Abruzzo, il Consiglio di Stato sospende la caccia al cervo
Caccia al cervo in Abruzzo: il Consiglio di Stato sospende il provvedimento della Regione fino alla discussione in Camera di Consiglio. Ovvero, sino al 7 novembre. Dopo il no del Tar Abruzzo, le associazioni ambientaliste (LAV, LNDC Animal Protection e WWF) si sono rivolte al massimo grado della giustizia amministrativa ottenendo la sospensione del provvedimento dell’amministrazione regionale. Ieri sarebbe stato il giorno dl via alla caccia a 469 cervi.
Le associazioni: “È impensabile continuare a giustificare la caccia come soluzione che possa favorire la convivenza fra i cittadini e gli animali selvatici. Il nostro obiettivo deve essere quello di cercare alternative più rispettose per l’ambiente e per gli animali stessi. La caccia ai cervi rappresenta una soluzione di comodo che ignora le possibili alternative non violente, a favore della lobby venatoria.
LAV, LNDC e WWF sottolineano come la caccia rischi di creare squilibri ecologici importanti in ecosistemi già fragili. L’eliminazione di esemplari adulti e cuccioli potrebbe avere ripercussioni sulle dinamiche di crescita e riproduzione della specie, con potenziali conseguenze a lungo termine sulla biodiversità locale.
La decisione di sospendere la caccia, quindi, non è solo una vittoria per gli animali, ma un passo nella direzione di un approccio più scientifico e responsabile alla gestione della fauna selvatica. LAV, LNDC Animal Protection e WWF saranno quindi davanti al Consiglio di Stato per portare le loro ragioni nella speranza di ottenere uno stop definitivo a questa follia.
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Ribadiamo l’importanza di considerare gli animali selvatici non come risorse da sfruttare, ma come parte integrante del nostro patrimonio naturale, che va tutelato e rispettato. Non possiamo permettere che l’interesse di pochi prevalga sulla salvaguardia della natura e degli animali che la abitano. L’unica via è quella del rispetto e della convivenza pacifica. Continuiamo a chiedere alla Regione di tornare indietro”.