Della Bordella e Cazzanelli tentano l’inviolato Pilastro Est dell’Ogre

Cazzanelli e Della Bordella tenteranno il Pilastro Est dell’Ogre. Il Pilastro est della montagna pakistana rappresenta una delle grandi sfide ancora aperte del Karakorum.

Vogliono aprire una nuova via, dritta e logica, su quel Pilastro di cui la naturale continuazione è la Cima est (circa 7250 mt), anch’essa inviolata. La spedizione di Matteo Della Bordella e François Cazzanelli è supportata dal Club alpino italiano.

La montagna che i locali chiamano Baintha Brakk, si innalza nella catena del Panmah Muztagh, in Karakorum, sul lato settentrionale del ghiacciaio Biafo, a circa 75 km da Skardu, la capitale del Baltistan.

I due alpinisti italiani sono partiti lo scorso 20 giugno insieme al francese Symon Welfringer e allo svizzero Silvan Schüpbach, hanno raggiunto il campo base dell’Ogre, poco oltre i 4000 metri di quota, in pochi giorni di cammino.

IL PRIMO TENTATIVO DI SALITA

Nonostante le difficili condizioni meteo, i quattro alpinisti sono riusciti a ritagliarsi lo spazio per salire in quota e compiere le prime rotazioni necessarie ad acclimatare il corpo. Il primo tentativo di salita è abortito dopo solo pochi passi.

Della Bordella e Cazzanelli Non c’erano le condizioni e il meteo era veramente brutto. Ci sono temperature altissime, con lo zero termico a oltre 5500 metri. In più l’altra notte pioveva, mentre sopra i 5500 metri nevicava intensamente. Meglio rientrare al campo base e godersi una calda tazza di tè. In fondo l’alpinismo d’esplorazione è un gioco di paziente attesa, una partita a scacchi tra l’ignoto e il proprio desiderio di guardare nuovi orizzonti.

L’INVIOLATO PILASTRO EST

Il Pilastro est dell’Ogre rappresenta una delle grandi sfide ancora aperte del Karakorum. Numerose cordate hanno tentato di scalare questa linea, spingendosi al massimo fino a 6800 metri di quota. Dal punto di vista estetico, l’Ogre, o Baintha Brakk, è una montagna bellissima e iconica. La prima ascensione alla cima principale (7285 m) data 1977 e fu portata a termine dai britannici Chris Boninghton e Doug Scott. Durante la discesa, nel corso di una corda doppia, Scott si spezzò entrambe le gambe e fu costretto a scendere strisciando fino al campo base.

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