Lo sciatore polacco Bartek Ziemski, un mese dopo aver sceso l’Annapurna, ha realizzato anche la prima discesa integrale del Dhaulagiri. Non si hanno ancora dettagli, ma sembrerebbe che il Kangchenjunga rimanga l’unico 8000 a non essere mai stato sciato dalla cima al campo base.
Secondo il comunicato stampa del Mad Ski Project 2023, il polacco si è lanciato dalla cima e ha sciato fino al campo base senza togliersi le scarpe. In compagnia del suo connazionale Oswald Rodrigo Pereira, incaricato di filmare l’impresa, Ziemski aveva precedentemente raggiunto una bella salita senza ossigeno e senza assistenza della settima montagna più alta del mondo (8.167 m). I due polacchi sono anche i primi a raggiungere la vetta in questa stagione.
Oswald Rodrigo Pereira Ce l’abbiamo fatta! L’attacco al vertice è iniziato dal campo 3 (7.230m) alle 00:05. Dopo aver scalato la vetta, Bartek ha sciato fino alla Base (4.700 m). La nostra azione al vertice è durata 4 giorni. L’intera spedizione si è svolta senza ossigeno e senza il supporto personale degli Sherpa.
Precedenti
Secondo Dominique Potard, autore del libro Skieurs du ciel, la migliore performance finora è stata quella del ceco David Fojtik e del turco Tunk Findic, il 1° maggio 2009.
Nel 2007 lo svedese Frederik Ericsson aveva potuto sciare questa sezione ma era stato costretto a demi-tour verso i 7900 metri. E ricorderemo anche il tentativo dello svizzero Sylvain Saudan nel 1979, concluso con una tragedia con la morte di tre dei suoi compagni portati via da una valanga. Ed anche il compianto Carlalberto “Cala” Cimenti nel 2017, scendendo con gli sci da 7000 metri di quota.
Dopo il Broad Peak e il Gasherbrum II l’anno scorso, poi l’Annapurna, Ziemski firma quindi la sua quarta discesa sugli sci su un 8.000 e entra, insieme al suo connazionale Andrzej Bargiel (autore della prima discesa del Broad Peak nel 2015 e quella del K2 nel 2018), nella storia dello sci.
Il Kangchenjunga, quindi, rimane l’unico 8000 in attesa di una prima vera discesa sugli sci. Nel 1984, Anselme Baud era riuscito a scendere fino al campo base dalla cima dello Yalung Kang (8.505 m), una delle cime secondarie del Kangchenjunga, performance riprodotta nel 1998 dall’italiano Hans Kammerlander.