Al Vinitaly un sorso di viticoltura eroica di montagna
Si è tenuto ieri l’altro presso lo spazio espositivo del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore a Vinitaly 2018 l’incontro “Viticoltura eroica: esperienze a confronto” organizzato dal Consorzio. Sono intervenuti Roberto Gaudio, presidente CERVIM (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) Mamete Prevostini, presidente Consorzio per la Tutela dei Vini di Valtellina, Benedetto Renda, presidente Consorzio Volontario di Tutela e Valorizzazione dei vini a DOC dell’Isola di Pantelleria e Innocente Nardi, presidente Consorzio di Tutela del vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.
L’incontro ha avvicinato idealmente aree viticole molto distanti geograficamente ma molto vicine per difficoltà di gestione del vigneto, per passione e ore lavorate, che ogni viticoltore dedica ad esso. Le realtà “eroiche” sono poco estese ma percorrono lo stivale e idealmente lo uniscono.
“La viticoltura eroica è ben più di una pratica agricola” esordisce Innocente Nardi “Coltivare queste pendenze significa anche curare il paesaggio, disegnarlo e tutelarlo, infatti è la cura dell’uomo che riduce il rischio di smottamenti ed erosioni. Inoltre l’agricoltura in questi luoghi consente alle popolazioni locali di mantenere un legame con il territorio che diversamente rischierebbe lo spopolamento come accade a tante aree montane”.
Abbiamo parlato di territori eroici che hanno saputo investire nelle loro particolarità come spiega Roberto Gaudio che afferma “Il confronto tra differenti realtà della viticoltura eroica è sempre interessante per valorizzare al meglio gli aspetti e le caratteristiche di territori così differenti fra di loro, vallate alpine e aeree insulari costiere, accumunate però dal binomio vincente – paesaggi viticoli eroici e turismo – strategico per l’economia di questi territori. Questo sarà anche il tema centrale del VI Congresso Internazionale sulla Viticoltura eroica in programma dal 26 al 28 aprile prossimo a Tenerife (Isole Canarie).”
L’incontro tra realtà come queste è utile perché tutte hanno l’esigenza di unirsi in un’unica voce per trovare un dialogo comune con le istituzioni in particolare per quanto riguarda la gestione idrica dei versanti quindi per la loro conservazione. L’impegno delle istituzioni nel monitoraggio dell’integrità di questi versanti può essere determinante, anche perché le aziende agricole contribuiscono in modo determinante alla protezione del territorio che se non fosse coltivato sarebbe totalmente a carico della gestione pubblica. Inoltre sono auspicabili sostegni nell’investimento in tecnologia che può essere di grande supporto agli agricoltori che lavorano esclusivamente a mano aree così impervie.
Mamete Prevostini “Ringrazio il Consorzio Valdobbiadene Prosecco Superiore, per l’invito a questo momento di riflessione. Trovo positivo fare rete e confrontarsi tra zone vitivinicole diverse e per molti aspetti simili. La Valtellina è una realtà consolidata, che punta essenzialmente sul suo territorio, sulla sua biodiversità geo-climatica, sulla specificità dei suoi storici ed eco sistemici terrazzamenti.”
La caratteristica di queste coltivazioni sta anche nella qualità che ne deriva. I vigneti eroici richiedono attenzioni, ore di lavoro e molta fatica ma producono grappoli dai quali si ricavano vini preziosi. Lo sottolinea Benedetto Renda presentando la realtà di Pantelleria: “La coltivazione della vite sull’isola di Pantelleria ha modellato nel tempo il paesaggio realizzando uno dei contesti agricoli più suggestivi al mondo ed è il risultato straordinario di un’agricoltura che, assecondando la natura, ha saputo realizzare un primato d’eccellenza viticola, studiata ed ammirata in tutto il mondo. Emblema di questo sapere che si è tramandato tra i contadini panteschi, di generazione in generazione, è la Pratica Agricola della Vite ad Alberello tutelata dall’UNESCO, che permette di ottenere produzioni enologiche di pregio, a partire dal Passito, vino con caratteristiche uniche in tutto il panorama del Mediterraneo”.
Mettere in comune esperienze ed esigenze è un passo importante che si intreccia ad altri temi come la valorizzazione del territorio e quindi l’enoturismo. La viticoltura eroica infatti modella un paesaggio che diventa facilmente meta turistica vista la recente declinazione del turismo enologico.
fonte/foto: prosecco.it