Trentino, via libera all’abbattimento degli orsi pericolosi
Le analisi genetiche confermano: si tratta di JJ4, un'orsa di 17 anni ha ucciso Andrea Papi. Vertice al Ministero dell'ambiente con Provincia Autonoma di Trento, Ispra e gli altri enti coinvolti. Le decisioni dopo la morte del giovane runner
All’incontro, che si è svolto nella sede del Ministero, erano anche presenti il presidente di Ispra, Stefano Laporta, il dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile, foreste e fauna della Provincia, Raffaele De Col e, in collegamento, l’assessore provinciale all’agricoltura Giulia Zanotelli.
Il presidente Fugatti ha evidenziato al Ministro la necessità di portare il progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, risalente al 1999, al suo obiettivo originario.
È l’orsa JJ4
È JJ4, l’orsa che a Caldes ha aggredito e ucciso Andrea Papi: la conferma arriva dalla Procura di Trento in base ai risultati delle analisi genetiche. Una femmina dunque, tra gli esemplari che il Ministro Fugatti aveva già indicato come problematici.
Non dunque MJ5 – il sospettato principale dopo l’aggressione in Val di Rabbi. JJ4 è un’orsa di 17 anni, figlia di Joze e Jurka (catturati in Slovenia e rilasciati in Trentino fra il 2000 e 2001) orsi pionieri del progetto di reintroduzione sulle Alpi.
Ma Jj4 il Trentino l’aveva già conosciuta. Il 22 giugno 2020 aveva aggredito due uomini – padre e figlio sul monte Peller. La Provincia aveva già richiesto il suo abbattimento e sul caso si era aperto un duro confronto con l’allora ministro dell’Ambiente Costa. L’ordinanza di cattura venne annullata dal Tar, l’orsa radiocollarata ma ora il collare è scarico, dunque non è immediatamente rintracciabile. Adesso tocca ai forestali.
Ok abbattimento
Spray anti-aggressione
Si è inoltre presa in considerazione la possibilità di dotare gli operatori di pubblica sicurezza, così come avviene in altre realtà internazionali, di dispositivi di difesa quali gli spray anti aggressione, sui quali non si ravvisano criticità da un punto di vista ambientale. In tal senso il ministro Pichetto si è detto disponibile a farsi portavoce da subito di questa richiesta con il ministro degli Interni, competente per materia. Tra le possibili soluzioni prese in considerazione, vi è inoltre quella di mettere a punto un piano di trasferimento di massa col mantenimento in Trentino di un numero di soggetti sostenibili dal territorio.
A conclusione dell’incontro si è dunque stabilito di istituire un tavolo di confronto tecnico tra il Ministero dell’ambiente – che su delega del ministro Pichetto sarà rappresentato dal sottosegretario Barbaro – Ispra, Regione e Provincia Autonoma di Trento, al fine di valutare in tempi celeri ogni azione utile a proseguire l’originario progetto di reintroduzione dell’orso nell’arco alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate.
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Il presidente Fugatti ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro, evidenziando come oltre all’abbattimento dell’esemplare di orso che ha attaccato e ucciso il runner di Caldes (la cui identità sarà svelata dalle analisi genetiche), Ispra ha annunciato il proprio parere favorevole anche rispetto agli orsi che in passato hanno provocato il ferimento di escursionisti.
Ringraziamo il ministro Pichetto per la sensibilità dimostrata rispetto a questa problematica, con l’auspicio che questo percorso di collaborazione possa avere sviluppi positivi per l’intera comunità trentina, oggi ferita e arrabbiata per la morte di un giovane di 26 anni.