Tendenza

Ai piedi di sua Maestà Matterhorn

Reportage al versante svizzero del Cervino, vi raccontiamo di alcuni sentieri facili per poter ammirarlo, delle attrattive in quota, vi parliamo un po' di Zermatt e del turismo che ruota attorno alla "mecca" dell'alpinismo

NELLA NOTIZIA
  • Situato nelle Alpi Occidentali (Alpi Pennine - Alpi del Weisshorn e del Cervino - catena Catena Bouquetins-Cervino), lungo il confine tra Italia e Svizzera. Si erge isolato dal resto delle altre vette circostanti e sovrasta i paesi di Breuil-Cervinia a sud in Italia e di Zermatt a nord in Svizzera, note località turistiche estive e invernali.

Matterhorn, la montagna più bella della Terra? Comunque la si voglia chiamare (Cervino, Matterhorn, Gran Becca), è di sicuro un simbolo dell’alpinismo, insieme ad altre vette iconiche, quali Everest, Tre Cime di Lavaredo, Ama Dablam…
Scorgerla all’improvviso, al diradarsi delle nuvole salendo in quota, suscita sensazioni mistiche. Irreali! Si è come colpiti da Sindrome di Stendhal. È come ammirare e restare estasiati dinanzi a un Caravaggio! Sì, questa piramide di roccia, che si erge isolata, sembra qualcosa che non fa parte di questo mondo.
In questo reportage vi raccontiamo del Matterhorn (4478 mt), di alcuni sentieri facili per poter ammirarlo, delle attrattive in quota, vi parliamo un po’ di Zermatt e del turismo che ruota attorno alla “mecca” dell’alpinismo.
Lì, dove si respira e si calpesta la storia dell’alpinismo.

 

 


      • Zermatt può essere raggiunta solo in treno; lasciando auto, moto o camper nei parcheggi del vicino paesino di Täsch.

 

Una volta giunti nel caratteristico paesino subito si intuisce che qui tutto ruota attorno a quella montagna. Montagna che già si intravede dalle vie del borgo. Ma per averne degli scorci meravigliosi bisogna salire in quota. E qui c’è l’imbarazzo della scelta.
Due/tre giorni sono l’ideale per godersi appieno le attrattive di Zermatt. Matterhorn Glacier Paradise, Gornergrat, Sunnegga, Rothorn, Parete nord e Parete est del Matterhorn; ma non solo. Piccolo Cervino, Breithorn, Ghiacciai, Palazzo del ghiaccio, Zoom (davvero imperdibile!), panorami mozzafiato su tutte le vette circostanti del Rosa, Weisshorn, dent Blanche, solo per citarne alcune. E poi un paradiso per i mountain biker, sciatori, 400 km di sentieri per gli hikers…
Insomma, tutto diventa fantastico ai piedi del Cervino!

Matterhorn Glacier Paradise

La vetta con la stazione di montagna più alta d’Europa raggiunge 3883 metri. Con la cabinovia si arriva alla piattaforma panoramica a 360 gradi, dalla quale si gode una vista paradisiaca! Siamo sul Piccolo Cervino.
Da qui si possono ammirare 38 Quattromila e 14 ghiacciai. Ma non solo. Qui c’è un vero e proprio Palazzo di ghiaccio (a 15 metri sotto la superficie), il Cinema Lounge, un ristorante, piste da sci e più in basso, a Trockener Steg e Schwarzsee, sentieri per escursioni e piste per mountain bike. Da vivere tutto l’anno…
Ci si sale con la funivia (Matterhorn Express) da Zermatt e con i cambi si può scegliere il proprio itinerario. Dopo la visita al Matterhorn Glacier Paradise, ad esempio, si può scendere a Trockener Steg e qui iniziare l’escursione al cospetto di sua Maestà, sul Matterhorn Glacier Trail sino allo Schwarzee.

 

  • Veduta sul Matterhorn dal Piccolo Cervino
  • Breithorn dalla Piattaforma sul Matterhorn Glacier Paradise
  • Il Cristo sulla Piattaforma
  • Palazzo del Ghiaccio
  • Posto a 15 metri sotto la superficie
  • Tra le attrattive del Matterhorn Glacier Paradise
  • Salendo in funivia
  • Il Breithorn e a dx il Piccolo Cervino

 

INFO MATTERHORN GLACIER PARADISE

 

Matterhorn Glacier Trail

Il sentiero è al cospetto del Matterhorn, della sua parete Est. 23 pannelli informano sul ritiro dei ghiacciai e il percorso mostra ciò che il ghiacciaio si lascia dietro mentre si ritira. Si parte da Trockener Steg (2939 metri) e si raggiunge lo Schwarzsee, a 2583 metri. Davanti a noi un mondo intatto. I ghiacciai del Teodulo e del Furgg si sono ritirati per più di 3 km.
L’escursione si snoda lungo strade sterrate e rocciose sfiorando numerosi laghetti. Bellissimo il lago con la piccola cappella S. Maria delle Nevi (“Maria zum Schnee”). Qui si riprende la funivia per ridiscendere a Zermatt, oppure…

 

 


DATI TECNICI

Partenza Trockener Steg
Arrivo Schwarzsee
Salita 200 mt
Discesa 530 mt
Distanza 6.5 km
Durata 2 h
Difficoltà E
Periodo Luglio – Settembre


 

Gole del Gorner

Noi non siamo ridiscesi a Zermatt, ma una volta presa la Matterhorn Express allo Schwarzsee siamo scesi alla stazione di Furi e da qui, dopo breve passeggiata, siamo andati alle Gole del Gorner (note anche come “Gornergorge”). Uno spettacolo della natura! Trattasi di una gola caratterizzata da forme bizzarre e cascate spettacolari. La roccia – la serpentinite verdastra – ha circa 220 milioni di anni. Un sentiero in sicurezza attraversa la gola su passerelle in legno (durata: 20 minuti circa). Con una guida si può vivere anche l’esperienza nella parte alta della Gola.
Dopo aver visitato la Gola in una mezz’ora di passeggiata si è a Zermatt. Se avete ancora tempo, voglia ed energie è interessante fare una capatina al Museo del Cervino. Oppure programmatela per il giorno seguente.

 

Matterhorn Museum

Il museo, inaugurato nel 2006, illustra la storia di Zermatt e della sua trasformazione da villaggio agricolo a località turistica, oltre alla storia del Cervino.
Il museo è sotterraneo e qui vi è la ricostruzione di un villaggio alpino: la chiesa con la canonica, un hotel, un caseificio, una fattoria con animali, granai e capanne.
Tutto ruota attorno a lui: il Cervino. Qui sono narrate le vicende della prima ascesa di Edward Whymper. Sono esposte l’attrezzatura e l’abbigliamento utilizzato, oltre alla corda strappata che provocò la morte di quattro dei sette partecipanti alla prima scalata.
Ma non solo. C’è spazio anche per altri esploratori che hanno fatto la storia di questa iconica montagna.
Tante le curiosità. Come, ad esempio, un plastico del Cervino con linee luminose che riproducono le vie alla vetta.
Il museo è accessibile ai disabili, sono disponibili audioguide in varie lingue ed è presente un bookshop.

 

 

INFO MATTERHORN MUSEUM

 

Gornergrat

Visitare Zermatt e il Matterhorn significa salire anche al Gornergrat con il caratteristico trenino. Il Gornergrat è un picco tra le mete turistiche più belle a livello mondiale. Si sale sino a 3089 mt con la ferrovia a cremagliera all’aperto più alta d’Europa. Qui – come gli svizzeri sanno fare – ci sono alcune attrattive da non perdere. Ovviamente dopo aver goduto dalla piattaforma panoramica di una vista mozzafiato sul Cervino e le altre vette e ghiacciai.

 


DATI TECNICI

    • Prima ferrovia a cremagliera elettrica della Svizzera: dal 1898
    • 33 minuti da valle fino in cima
    • 365 giorni all’anno
    • Punto di partenza: stazione ferroviaria di Zermatt (1’620 m)
    • Punto di arrivo: Peak Gornergrat: (3’089 m)
    • Dislivello: 1’469 m

 

Zooom, assolutamente da visitare

Dal giugno 2021 sul Gornergrat è aperto il nuovo ed unico mondo di esperienze multimediali intorno al Cervino.

Tre livelli di esperienze.
Nel primo livello con i periscopi lo sguardo è rivolto al Cervino e al mondo alpino circostante in tutte le sue dimensioni e bellezza. I periscopi ti permettono di zoommare ed avere una visuale incredibile.
Il secondo livello conduce i visitatori in un viaggio attraverso diversi scenari in tutte e quattro le stagioni sul Cervino: da venti gelidi, paesaggi innevati e tempeste autunnali a freschi paesaggi primaverili e miti serate estive. Grazie a proiezioni di luce da tre lati e una replica dettagliata e realistica del Cervino, i visitatori vivono l’ambiente virtuale come un’esperienza immersiva, davvero quasi reale.
Nella terza tappa i visitatori possono scegliere tra due voli virtuali in parapendio attorno al Cervino: il volo rilassato e panoramico e il volo più esaltante e sportivo. Un “viaggio” con occhiali 3D su poltrone galleggianti. Entusiasmante!

 

 

Escursione al Riffelsee

Ultimata la visita al Gornergrat è tempo di camminare. Ci sono varie escursioni da poter effettuare. Qui vi parliamo della bellissima escursione che conduce al Rifferlsee con una visuale incredibile sulla Est del Cervino. Mano alla Reflex!
Il percorso è di circa un’ora e segue la ferrovia dal Gornergrat fino al Riffelberg su terreno pietroso e poi all’altezza della stazione di Rotenboden su prati alpini sino a raggiungere Riffelberg.

 


DATI TECNICI

Difficoltà E
Distanza 3.1 km
Durata 1:00 h
Salita 1 mt
Discesa 500 mt circa
Punto più alto 3,090 mt
Punto più basso 2,583 mt
Periodo Giugno-Ottobre

 

INFO GORNERGRAT

 

Zermatt: un po’ di dati!

Zermatt è una perfetta macchina da turismo. Una macchina che muove redditi da oltre 10 milioni di franchi, nell’anno post-pandemia con tutte le restrizioni cui si è dovuto far fronte.
Un milione e mezzo di presenze nel corso del 2021 (con poche differenze tra Inverno ed Estate), oltre un milione di presenze di soli svizzeri, 280mila dagli altri Paesi europei (molti tedeschi), 13mila dall’Asia e 34mila dall’America, 700 dall’Australia e 900 dall’Africa.
Una macchina che annualmente organizza tanti eventi di richiamo internazionale, dai vai trail al festival del folclore, dal circo al Music festival…

Matterhorn, da vedere e vivere almeno una volta nella vita!

 


Il Cervino

Presenta quattro pareti principali orientate secondo i punti cardinali: la parete nord guarda Zermatt in Svizzera, la parete est guarda il ghiacciaio del Gorner, la parete sud sovrasta Breuil-Cervinia in Italia e la parete ovest è rivolta verso la Dent d’Hérens. Queste pareti sono delimitate da altrettante creste: la cresta sud-ovest detta Cresta del Leone o Arête du lion; la cresta nord-ovest detta Cresta di Zmutt; la cresta nord-est detta Cresta dell’Hörnli e la cresta sud-est detta Cresta di Furggen.
La vetta è costituita da due cime distinte collegate da un sottile filo di cresta che segna politicamente il confine fra Italia e Svizzera.
La particolare forma del Cervino è stata provocata dall’erosione: quattro circhi glaciali si sono formati lasciando un picco piramidale al centro. Altri esempi di questa evoluzione geologica sono l’Ama Dablam, nell’Himalaya, o il Cimon della Pala, nelle Dolomiti.

Ascensioni

Per lungo tempo il Cervino fu considerato inviolabile per l’arditezza delle sue pareti. Nel secolo XIX molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla.

I primi tentativi registrati risalgono agli anni 1858-1859. Nel 1865 Edward Whymper con un gruppo di connazionali (Lord Francis Douglas, D. Hadow, e il reverendo Charles Hudson) accompagnati da tre guide, Peter Taugwalder padre e figlio, e Michel Croz, formarono una cordata unica, che il 13 luglio 1865 attaccò la salita per quella che è oggi la via normale svizzera. Dopo avere pernottato all’aperto i sette ripartirono il mattino dopo e arrivarono in vetta alle 13.40 del 14 luglio. Dalla vetta videro la squadra italiana guidata da Carrel, che si trovava alcune centinaia di metri più in basso; gli italiani, visti i britannici in vetta, si ritirarono.
La discesa fu funestata da un grave incidente. I sette erano tutti legati insieme, con Michel Croz in testa, seguito da Hadow, Hudson, Douglas, Taugwalder padre, Whymper e Taugwalder figlio. Su un passaggio non particolarmente difficile Hadow scivolò e cadde addosso a Croz, che perse l’equilibrio; i due caddero per il precipizio sul versante svizzero, trascinando prima Hudson, poi Douglas. A questo punto la corda tra Douglas e Taugwalder padre si spezzò, e i tre superstiti videro i quattro compagni precipitare per oltre mille metri verso il sottostante ghiacciaio.
Fu la prima grande tragedia dell’alpinismo moderno ed ebbe notevole eco nell’opinione pubblica.

La prima salita italiana
Jean-Antoine Carrel, disceso dopo avere visto la squadra di Whymper sulla cima e ignaro dell’incidente occorso, ripartì per la vetta dal versante italiano il 16 luglio, insieme a Jean-Baptiste Bich, Jean-Augustin Meynet e all’abbé Gorret. Il 17 luglio Carrel e Bich riuscirono ad arrivare in vetta, seguendo una variante di quella che oggi è la via normale italiana.

 

Concatenamenti/salite
  • René Arnold e Sepp Graven il 27 settembre 1966 – Primo concatenamento delle quattro creste del Cervino. In 18 ore: salita della cresta di Furggen, discesa dalla cresta dell’Hörnli, ascensione cresta di Zmutt, discesa cresta del Leone.
  • Marco Barmasse, il 11 settembre 1985 – Primo concatenamento delle quattro creste del Cervino in solitaria, con prima solitaria degli strapiombi di Furggen. In 15 ore: partenza dal Bivacco Bossi, salita della cresta di Furggen per la Via degli Strapiombi, discesa dalla cresta dell’Hörnli, attraversamento sotto la parete Nord e salita della cresta di Zmutt, discesa per la cresta del Leone sino al rifugio Oriondé o Duca degli Abruzzi.
  • Christophe Profit, 25 luglio 1985 – Primo concatenamento delle pareti nord del Cervino, dell’Eiger e delle Grandes Jorasses in 24 ore con trasferimenti in elicottero: il Cervino in 4 ore, l’Eiger in 6 ore 45 minuti e il Linceul alle Grandes Jorasses in 4 ore.
  • Christophe Profit, 12 e 13 marzo 1987 – Primo concatenamento invernale delle pareti nord del Cervino, dell’Eiger e delle Grandes Jorasses con trasferimenti in elicottero in 42 ore: Sperone Croz sulle Grandes Jorasses, Via Heckmair sull’Eiger e Via Schmid sul Cervino.
  • Hans Kammerlander e Diego Wellig il 19 luglio 1992 – In 24 ore salgono le quattro creste sia in salita che in discesa. La via italiana, la cresta del Leone, non viene percorsa dal rifugio Duca degli Abruzzi quota 2802 m ma, sia in salita che in discesa, dalla Capanna Carrel quota 3830 m.
  • Hervé Barmasse, 13 marzo 2014 – Primo concatenamento invernale delle quattro creste del Cervino (per di più in solitaria), salendo prima per la Cresta di Furggen (realizzando così anche la prima solitaria invernale della Via degli Strapiombi) e scendendo per la Cresta Hornli, per poi risalire dalla Cresta di Zmutt e ridiscendere dalla Cresta del Leone, il tutto in 17 ore.
  • Primo concatenamento invernale del Cervino, Grandes e Petites Mureilles (François Cazzanelli + Francesco Ratti) nel gennaio 2020.
  • Le quattro creste in 16 ore 4 minuti (François Cazzanelli e lo Svizzero Andy Steindl) nel settembre 2018.
  • Il 27 agosto 2018 salita più veloce da Zermatt su e giù sulla cresta dell’Hörnli in 3h 59 min 52 s (Andy Steindl)

Vie alpinistiche

La scalata del Cervino esercita ancora oggi un grande fascino, ma è riservata unicamente agli alpinisti esperti. Le due vie normali, anche se facilitate dalla posa di diverse corde fisse, ricalcano quelle delle prime ascensioni; quella che parte da Zermatt si sviluppa lungo la cresta nord-est “dell’Hörnli”; quella che parte da Cervinia si sviluppa lungo la cresta sud-ovest “del Leone” (Arête du lion). Un altro itinerario abbastanza frequentato, ma più impegnativo, è quello lungo la cresta “di Zmutt”.

 

Parete nord
  • Via Schmid: la prima salita fu realizzata il 31 luglio e 1º agosto 1931 dai fratelli Franz e Toni Schmid, fino ad allora ritenuta impossibile. È la via dei primi conquistatori di una delle tre grandi pareti nord delle Alpi. Sale la grande ed evidente rampa che taglia la parete da sinistra a destra portando all’intaglio tra le due cime. La via ha uno sviluppo di 1 250 metri e difficoltà TD+, con passaggi in roccia di IV e V e pendii di ghiaccio fino a 70°. È una classica via di misto delle Alpi ma con roccia friabile ed esposta alle valanghe all’uscita della rampa.
  • Via Bonatti: la prima salita fu compiuta dal 18 al 22 febbraio 1965 in solitaria invernale da Walter Bonatti, 1200 m/ED+, a tre giorni di distanza da un primo tentativo di attacco in cordata con Gigi Panei e Alberto Tassotti fallito a causa di una tempesta che tra il 14 e il 15 febbraio 1965 costrinse i tre alpinisti a una rocambolesca ritirata.
  • I tre moschettieri: prima salita compiuta nel 1983 da Franc Knez.
  • Sébastien Gay: prima salita realizzata nel luglio 2009 da Jean Troillet, Martial Dumas e Jean-Yves Fredrikse. La via sale tra la Schmid e la Bonatti, ha uno sviluppo di 600 metri e difficoltà ABO. La via è dedicata allo scomparso alpinista Sébastien Gay.
Parete sud
  • Cresta De Amicis: prima salita il 10-11 agosto 1906 di Ugo De Amicis e Arrigo Frusta, al Pic Tyndall. I due si fermarono però alla cravatta, una cengia posta sotto la parte terminale del picco. La prima salita integrale della cresta fu compiuta il 7-8 luglio 1933 da Amilcare Crétier, Antonio Gaspard e Basilio Ollietti.
  • Via Benedetti-Carrel: prima salita il 15 ottobre 1931 di Louis Carrel, Enzo Benedetti e Maurice Bich. Si tratta della prima via sulla parete sud.
  • Crestone Deffeyes-Carrel: prima salita l’11 settembre 1942 di Albert Deffeyes e Louis Carrel. Questa cresta divide la parete sud vera e propria dal Pic Tyndall.
  • Via Casarotto-Grassi: prima salita il 29 settembre 1983 di Renato Casarotto e Gian Carlo Grassi, 1300 m/ED, la via sale al Pic Tyndall.
  • Via Direttissima: prima salita il 13 dicembre 1983 di Marco Barmasse, Walter Cazzanelli e Vittorio De Tuoni. La via sale alla sinistra della via Benedetti-Carrel.
  • Couloir Barmasse: prima salita il 13 marzo 2010 di Hervé Barmasse con il padre Marco, 1200 m/ABO.
  • Via Barmasse al Picco Muzio – Via nuova aperta in solitaria da Hervé Barmasse dal 6 all 8 aprile 2011 (1200 m, difficoltà ABO).
Parete est

La prima salita fu compiuta il 18 e 19 settembre 1932 da Enzo Benedetti e Giuseppe Mazzotti, con le guide Louis e Lucien Carrel, Maurice Bich e Antoine Gaspard.

 

Parete ovest
  • Via Penhall: prima salita il 3 settembre 1879 di William Penhall, Ferdinand Imseng e Louis Zurbriggen. Nella parte terminale la via si ricongiunge con la cresta di Zmutt.
  • Via Carrel: prima salita il 20-22 agosto 1947 di Carlo Taddei e Louis Carrel. La via termina all’Enjambée, l’intaglio fra la Testa del Cervino e il Pic Tyndall.
  • Diretta Ottin-Daguin: prima salita il 13 agosto 1962 di Renato Daguin e Giovanni Ottin. La via sale tra la via Carrel e la via Penhall e affronta la Testa del Cervino direttamente.
Naso di Zmutt
  • Via Gogna-Cerruti: prima salita il 14-17 luglio 1969 di Alessandro Gogna e Leo Cerruti.
  • Piola-Steiner: via aperta il 29 luglio-1º agosto 1981 da Michel Piola e Pierre-Alain Steiner.
  • Aux amis disparus: via aperta il 5-6 luglio 1992 da Patrick Gabarrou e Lionel Daudet.
  • Free Tibet: via aperta il 31 luglio-2 agosto 2001 da Patrick Gabarrou e Cesare Ravaschietto.
  • Freedom: via aperta il 22-26 agosto 2001 da Robert Jasper e Rainer Treppte.

Discese in sci

Parete est
  • 14 maggio 1975. Prima discesa con gli sci di Toni Valeruz. Valeruz ripeté la discesa il 26 maggio 1975 e il 30 maggio 1996.
  • 6 giugno 1980. Jean-Marc Boivin realizzò una trilogia particolare: scese con gli sci la parete est per poi risalire in solitaria la parete nord per la via Schmid in 4h 10′ nello stesso giorno. Si lanciò quindi dalla cima in deltaplano. Su questa trilogia fu girato il film Aventure au Cervin che vinse il Trento Filmfestival nel 1981.

Rifugi

  • Rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondé (2802 m) – lungo la via normale italiana (Cresta del Leone o Arête du lion)
  • Rifugio Jean-Antoine Carrel (3830 m) – lungo la via normale italiana, di solito preferito al Rifugio l’Oriondé per il pernottamento
  • Hörnlihütte (3260 m) – rifugio principale lungo la via normale svizzera (cresta dell’Hörnli)
  • Solvayhütte (4003 m) – bivacco di emergenza lungo la via normale svizzera
  • Schönbielhütte (2694 m) – nei pressi del Ghiacciaio di Zmutt, serve per le ascensioni lungo la cresta di Zmutt e la parete ovest
  • Bivacco Oreste Bossi (3345 m) – a monte del Colle del Breuil, ai piedi della cresta di Furggen
  • Ad ottobre 2022 riaperto il bivacco “Lonza Biwak” sulla cresta Zmutt del Cervino

 

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