestri. A Trento, Cesare Maestri si unì ad un gruppo di partigiani comunisti, con i quali partecipò alla guerra di liberazione.

 

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Dopo la guerra, Cesare fu mandato dal padre a Roma per studiare storia dell’arte; qui partecipò nuovamente alla vita del Partito Comunista Italiano, ma dopo due anni a Roma tornò a Trento. Qui, cercando un modo per incanalare lo stress derivato dall’esperienza bellica, incominciò ad arrampicare, e da allora si dedicò in maniera pressoché esclusiva a questa attività. Le sue prime imprese di rilievo risalgono al 1951, quando salì in solitaria la via Detassis-Giordani al Croz dell’Altissimo, e per primo effettuò la discesa in solitaria dalla Paganella. Nel 1952 diventa guida alpina. Da allora si susseguirono numerose imprese, principalmente sulle Dolomiti.

Il Cerro Torre

Nel 1959 partecipò, con Toni Egger e Cesarino Fava, ad una spedizione al Cerro Torre, sulle Ande tra Argentina e Cile. La spedizione, che affrontò la parete nord, vide la morte di Toni Egger per una valanga durante la discesa; Maestri dichiarò di aver raggiunto la vetta con Egger, ma di non avere prove concrete dell’impresa. Negli anni seguenti l’impresa suscitò molte polemiche; nel 1970 Cesare Maestri tornò sul Cerro Torre, questa volta risalendo lo spigolo sud-est con l’uso di un compressore per piantare i chiodi sulla roccia invece del tradizionale martello, fino al limite del fungo di ghiaccio terminale, senza giungere in vetta. Anche in questo caso vi furono polemiche, sia per l’uso del compressore che per la mancata scalata dell’ultimo tratto terminale sul ghiaccio.

Alpinista sino a tarda età

Maestri non abbandonò l’attività alpinistica nemmeno in età avanzata. Nel 1998 ripeté la salita della via Maestri-Alimonta alla Rocca di San Leo, appunto in comune di San Leo. Nel 2002, all’età di 74 anni, Cesare Maestri organizzò la spedizione A 8000 for peace, volta a salire lo Shishapangma; nel progetto originale, Maestri avrebbe dovuto salire in vetta con Sergio Martini e Fausto De Stefani. In seguito ad un attacco di mal di montagna fu però fermato dal medico della spedizione, che temeva un edema polmonare.

Cesare Maestri viveva da oltre 40 anni a Madonna di Campiglio con la moglie Fernanda; era guida alpina e maestro di sci oltre ad avere il negozio La bottega di Cesare Maestri. Inoltre, ha collaborato come giornalista con numerose testate, ed ha esercitato con successo l’attività di scrittore, pubblicando numerosi libri autobiografici. Nel corso della sua carriera ha effettuato circa 3500 salite, delle quali circa un terzo sono state effettuate in solitaria. Da sempre si batteva per il rispetto dell’ambiente e per la realizzazione di un turismo che sappia creare e assicurare posti di lavoro, pur contenendo i costi ecologici e la speculazione. Si interessava in particolare dell’educazione alpina ed ambientale dei più giovani.

Cesare Maestri

Salite sulle Alpi

Tra queste ricordiamo:

  • la via Dibona al Croz dell’Altissimo (1952)
  • la via Comici al Salame del Sassolungo (1952)
  • la via Solleder in Civetta (1952)
  • la via delle Guide sul Crozzon di Brenta (1953)
  • la via Trento (Detassis) alla Brenta alta (1953)
  • la via Soldà al Pilastro sud della Marmolada di Penia (1953)
  • la traversata dalla Cima d’Ambièz alla Bocca del Tuckett concatenando in solitaria 16 cime della catena centrale in meno di 24 ore (1954)
  • la via Vinatzer al Sass de Luesa (1955)
  • la via Oppio al Croz dell’Altissimo (1955)
  • la via delle Guide al Crozzon di Brenta in discesa (1956)
  • lo spigolo nord del Cimon della Pala in prima solitaria invernale (1956)
  • la via Micheluzzi al Piz Ciavazes (1956)
  • la via Solleder al Sass Maor (in discesa), la via Buhl e la via Maestri – Baldessari (in discesa) alla Roda di Vaèl, le nuove vie aperte tra il 1964 ed il 1966 in Brenta su Cima Grostè, Cima Campiglio, Cima Massari.

Tutte queste imprese furono realizzate in solitaria.

Attività letteraria

Cesare Maestri ha collaborato a diverse riviste. Era inoltre membro del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM),  ed ha pubblicato diversi libri di carattere autobiografico:

  • Lo Spigolo dell’infinito – Manfrini 1956
  • Arrampicare è il mio mestiere – Garzanti 1964
  • A scuola di roccia – Garzanti 1970
  • Il Ragno delle Dolomiti – Rizzoli 1973
  • 2000 metri della nostra vita – Garzanti 1973 (scritto insieme alla moglie, Fernanda)
  • E se la vita continua… – Baldini & Castoldi 1996

Riconoscimenti

Cesare Maestri ha ottenuto molti importanti riconoscimenti per la sua attività alpinistica. È stato nominato socio onorario del CAI, inoltre, ha ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica, la medaglia di bronzo al merito civile, e l’Ordine del Cardo. Il 17 settembre 2011 gli è stata consegnata la quarantesima targa d’argento premio internazionale della solidarietà alpina. Anche dall’attività di scrittore Maestri ebbe importanti riconoscimenti. Il libro 2000 metri della nostra vita, scritto a quattro mani con la moglie Fernanda, vinse il premio Bancarella Sport nel 1973, mentre il libro E se la vita continua… vinse il premio Gambrinus “Giuseppe Mazzetti” per la sezione Montagna nella XV edizione del 1997. Il 22 maggio del 2012 ha ricevuto dall’Università di Verona la laurea honoris causa in scienze motorie.

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