Mainarde: il gioiello del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Area di eccezionale pregio ambientale, gruppo montuoso situato a cavallo del Lazio (provincia di Frosinone) e del Molise (provincia di Isernia). Itinerari, vette, curiosità...
Mainarde: giungere al loro cospetto è un’emozione. I cartelli lo attestano, ma non ve n’è bisogno, dicono “Area di eccezionale pregio ambientale”. In effetti, è proprio così.
Le Mainarde sono un gruppo montuoso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) e sono situate a cavallo del Lazio (provincia di Frosinone) e del Molise (provincia di Isernia). Sono in pratica la lingua montuosa a meridione dei Monti della Meta, dai quali son separati da Passo dei Monaci (valico mulattiero, collegamento fra Lazio e Abruzzo per commercianti, pastori e monaci benedettini. Il nome del Passo dei monaci deriva da una leggenda: tre monaci morirono durante una tormenta nel tentativo di superare il valico).
Un’area selvaggia, forse la più selvaggia del Pnalm questa delle Mainarde. Alle sue falde nasce il fiume Volturno.
Escursioni
Le escursioni sulle Mainarde sono innumerevoli, a partire dalla Traversata che tocca buona parte delle principali vette con oltre 20 km di cammino e circa 1200 metri di dislivello. Segnaliamo l’itinerario da Vallefiorita o da Campitelli o ancora da Prati di Mezzo per la Metuccia o Monte a Mare o ancora le Coste dell’Altare, Cappello del Prete. Si può salire da Castelnuovo al Volturno per Monte Marrone (parliamo di luoghi simbolo della II Guerra Mondiale, della Linea Gustav), oppure da Castel San Vincenzo. Bellissima la Valle Venafrana tra Ferruccia e Monte Mare da un lato e il Monte Cavallo dall’altro.
E che dire della Valle Monacesca? Si parte dal rifugio Aceroni (comune di San Biagio Saracinisco) che sale sino a Fonte Fredda al cospetto del Forcellone, del Morrone delle Rose e del Cavallo. Tappa obbligata Torretta di Paradiso (tra Mainarde e Monti della Meta) con affaccio sulla Val Canneto.
Boschi che lasciano spazio a radure, a prati rigogliosi, ghiaioni, circhi glaciali e ruscelletti. E poi si sa, il Pnalm è terra di animali selvatici. Dall’orso marsicano, ai cervi (magia del bramito), dai camosci ai rapaci.
Fermarsi nei borghi a valle è vivere un’emozione d’altri tempi.
Una curiosità: nei pressi di Monte Marrone vi è una casetta tra due rocce, vi visse il pittore francese Charles Moulin, discepolo di Matisse. Moulin, durante una vacanza in Italia, da Roma arrivò nell’Isernino, si innamorò delle Mainarde, delle sue luci, dei suoi panorami e vi restò per anni. Visse in montagna in solitudine, a circa 1800 metri di quota; scendeva a valle di tanto in tanto per barattare i suoi dipinti per una pagnotta di pane e un pezzo di formaggio. Morì alle falde delle Mainarde, è sepolto a Castelnuovo al Volturno.
A proposito di questo borgo, a Carnevale vi è un bellirrimo rito: il rito dell’Uomo Cervo, o meglio “Gl’Cierv”; si ripete l’ultima domenica di Carnevale, da tempo immemorabile. Dopo il tramonto, l’unica piazza del paese diventa il pittoresco palcoscenico di una pantomima che coinvolge molti abitanti.
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L’etimologia è oscura. Non è escluso che il nome “maìnu”, che potrebbe derivare dalla base prelatina “mag” e dal termine “magino”, abbia prodotto il toponimo “Mainarde”. In origine il nome Mainarde, spesso legato senza alcuna attestazione al germanico, sembrava indicare esclusivamente la piccola località di Case Mainarde, così come riportato dalle carte dell’Istituto Geografico Militare, in territorio di Vallerotonda (FR).
Cime principali
- Monte a Mare (2160 m)
- Monte La Metuccia (2105 m)
- Monte Coste dell’Altare (2075 m)
- Monte Cavallo (2039 m)
- Monte Forcellone (2030 m)
- Monte Mare (2020 m)
- Cima a Mare (2014 m)
- Monte Cappello del Prete (2013 m)
- Monte Ferruccia (2005 m)
- Monte Marrone (1805 m)