Frana Val Formazza, il corpo di Matteo Barcellini rimarrà sulla montagna
AGGIORNAMENTO 27/09/2023
Il corpo di Matteo Barcellini, 34 anni, vittima insieme alla 31enne Marilena Bertoletti della frana del 24 settembre in alta Val Formazza, resterà sulla montagna. Le operazioni di estrazione della salma dai detriti sono troppo rischiose, poiché in quel punto continuano a verificarsi distacchi di roccia. A 48 dall’incidente, dunque, gli uomini del Soccorso alpino, dei Vigili del fuoco e della Guardia di finanza, in accordo con il magistrato che ha seguito il caso, hanno chiuso l’intervento. La decisione – comunicata ai famigliari del giovane, sul posto – è arrivata dopo un’ulteriore piccola scarica di sassi nel punto in cui si trovavano ancora alcuni operatori.
Mentre il corpo della 31enne era stato recuperato lunedì grazie alla posizione più esposta in cui si trovava, è stato subito chiaro che quello dell’amico sarebbe stato difficile da portare a valle. I dati raccolti dal geologo con il laser scanner, e gli ulteriori sopralluoghi dei soccorritori, hanno confermato l’impossibilità dell’operazione. È stato possibile solo prelevare del Dna per accertare, anche a fini legali, che i resti rinvenuti appartengano effettivamente a Barcellini.
Per quanto riguarda le condizioni della montagna, l’instabilità del versante potrebbe protrarsi nel tempo. Per questo il sentiero che stavano percorrendo le due vittime – il G41 dal rifugio Città di Busto al lago dei Sabbioni – sarà chiuso in via definitiva. È interdetto d’ora in avanti l’accesso a chiunque: non solo a escursionisti e alpinisti, ma anche al personale di Enel che gestisce la diga in quota.
AGGIORNAMENTO 26/09/2023
I soccorritori sono riusciti a recuperare il cadavere di Marilena Bertoletti, una delle due vittime del distacco di sassi avvenuto nella zona del Piano dei Camosci, tra il rifugio Città di Busto e la diga dei Sabbioni, a oltre 2400 metri di quota. La salma della donna si trovava una quindicina di metri più in basso rispetto al sentiero, coperta da alcuni detriti ma quasi in superficie.
E’ stata recuperata da un gruppetto di soccorritori nel corso di una operazione-lampo, compiuta nel più breve tempo possibile per scongiurare pericoli dettati dall’instabilità del versante, dopo che, in mattinata, le unità cinofile avevano individuato alcune tracce. Le successive verifiche, compiute prima a vista con il binocolo e poi sorvolando l’area con un drone, avevano confermato il timore che fin da ieri sera si era fatto via via più concreto, e cioè che sotto alle pietre vi fossero due persone.
Poco distante dal cadavere di Bertoletti, i soccorritori hanno individuato alcune tracce biologiche presumibilmente riconducibili a Matteo Barcellini, l’altro escursionista disperso: le operazioni per rintracciare il suo cadavere riprenderanno stamattina.
Le vittime, lei 31enne e lui 34enne entrambe della provincia di Novara, sono state investite dai detriti mentre stavano percorrendo il sentiero G41, un percorso escursionistico “battuto, che si fa spesso e sul quale ci vanno in tanti, non un’area particolarmente impervia”, ha spiegato dal presidente della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, Alessandro Lana.
Il sindaco di Formazza, Bruna Papa, con un’ordinanza ha vietato il transito nell’area.
Grossa frana in alta val Formazza ieri, il crollo è avvenuto a oltre 2000 metri, nella zona del rifugio Città di Busto (Verbano Cusio Ossola). Ieri i soccorritori non sono riusciti ad avvicinarsi al luogo della frana e le ricerche sono state sospese per oscurità e per i continui distacchi, riprendono stamani.
I dispersi
Due le persone disperse: un uomo e una donna di 34 e 31 anni di Nebbiuno e di Borgomanero, nel novarese. Sono stati identificati tramite le auto rimaste nel parcheggio da cui partono i sentieri. Familiari e amici dei due hanno poi confermato che si trovavano in zona.
L’area dove è avvenuta la frana è caratterizzata da copertura telefonica scarsa/assente e questo rende più difficili le comunicazioni con le squadre sul posto.