Record velocità sugli Ottomila, Kristin Harila raddoppia
L'alpinista norvegese in questo 2023 vuole ripetere la scalata dei 12 Ottomila già saliti lo scorso anno (partendo dal Manaslu) e scalare Cho Oyu e Shisha Pangma due volte ciascuno. Il tutto senza ossigeno supplementare
Riecco Kristin Harila. Più agguerrita che mai. Nel 2022 le è mancato poco per coronare il suo sogno e togliere il record di velocità sui 14 Ottomila a Nirmal Purja. E, come sappiamo, il non esserci riuscita non è dipeso da lei, considerato che la Cina le ha vietato il visto per i due giganti in territorio cinese, Shisha Pangma e Cho Oyu. Scalò 12 Ottomila in 147 giorni. Aveva ancora due settimane di tempo per passare avanti a Purja.
Riecco Kristin Harila
Ma rieccola. L’alpinista norvegese ha deciso di rivedere i suoi piani. Secondo quanto riportato da Everest Chronicle, è sua intenzione scalare i 14 Giganti in tempi record e senza ossigeno supplementare. Kristin vorrebbe ripartire da zero. Ripetere la scalata dei 12 Ottomila già saliti, partendo dal Manaslu e scalare Cho Oyu e Shisha Pangma due volte ciascuno. Tutto nel 2023. Due piccioni con una fava.
La conferma arriva anche dalla sua agenzia di spedizione, la Seven Summit Treks Il suo progetto è di scalare gli ottomila del Nepal questa primavera e di trasferirsi in Pakistan per scalare gli altri ottomila del Karakoram in estate.
I permessi dalla Cina ancora non ci sono. Ma Harila si sta dando da fare. Alcune settimane fa la norvegese ha riferito che è in attesa dei permessi e che ha un buon dialogo con le autorità ed è fiduciosa.
Primo passo il Manaslu
Al Manaslu ci saranno anche Gelje Sherpa e la britannica Adriana Brownlee. Quest’ultima ha in cassaforte 10 Ottomila e le mancano Gasherbrum I, Gasherbrum II, Shisha Pangma e Cho Oyu per diventare la donna più giovane a completare i 14 Ottomila.
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La Cina apre ai turisti
La Cina da ieri ha iniziato a rilasciare i visti ai turisti stranieri. Ma, per il momento, niente da fare per gli alpinisti. Almeno non per questa primavera.
Chi è Kristin Harila
Qualcosa la rende simile a Purja, la sua poca esperienza precedente sugli Ottomila. Così come era per l’ex Gurkha. Per dedicarsi all’alpinismo (è guida, runner e sciatrice) ha lasciato il suo lavoro da dirigente nel 2019. Così come Purja fece con l’esercito.
La sua prima esperienza di alta quota è stata il Putha Chuli (7.246 m), in Nepal.
Dopo la pandemia, è tornata in Nepal ed ha scalato l’Everest, il Lhotse. Missione compiuta in sole 12 ore.
Poi ha visto il documentario di Nirmal Purja ed in lei è scattato qualcosa. Nella sua mente è scattato un obiettivo da raggiungere…