Il Gran Sasso si candida a Patrimonio Naturale dell’Umanità dell’Unesco
Non tutti lo conosciamo con il nome Mons Fiscellus… è il Gran Sasso d’Italia, la vetta dell’Appennino continentale con i suoi 2912 metri (Corno Grande, vetta occidentale). Ebbene, il Gran Sasso d’Italia si candida a diventare Patrimonio Naturale dell’Umanità Unesco. Già è scattata la mobilitazione di abruzzesi, italiani e italiani residenti all’estero.
“Le prime positive reazioni che provengono da più parti a sostegno della candidatura, testimoniano che in questa fase della nostra storia, di particolare difficoltà economica e sociale, prevale un convinto desiderio da parte della gente, di stare assieme e aggregarsi attorno a un progetto nobile e condivisibile e in grado di provocare un risultato virtuoso per tutti”, dichiara all’AdnKronos Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e coordinatore dell’associazione “Amici del Gran Sasso d’Italia”.
Man forte alla candidatura giunge anche da un Comitato Scientifico che elaborerà il documento per la definizione di principi e obiettivi compatibili con i criteri della Convenzione Unesco.
I tempi corrono. La candidatura, infatti, sarà presentata già domani nel corso di una conferenza presso l’associazione della Stampa Estera di Roma.
Ma da quali principi parte tale progetto? Ebbene, sul Gran Sasso si concentrano numerosi primati tra cui la più elevata biodiversità vegetale in ambito europeo e mediterraneo; Campo Imperatore, il più esteso e spettacolare altopiano appenninico; il ghiacciaio del Calderone, posto alla latitudine più bassa d’Europa. Basta dire solo questo per convincersi che il Gran Sasso ha tutte le carte in regola per fregiarsi di tale titolo. Ma non solo. In questa parte dell’Appennino sono sopravvissuti i boschi più antichi d’Italia e animali simbolo come il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico, l’aquila reale e il cervo. Senza contare la storia della transumanza, antichissimo fenomeno di migrazione stagionale di uomini e bestiame, che ha assunto dimensioni e estensioni forse uniche nella storia dell’umanità.
Lungo i Tratturi si trovano abbazie, chiese medievali e rinascimentali, borghi, castelli, torri, aree archeologiche: un patrimonio storico-artistico unico e inimitabile (basti pensare a Rocca Calascio).
L’associazione “Amici del Gran Sasso d’Italia” punta a coinvolgere istituzioni pubbliche e private, enti territoriali, università, centri di ricerca, associazioni e cittadini nella candidatura del Gran Sasso d’Italia a Patrimonio Naturale Mondiale. Tra i progetti per il Gran Sasso, quello di una rete delle “Comunità del Gran Sasso d’Italia” in cui l’economia verde trovi uno spazio di primo piano; la “Banca della terra del Gran Sasso d’Italia” con finalità di valorizzazione del patrimonio agricolo incolto e abbandonato da destinare a giovani imprenditori agricoli.
Fiore all’occhiello la creazione di un Museo Virtuale che metta in rete gli altri musei dedicati alla montagna esistenti in Italia, in particolare il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, quello della Transumanza di Castel del Monte, il Museo dell’Acqua di Isola del Gran Sasso, Museo dell’Alpinismo di Pietracamela; e il progetto per un portale informativo che possa essere luogo virtuale d’incontro e di riferimento tra domanda ed offerta turistica, tra territorio ed investitori, tra produzioni locali e mercati, tra culture ed interessi diversi.
E poi consentono di fare voli supersonici a bassa quota provocando inquinamento e rumore assordante su ZPS e SIC…complimenti al Parco…!
Questa candidatura è stata avanzata nel 2014, cioè 6 anni fa. Da allora silenzio assoluto. Hanno ritirato tutto o pensano ancora che si possa fare?