“Io sopravvissuto 20 ore sotto una valanga”

La notte è stata tremenda. Avevo tanta paura, non volevo morire. Sapevo che non dovevo mollare, sapevo che non dovevo assolutamente addormentarmi, altrimenti sarebbe stata la fine.

È il racconto fatto all’ANSA da Carluccio Sartori, lo scialpinista veneto sopravvissuto, la scorsa settimana, in val Badia per oltre 20 ore sotto una valanga.

 

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Non sono credente ma quella notte ho pregato mia madre.

Il 54enne è tuttora ricoverato in terapia intensiva a Bolzano, ma sta bene.

Quando la valanga si stava per fermare, ho iniziato a nuotare, per restare a galla, ma ero molto limitato nei movimenti e una spalla mi faceva male e lo zaino mi ostacolava.

Appena la slavina si è fermata Sartori con l’unico braccio libero ha buttato via la neve sopra di lui e, dopo una profonda boccata d’aria, ha iniziato a formare una sorta di imbuto nella neve.

Ho chiamato aiuto, ma nessuna risposta. Per tutta la notte ho fatto una sorta di micro ginnastica, muovendo sistematicamente un arto dopo l’altro, come riuscivo sotto la neve.

Dopo tante ore, grazie al calore del corpo, la neve si è staccata e il 54enne è riuscito a fare movimenti sempre più ampi e, a un certo punto, ha liberato anche l’altro braccio.

Non dimenticherò mai il rumore dell’elicottero. Quando ho visto i soccorritori mi sono rilassato. Andrò a trovare i ragazzi.

Sartori ringrazia anche i medici e infermieri del reparto di rianimazione di Bolzano, diretti dal primario Marc Kaufmann che questo inverno ha già salvato cinque pazienti in grave stato di ipotermia, anche grazie alla macchina cuore-polmoni Ecmo.
A quest punto basta pelli di foca?

A casa mi uccidono se ora dicessi che farò ancora scialpinismo, perciò davanti alla telecamera dico ‘basta’.

Carluccio ha vinto la sua battaglia e sa di essere “molto, ma molto fortunato”.

Per tutta la vita quando vedrò le stelle e il Grande Carro penserò a quella notte, è certo.

Quanto accaduto

L’uomo, 54enne originario di Rovigo, è stato localizzato dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites grazie all’Arva, l’apparecchio elettronico per la ricerca sotto le valanghe. L’allarme era scattato dopo l’allarme lanciato per il mancato rientro dell’uomo. Il cellulare risultava irraggiungibile. Le operazioni di soccorso si sono concentrate nel gruppo delle Conturines, nelle Dolomiti Orientali di Badia, dove sarebbe stato tracciato per l’ultima volta il segnale telefonico del disperso. Le ricerche durate tutta la notte sono state vane. Poi la mattina, verso le 11.30, lo scialpinista è stato localizzato dall’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites grazie all’Artva.

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