Maiella, il cambiamento climatico impoverisce la biodiversità vegetale
Uno studio ha evidenziato un calo significativo della copertura e della ricchezza di tutte le specie sulle comunità vegetali in alta quota
Le temperature elevate, la carenza di precipitazioni, tutti gli effetti del cambiamento climatico stanno causando conseguenze anche a livello della biodiversità vegetale in alta quota. Effetti anche sulle praterie calcaree dell’Appennino centrale.
Uno studio effettuato sulla Maiella rende l’idea di cosa sta accadendo.
Parco nazionale della Maiella Lo studio degli effetti del cambiamento climatico sulla vegetazione erbacea nelle aree d’alta quota del Parco Nazionale della Maiella è attivo da circa 20 anni attraverso la rete europea di monitoraggio ecologico del progetto GLORIA (GLObal Research Initiative in Alpine ecosystems), coordinato per l’Italia centrale dall’Università degli Studi del Molise con la diretta collaborazione dell’Ente Parco.
Alcuni interessanti risultati, appena pubblicati sulla rivista scientifica “Diversity”, hanno evidenziato un calo significativo della copertura e della ricchezza di tutte le specie sulle comunità vegetali prese in considerazione.
Tale perdita di biodiversità, finora osservata solo nelle vette del Mediterraneo più calde e meridionali d’Europa, è probabilmente attribuibile all’effetto combinato delle temperature più elevate, dell’aumento del periodo vegetativo e della diminuzione della disponibilità idrica. I dati analizzati hanno chiaramente mostrato la vulnerabilità degli ecosistemi d’alta quota per l’aumento della temperatura e l’importanza delle attività di monitoraggio per comprendere meglio le tendenze della vegetazione e le strategie di adattamento di questi ecosistemi.