Una statua a Mallory per i 100 anni dalla scomparsa sull’Everest
La Fondazione la installerà nel suo paese natale in Inghilterra. Chi era George Herbert Leigh Mallory
Lanciata una campagna per realizzare una statua di George Mallory nella contea del Cheshire in Inghilterra per celebrare i 100 anni (nel 2024) dalla sua scomparsa sull’Everest.
L’iniziativa, partita nell’aprile 2021, è della Fondazione Mallory e del capitano dell’esercito e vigile del fuoco della Greater Manchester (stesso reggimento in cui prestava servizio Mallory) Anthony Harrison. A lui si deve la nascita della George Mallory Foundation nel tentativo di “custodire i risultati e l’eredità” del leggendario scalatore di Mobberley.
L’intento è di costruire una statua in bronzo a grandezza naturale di Mallory e del suo compagno di arrampicata Andrew Irvine.
Il Centenario
Il memoriale segnerà 100 anni da quando la coppia morì sulla montagna nel 1924 durante il loro tentativo di diventare la prima a raggiungere la vetta di 8.849 m. Una salita ancora avvolta dal mistero.
Mallory e Irvine catturano ancora l’immaginazione degli appassionati di alpinismo di tutto il mondo a causa della possibilità (per quanto improbabile) che possano aver raggiunto la vetta dell’Everest prima di scomparire, circa 30 anni prima che Hillary e Tenzing lo raggiungessero nel 1953. Nel 1999 che il corpo di Mallory è stato recuperato da una spedizione guidata da Conrad Anker.
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Harrison Non sapevo molto di Mallory, quindi sono rimasto un po ‘scioccato di essere cresciuto così vicino a questo fantastico eroe britannico che ha ispirato così tante persone. Pensavo che non fosse proprio giusto. Anche parlare con le persone oggi che vivono a Mobberley non sanno nulla del ragazzo. Quindi ho pensato che ora fosse il momento chiave per rimediare.
Il capitano Anthony Harrison, un riservista della Royal Artillery che prestava servizio nello stesso reggimento in cui Mallory aveva servito una volta, guida la campagna.
Oltre alla statua, la Fondazione vuole installare anche una targa sulla casa d’infanzia di Mallory. Oltre a pannelli informativi in città.
Harrison Mallory ha ispirato così tanti leader globali nel corso dei decenni, dal re Giorgio VI al presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, che lo citò direttamente nel suo discorso sulla corsa allo spazio del 1952. Kennedy disse che gli Stati Uniti stanno andando nello spazio “perché sono lì” “.
Chi era Mallory
George Herbert Leigh Mallory (Mobberley, 18 giugno 1886 – Everest, 8 giugno 1924) è noto per aver preso parte alle prime tre spedizioni britanniche di conquista della vetta dell’Everest, perdendo la vita nell’ultima di esse; il suo corpo fu ritrovato solo nel maggio 1999, quasi 75 anni dopo la sua morte.
Nato a Mobberley, nella contea inglese del Cheshire, da una famiglia religiosa (padre pastore e madre figlia di un pastore), nel 1905 fu ammesso al Magdalene College di Cambridge. Dopo la laurea trascorse un anno nella città inglese e un periodo in Francia. Nel 1910 divenne insegnante alla Charterhouse School, nel Surrey. Lì conobbe Ruth Turner, che divenne sua moglie nel 1914 e con cui ebbe i figli Frances Clare (1915–2001), Berry Ruth (1917–1953) e John (1920-).
Nel 1910 tentò con alcuni amici la scalata del monte Vélan nelle Alpi. L’anno successivo raggiunse la vetta del Monte Bianco e nel 1913 aveva già al suo attivo varie scalate, tra le quali quella del Pillar nel Lake District, conosciuta oggi come la “via di Mallory”.
Subito dopo il matrimonio, nel dicembre del 1915 Mallory entra a far parte del reparto di artiglieria delle forze armate come luogotenente in seconda. Il fratello, Trafford Leigh-Mallory, farà carriera militare fino a comandare le forze aeree alleate durante lo sbarco in Normandia.
Dopo la guerra Mallory ritorna brevemente al suo lavoro di docente a Charterhouse, dimettendosi nel 1921 per poter prendere parte alla prima spedizione sull’Everest. Tra le varie spedizioni, cerca di guadagnarsi da vivere scrivendo articoli e insegnando. Nel 1923, è lecturer presso l’università di Cambridge, ottenendo un permesso temporaneo per prendere parte alla terza spedizione inglese per la conquista della vetta dell’Everest, nel 1924.
L’8 giugno 1924, con il compagno di scalata Andrew Irvine, lascia la propria tenda sulla parete nord dell’Everest e comincia il tentativo di ascensione all’ultimo tratto della vetta più alta del mondo. Alle 12.50, in ritardo sulla tabella di marcia, sono avvistati a circa 240 metri dalla cima dal compagno di scalata Odell, per poi essere nascosti da folate di neve.
Non vi è certezza se i due scalatori abbiano o meno raggiunto la vetta della cima più alta del mondo 29 anni prima di Edmund Hillary e dello sherpa Tenzing Norgay, fatto che costituisce uno dei principali misteri della storia dell’alpinismo.
Il ritrovamento del corpo
Nella “Mallory and Irvine Research Expedition” sponsorizzata dalla BBC nel 1999 l’alpinista Conrad Anker trovò i resti di George Mallory. La corda che aveva legato intorno alla vita, spezzata, gli aveva lasciato dei segni sul busto, il che indicava che la caduta di Mallory era stata particolarmente brutta e doveva avere oscillato per un po’. La gamba sinistra era incrociata sulla destra, fratturata all’altezza dello stinco.
All’inizio Anker e i compagni avevano pensato che il corpo fosse quello di Irvine perché si trovava proprio sotto il punto in cui una decina di anni dopo la scomparsa dei due era stata rinvenuta la sua picozza.
La spedizione non ha però svelato la dinamica dei fatti, poiché i resti erano privi di strumentazione. Un elemento che potrebbe rivelare maggiori informazioni sarebbe la macchina fotografica Kodak, forse in possesso del compagno di cordata Andrew Irvine, le cui pellicole potrebbero aver resistito al tempo grazie alle basse temperature d’alta quota, sebbene vi sia inoltre la possibilità che, anche se i due fossero giunti sulla cima a ora inoltrata vista la partenza tardiva, l’illuminazione possa essere stata troppo scarsa per scattare fotografie. Dopo aver celebrato un sommario funerale, Anker ed i compagni provvisero alla sepoltura di Mallory sullo stesso luogo del ritrovamento.
Nel 2013 Tony Smythe, figlio dell’alpinista Frank Smythe, ha scoperto che il padre aveva già probabilmente localizzato il corpo di Mallory nel 1936, ma aveva preferito comunicare la scoperta solo via lettera al capo della spedizione inglese e non alla stampa, per evitare clamore giornalistico.
A partire dal 2010 lo storico Tom Holzel ha annunciato di aver localizzato il luogo in cui si troverebbe il corpo di Irvine.