Tendenza

Colin O’Brady tenta la traversata Everest-Lhotse senza ossigeno

Impresa mai riuscita a nessuno. L'alpinista americano è già a Katmandu con la moglie: "La dedico agli amici scomparsi sul K2 quest'inverno"

Archiviato il K2 in invernale, sugli Ottomila ci sono ancora belle sfide da vincere. Una di queste la tenterà l’americano Colin O’Brady. La traversata Everest-Lhotse. Sensa ossigeno supplementare.

L’alpinista americano, dice di voler rendere omaggio a coloro che hanno perso la vita sul K2 a gennaio e febbraio.

In tanti si sono cimentati nella traversata. Tra costoro anche Denis Urubko-Simone Moro, Moro e Boukreev, Tenji Sherpa-John Griffith. Ed anche Sergi Mingote e Juan Pablo Mohr nel 2019.

La traversata pura comporta una sola spinta da vetta a vetta seguendo la cresta sommitale e non scendendo oltre il Colle Sud.

Tra coloro che hanno tentato annoveriamo anche Peter Hamor e Horia Colibasanu. E, col suo progetto, anche Ueli Steck. Morto sul Nuptse.

O’Brady è già in Nepal

O’Brady e sua moglie Jenna Beshaw sono già a Kathmandu. La coppia aveva intenzione di scalare insieme l’Everest nel 2020 dal Tibet, ma hanno dovuto rinunciare a causa del Covid-19; quest’anno la chiusura del versante nord dell’Everest da parte delle autorità cinesi hanno costretto i due a un cambio di programma.

La moglie, Jenna, non intende tentare la vetta, per due motivi: la chiusura del versante tibetano e  l’elaborazione della recente tragedia sul K2. Pare che è intenzionata a salire sino a C2. Da lì seguirà il marito.

Con O’Brady al cb ci saranno i connazionali Jon Kedrowski e Mike Posner, la loro intenzione è salire  l’Everest.

O’Brady Ho scalato l’Everest dal Nepal nel 2016 usando ossigeno supplementare durante il mio progetto di record mondiale Explorers Grand Slam e Seven Summits. Sono sempre stato curioso di tornare e mettermi alla prova senza usare ossigeno supplementare. Solo il 2% circa dei vertici riusciti è stato raggiunto senza O2. Juan Pablo Mohr (JP), il mio caro amico che ha recentemente perso la vita sul K2, mi ha incoraggiato a provare questa traversata senza O2. Ho passato molte lunghe giornate a pensare alla tragedia del K2 quest’inverno. Sento che il modo migliore per onorare i miei cinque amici caduti è portare le loro bandiere e i loro ricordi in cima a queste vette.
JP, Ali, Atanas, John, Sergi: questa salita è dedicata a voi e so che i tuoi spiriti leggendari saranno con me ad ogni passo del cammino.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio