Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima vogliono la Ovest del K2
I due giapponesi Piolet d'Or tentano la storia in stile alpino e senza ossigeno
Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima tenteranno la parete ovest del K2, i due giapponesi sono già in Pakistan con uno degli obiettivi più ambiziosi dell’alpinismo attuale. Questa parete è molto verticale, poca neve, con roccia e couloirs di ghiaccio. Probabilmente tenteranno in stile alpino. Resteranno in Pakistan da giugno ad agosto.
Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima al K2
Kazuya Hiraide ha vinto tre Piolets d’Or, il primo con il suo defunto compagno Kei Taniguchi e gli altri con Nakajima. Hiraide e Nakajima hanno vinto due Piolet d’Or nel 2018 e nel 2020 per una nuova via sullo Shispare (7.611 m) e poi sul Rakaposhi (7.788 m). Hiraide ha conquistato un Piolet d’Or per la prima ascensione nel 2008 della parete sud del Kamet (7.756 m, India) in cordata, come detto, con Kei Taniguchi.
Da annoverare le salite di Haraide e Nakajima su Karung Koh nel 2022 e Tirich Mir nel 2023, entrambe degnissime di nota, tra le migliori di quegli anni. Una sorta di allenamento, di percorso per portarli ora ai piedi della seconda montagna più alta della Terra. Ora sono pronti, dicono.
Haraide Con l’esperienza accumulata e a piccoli passi, posso trasformare l’impossibile in possibile. Ho sempre cercato di scalare montagne come questa, quindi anche se mi ci vogliono 20 anni per realizzare l’impossibile, è comunque divertente. Nel mio cuore, ho aspettative, speranze, preoccupazioni, paure… Non posso restringerlo a una sola parola.
Anche se non hanno specificato il loro stile di salita, Hiraide e Nakayima hanno fatto tutte le loro precedenti spedizioni in puro stile alpino. Su K2, quindi, saranno molto probabilmente senza ossigeno e da soli. Sarebbe un risultato storico.
Il teaser
La prima salita dei russi
Nel 2007, il 21 agosto, una spedizione russa, guidata da Viktor Kozlov, ha scalato la parete ovest del K2. I russi usarono le classiche tattiche di spedizione, fissando le corde fino in fondo. Non utilizzarono ossigeno supplementare. Andrew Mariev e Vadim Popovich partirono dal Campo 7 a 8400m e raggiunsero la cima alle ore 12.50 del 21 agosto. Il giorno successivo altri nove componenti della spedizione riuscirono a raggiungere la vetta. Due mesi di lotta, tra bufere e tempo infinito nella death zone, per avere la meglio. Alternarono 4 gruppi di 4 alpinisti ciascuno, stabilendo 7 campi, fissando corde fisse sull’intero percorso.