Everest, nuova regola del Governo: max 170 alpinisti alla volta
Il nuovo provvedimento del Dipartimento del Turismo (dopo il divieto di foto-video) per evitare ingorghi come quelli del 2019. Intanto, come allora, ha rilasciato quasi 400 permessi di scalata
Nuove regole sull’Everest. Anche questa primavera, come successe nel 2019, il Governo nepalese ha staccato quasi 400 permessi (attualmente 377).
Il rischio
Ricorderete la foto virale di Nirmal Purja in discesa all’Hillary Step? Quest’anno si rischia la stessa cosa. E il Governo nepalese (Dipartimento del Turismo) corre ai ripari. Non limitando i permessi di salita (sarebbe un duro colpo a un’economia già provata da Covid, terremoto…), ma con altri escamotage. Primo, vietato condividere foto-video della scalata; secondo, regolando il numero di alpinisti in salita sulla montagna.
Il provvedimento
Come funziona? Più o meno così, diciamo più o meno perché tra il dire e il fare… salite contingentate: i primi gruppi autorizzati avranno la prima possibilità di raggiungere la vetta. Poi i secondi. E così via. Il numero massimo in una sola spinta non può essere superiore a 170. Sarà compito delle Agenzia coordinare.
Ovviamente né agenzia, né clienti, nessuno immaginava questa nuova situazione al momento del rilascio dei permessi di scalata.
Come ben intuibile il provvedimento colpisce maggiormente i team che hanno ottenuto i permessi per ultime. Dovranno sperare in più finestre di bel tempo, non come successe nel 2019. quando tutti salirono in una sola spinta.
Facendo un po’ di conti, dovrebbero essere necessarie 3/4 finestre di bel tempo per far in modo di far salire tutti, o quasi. I calcoli non vanno fatti sui circa 400 permessi rilasciati, ma vanno compresi anche gli sherpa. Uno per ogni cliente? Forse più, come successo ques’anno sull’Annapurna?
Vedremo…
Vien da chiedersi: il provvedimento sarà preso alla lettera? Chi controllerà? Chi ha sborsato fior di quattrini per la scalata se ne resterà tomo tomo in attesa al campo base?