Spedizione 70° del K2, studi sulla fisiologia femminile a quote estreme
Il Cai ha organizzato la spedizione con otto donne (4 italiane e 4 pakistane) per il 70° anniversario della conquista della seconda montagna più alta della Terra da parte degli italiani. Al seguito anche un team di ricercatori per studiare la fisiologia umana a quelle quote
Scienza e alpinismo: a partire dagli anni ’50, ovvero quando l’interesse per gli Ottomila è cresciuto in tutto il mondo, la conoscenza della fisiologia umana a quote estreme era assai scarsa. Poche informazioni raccolte sul campo, esperimenti in laboratorio, proiezioni. Nei decenni successivi, arditi studi medici in quota raccolsero dati sempre più dettagliati, ma ancora oggi si cerca, si studia, si valuta il test perfetto.
Eurac Research Solitamente però sono state le spedizioni alpinistiche a rivoluzionare le opinioni scientifiche.
Basti ricordare l’impresa di Reinhold Messner e Peter Habeler nel 1978 con la prima ascesa senza ossigeno supplementare dell’Everest. Un’impresa che cambiò la storia dell’alpinismo. Tutti a cercare di farli desistere, davano loro dei matti ed anche dopo l’impresa in molti non credettero nella riuscita. Ma la questione continuò negli anni, tanto da ritenere quella di Messner e Habeler un’eccezione inspiegabile; dal punto di vista scientifico l’ossigeno supplementare sembrava essere fondamentale.
La spedizione Cai per il 70° del K2
Il Cai ha organizzato una spedizione per il 70° anniversario della prima scalata del K2 da parte degli italiani. Era, appunto, il 1954.
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Otto donne, quattro italiane e quattro pakistane, partiranno a giugno per il Pakistan per tentare di scalare la seconda vetta più alta del mondo. Ripercorreranno i passi della spedizione italiana che portò Lacedelli e Compagnoni in vetta. La spedizione Cai vuole sì celebrare questo anniversario, con la stessa meta ma con uno spirito diverso. Ovvero sarà un’opportunità di formazione, ricerca e promozione di valori culturali, sociali e scientifici.
Eurac Il fatto che le protagoniste siano otto donne rende la spedizione un’opportunità unica per la ricerca: un’équipe medica insieme a ricercatori e ricercatrici di Eurac Research affiancheranno la spedizione per studiare la fisiologia femminile a quote estreme, un ambito su cui la comunità scientifica dispone ancora di conoscenze limitate.
Eurac Research ha promosso questo studio con l’obiettivo di vedere le risposte fisiologiche di alpiniste allenate prima e dopo una scalata reale, e poi durante una riesposizione a un’altitudine simulata – che potrà andare fino a 8848 metri – nella camera ipobarica di terraXcube a Bolzano. Il gruppo di ricerca si concentrerà anche sul processo di perdita dell’acclimatamento (de-acclimatamento).
Si tratta di un protocollo innovativo che permetterà di osservare fenomeni fisiologici mai osservati prima nelle donne. Gli aspetti che lo rendono unico sono il focus sulla fisiologia femminile, la riesposizione a quote estreme in terraXcube di sportive acclimatate dopo la scalata e la possibilità di osservare il de-acclimatamento dopo un’ascesa reale e dopo la riesposizione all’altitudine estrema.