Shisha Pangma, recuperati i corpi di Anna Gutu e Mingmar Sherpa
Le operazioni di recupero capitanate da Nirmal Purja. I due alpinisti torneranno a casa. Due valanghe ad inizio ottobre fecero 4 morti, persero la vita anche Gina Marie Rzucidlo e Tenjen Lama Sherpa
Ritrovati i corpi di Anna Gutu e Mingmar Sherpa, i due alpinisti torneranno a casa dopo essere trasportati a Kathmandu in elicottero. La notizia arriva da Nirmal Purja, il quale era amico dei due alpinisti scomparsi sullo Shisha Pangma due settimane fa. Due distinte valanghe staccatesi a circa 7800 metri ha provocato 4 morti. Due alpiiste americane e due sherpa. Anna Gutu e la sua guida di supporto Migmar Sherpa, Gina Marie Rzucidlo e Tenjen Lama. Tenjen Lama Sherpa aveva accompagnato Kristin Harila nella sua corsa agli Ottomila in tre mesi.
Gutu e Rzucidlo stavano cercando di diventare le prime donne statunitensi a completare i 14 8.000.
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Le ricerche
Nirma Purja, una volta ottenuto il permesso dalle autorità cinesi che, come ricorderete, dopo la tragedia avevano vietato l’accesso alla montagna, è salito con un gruppo di alpinisti sherpa nella zona dove si era staccata la valanga. Hanno individuato i corpi e li hanno trasportati a C2. Da qui trasportati in elicottero a Kathmandu.
Purja È stata dura per la squadra sia fisicamente che mentalmente, ma dovevamo farlo per assicurarci di poterli ritrovare. Ora stiamo lavorando con tutte le autorità per il rimpatrio. Sono grato a tutti quelli che si sono così duramente impegnati per raggiungere questo obiettivo. Tutto quello che vogliamo fare è riunire le famiglie con i loro cari in questa stagione di arrampicata.
Chiediamo ai media di non speculare su questo tragico incidente. Ho visto alcune cose e sono rimasto scioccato dalle ipotesi fatte, senza che nessuno si sia rivolto alle persone coinvolte e senza pensare all’impatto che ciò avrebbe avuto sui loro cari. C’erano 4 Agenzie coinvolte in questa tragedia e 52 scalatori erano sulla via della vetta. Tutti credevamo che le condizioni fossero sicure, altrimenti non avremmo proseguito. La sicurezza è sempre la nostra principale preoccupazione, che qualcuno voglia raggiungere un record o meno, non fa alcuna differenza nel prendere le decisioni.
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