“Aggressione in Trentino, l’orso MJ5 sarà catturato e abbattuto”

Si tratta di un maschio di 18 anni che non ha mai creato problematiche. La Provincia di Trento ha informato Roma dell'accaduto, si attende il parere di Ispra

Identificato l’orso che domenica scorsa ha aggredito un uomo in Trentino. Si tratta di un esemplare già classificato nei data base della Provincia autonoma di Trento, ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti, denominato MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta.

L’orso è presente da tanti anni in Trentino e ha viaggiato molto, ha detto Fugatti: “Dal 2006 al 2022 ha frequentato tutto il Trentino occidentale e si muove molto è stato anche in Provincia di Bolzano. la zona più frequentata è quella del Brenta meridionale”.

La Provincia di Trento procederà alla cattura e poi all’abbattimento dell’animale, che viene ritenuto “problematico”, anche se “va detto che si tratta di un orso che non ha mai dato queste problematiche prima d’ora. Ma ora rispetto al percorso dal Pacobace, che disciplina le azioni messe in campo dalle autorità della Pat. Qui si tratta di una fattispecie prevista, con un orso che ha avuto contatto fisico e non un falso attacco. In questo caso si prevede la cattura per mettere il radiocollare oppure la cattura per abbattimento. Abbiamo informato il ministro Pichetto Fratin. Ci aspettiamo una espressione di Ispra conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque”, ha detto Fugatti. Prima ci sarà “un’azione di cattura del soggetto e contestualmente la comunicazione ad Ispra dove diciamo che nostra intenzione procedere all’abbattimento”.
Ora ci vorrà “qualche settimana per il parere di Ispra”, ha aggiunto l’assessora all’agricoltura, Giulia Zanotelli, che ha precisato che “è la legge che prevede il parere di Ispra. La legge prevede che dobbiamo fare una richiesta ad Ispra per il parere. Una volta che l’esemplare lo catturiamo, viene munito di radiocollare per le analisi necessarie ad assicurarsi che l’orso che catturiamo è quello che è stato protagonista dell’aggressione in val di Rabbi”, ha concluso Zanotelli.

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Gli ambientalisti non ci stanno. Questo è quanto dice il WWF in merito.

“Dopo l’identificazione genetica dell’orso responsabile del ferimento di Alessandro Cicolini (cui vanno i migliori auguri di pronta guarigione) lo scorso 5 Marzo in Val di Rabbi, la Provincia Autonoma di Trento (PAT) ha ordinato la cattura e l’abbattimento DI MJ5, un maschio di 18 anni.

Il WWF sottolinea come questo esemplare non si fosse mai reso protagonista prima di episodi di interazione con persone, e dunque sia necessaria massima attenzione nella gestione di questo caso del quale ancora non si conoscono molti dettagli, come ad esempio il ruolo del cane (slegato o al guinzaglio?) nella dinamica dell’aggressione.

Come ribadito nel documento di Ispra del 2021 sulla gestione degli orsi problematici, i casi di orsi che causano ferimento di persone per la prima volta, senza aver manifestato comportamenti simili in precedenza, vanno valutati attentamente caso per caso. Prima di considerare l’ipotesi di abbattimento o rimozione vanno analizzate con cautela le dinamiche che hanno portato all’attacco, compreso il comportamento della persona coinvolta.

RISPETTARE LE INDICAZIONI DELL’ISPRA

La PAT continua invece a considerare l’orso come una specie “naturalmente pericolosa”, pretendendo una gestione completamente autonoma e non ritenendo il parere di Ispra vincolante in alcun modo. Questo approccio non è sostenibile né scientificamente condivisibile, ribadisce il WWF. Il ricorso agli abbattimenti dovrebbe essere sempre l’ultima soluzione, quando la pericolosità dell’animale è conclamata e non esistono altre soluzioni valide.

A sostegno di questo, nel 2022 anche il Consiglio di Stato ha bocciato le linee guida provinciali che prevedevano una gestione territoriale di orsi e lupi e l’automatismo tra i danni causati o l’aggressione compiuta da un orso e l’abbattimento dell’animale, in palese contrasto con i principi di proporzionalità e di precauzione.

PROMUOVERE LA CONVIVENZA È POSSIBILE

Il WWF auspica che la Provincia Autonoma di Trento riprenda un percorso fondato sulla promozione della convivenza, partendo dalla conoscenza e non dai pregiudizi. L’espansione della popolazione di orso in Trentino e sull’arco alpino necessita di essere ulteriormente consolidata, ma questo processo è possibile solo lavorando nella direzione di una gestione equilibrata, senza il ricorso ad abbattimenti “facili”. Comunicazione e sensibilizzazione sui corretti comportamenti da adottare in montagna e la liberalizzazione dello spray al peperoncino anti-orso, considerato ancora illegale in Italia, e che invece ha dimostrato la sua efficacia in Nord America, sono tutte opzioni incruente e auspicabili, che possono aiutare a costruire una coesistenza reale e ad evitare episodi simili in prospettiva futura”.

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