La Marcia di Cortina contro nuovi impianti per le Olimpiadi 2026
A Cortina d'Ampezzo circa 400 manifestanti giunti da tutta Italia con 52 sigle ambientaliste per esprimere la propria contrarietà a nuovi impianti in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e per chiedere maggiore dialogo con gli enti
Una grande manifestazione si è svolta domenica scorsa a Cortina d’Ampezzo per dire no a nuovi impianti per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. In piazza sono scese molte sigle ambientaliste (ben 52), tra le quali Italia Nostra, Mountain Wilderness, WWF, Cai…
Un corteo di 300-400 persone per contestare l’assalto alla montagna (“Non in mio nome”, lo slogan), alla realizzazione di nuove strutture, nel mirino soprattutto la pista di bob e un nuovo hotel a Passo Giau.
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Il corteo – i manifestanti sono arrivati da parecchie regioni d’Italia – si è mosso dal centro di Cortina per giungere al vecchio impianto bob dismesso nel 2008, in località Colfiere.
La loro richiesta è di aprire un tavolo, concertazione.
Il presidente Cai Veneto, Renato Frigo Di turismo si vive, ma di turismo si muore. Siamo di fronte al collasso del turismo, che questo territorio non è in grado di sostenere. Queste bellezze ci sono state date, dobbiamo ridarle indietro al territorio. Possibilmente intonse. È necessario far rimanere le persone in montagna. Altrimenti, se non rimangono le persone la montagna rimane un museo.Per far vivere questa montagna, riteniamo che sia giunto il tempo di provare altre strade, che non siano quelle degli impianti di risalita. Troviamo un’altra strada. Noi non siamo contro le grandi manifestazioni, ma contro lo sperpero del tesoro delle grandi montagne. Dobbiamo sensibilizzare le persone. Allo stesso tempo, dobbiamo far aumentare la sensibilità delle persone. Le persone devono conoscere il territorio, bisogna fare una grande opera per mantenere le persone in montagna.
Come detto, alla manifestazione hanno partecipati numerose sigle ambientaliste, con diversi esponenti, tra cui Carlo Alberto Pinelli, Franco Tessadri e Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness, Giovanna Ceiner di Italia Nostra, Cristina Guarda consigliere regionale dei Verdi Europa, Roberta De Zanna a nome di associazioni ambientaliste di Cortina e del Cadore.
Luigi Casanova, presidente onorario Mountain Wilderness Dovremmo dire: non nel nostro nome, visto quanti siamo. Questi grandi eventi sportivi non si possono organizzare sulle Alpi. Lo sostiene da trent’anni anche Cipra, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, perché costano un’infinità e distruggono la montagna.