Quell’inviolata cresta nord-ovest del Dhaulagiri
Il trio Peter Hámor, Horia Colibasanu e Marius Gane ritentano la difficile via sull'Ottomila
Missione cresta nord-ovest del Dhaulagiri. Un sogno che dura da tempo. È il sogno dello slovacco Peter Hámor (14 Ottomila senza ossigeno supplementare) e i rumeni Horia Colibasanu e Marius Gane.
Ci hanno provato nella primavera 2019, niente da fare. Nemmeno a lanciare un attacco alla vetta.
Poi sono ripartiti l’anno successivo (con loro anche un altro slovacco, Michal Sabovcik) ma arrivati a Kathmandu è stata dichiarata la pandemia da Covid-19 e il Paese ha chiuso tutto. Alla fine si sono dovuti arrendere.
Oggi i tre partiranno (nello stesso giorno, stessa destinazione partiranno anche Stefi Troguet e Jonatan Garcia). Destinazione Nepal. Poi acclimatazione su uno dei Seimila del circondario dell’Annapurna. Poi, Dhaulagiri.
Nel 2008 ci provarono i russi Valery Babanov e Nikolay Totmyanin. Non raggiunsero i 5000 mt a causa del maltempo.