Nameless Tower, polacchi rinunciano tra valanghe e maltempo
La squadra polacca ha trascorso otto giorni in parete ma il maltempo non ha permesso loro di andare oltre i 5.750 metri. Sono tornati al CB tra le valanghe. Le condizioni meteorologiche avverse, con vento forte e un alto rischio di valanghe hanno costituito ostacoli insormontabili per Janusz Golab, Maciej Kimel e Michal Krol sulla Nameless Tower. La cordata polacca intendeva effettuare la prima salita invernale di questa famosa guglia del Trango sulla Via Britannica, ma non c’è stato modo.
Hanno guadagnato metro dopo metro su una via che era diventata un obiettivo impossibile. Alla fine, dopo aver allestito un campo alto a 5.500 metri e aver raggiunto i 5.750 metri, è arrivata la fine dell’inverno e le condizioni erano sempre avverse. Anche la discesa, raccontano, è stata difficile, tra le valanghe che si sono staccate intorno a loro. Tuttavia, sono riusciti a raggiungere il campo base in sicurezza.
Ci sono voluti tre giorni per allestire il campo base avanzato. Hanno trasportato tutte le attrezzature necessarie per la salita e i bivacchi. Il campo è stato allestito a circa 2,6 km dal campo base.Il team ha raggiunto il campo base della Nameless Tower (6.286 mt) ormai da una settimana e più dopo un impegnativo trekking.
La Via Britannica
Obiettivo del team, come detto, è la ripetizione (entro l’inverno astronomico) della Via Britannica sulla parete sud (VI 5.10 A2, 1100m) aperta nel 1976 da Martin Boysen, Joe Brown, Malcolm Howells e Mo Anthoine.
Il Team
La spedizione polacca riunisce diverse generazioni di alpinisti.
Innanzitutto lui, Janusz Golab, classe 1967. Di sicuro ha contribuito a scrivere la storia dell’alpinismo polacco. Formatosi sui Tatra, ha poi scalato su pareti di tutto il mondo. Imprese che, nel 2015, gli sono valse la Croce d’Oro al merito dal Presidente della Polonia.