I Procuratori antimafia Pennisi e Roberti: “No all’accorpamento del Corpo Forestale”
Non si smorza la polemica sull’ipotesi di accorpamento per il Corpo Forestale dello Stato. E continuano le prese di posizione in merito. Roberto Pennisi, sostituto procuratore antimafia: “…È più facile fondere la Polizia di Stato e i Carabinieri che la Polizia di Stato e il Corpo forestale dello Stato. Io non so come si possa pensare di mettere insieme due cose radicalmente e completamente diverse, che nascono con una diversa formazione. Qualcuno è mai andato presso le scuole del Corpo forestale dello Stato, dove si tramanda, come amano dire gli uomini del Corpo forestale dello Stato, l’antico sapere della quercia, che racchiude il sapere di tutti gli alberi del bosco e, quindi, di tutta la natura?”.
Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia: “…Noi siamo contrarissimi – se non si è capito, lo ribadisco – alla soppressione del Corpo forestale dello Stato, per le ragioni che ha detto Pennisi e perché sarebbe come togliere all’autorità giudiziaria l’unico organismo investigativo in materia ambientale che disponga delle conoscenze, delle esperienze, del know-how e anche dei mezzi per poter smascherare i crimini ambientali. Si potrebbe osservare che non lo sopprimiamo, ma lo accorpiamo e lo facciamo assorbire dalla Polizia di Stato. Noi paventiamo che questo eventuale assorbimento, che forse risponde a esigenze di finanza, di spending review, non lo so, potrebbe rischiare di stemperare di molto il patrimonio di conoscenze e di esperienze e, quindi, la capacità investigativa di questo Corpo, che noi sosteniamo e che è il più diretto e stretto collaboratore nostro, come procura nazionale e delle procure distrettuali.
Noi riteniamo – aggiunge Roberti – che il Corpo forestale dello Stato debba mantenere una propria identità, perché attraverso il mantenimento dell’identità può sviluppare sempre meglio la propria conoscenza, la propria esperienza e la propria specializzazione, che, con tutto il rispetto – figuriamoci – per le altre forze di polizia, per quanto riguarda il Corpo forestale dello Stato non concerne soltanto i rifiuti, ma anche tutta la criminalità ambientale.
Noi dobbiamo guardare il tema del contrasto alla criminalità ambientale non limitato a questo o a quel settore di criminalità ambientale, ma nella sua completezza, perché molto spesso ci sono interconnessioni, interferenze e intrecci fra le varie manifestazioni criminali. Pensate, ripeto, al traffico di rifiuti e alle energie rinnovabili, alla green economy.
Ci sono interferenze e intrecci che possono essere sviluppati in un unico contesto investigativo e preferibilmente con un Corpo di polizia altamente specializzato.
Quest’alta specializzazione in questo settore specifico per tutti questi settori di intervento, la possiede il Corpo forestale dello Stato e sarebbe un peccato disperderla in questo o in quell’altro, peraltro encomiabilissimo, Corpo di polizia”.