Alpi che si sciolgono
Il Rapporto “European State of the Climate report 2022” (ESOTC 2022), pubblicato dalla World meteorological organization (Wmo) insieme al Copernicus Climate Change Service (C3S) delina un qusdro netto dell’attuale situazione, sull’aumento delle temperature, sulla scarsità delle precipitazioni, sull’aumento degli incendi boschivi, sullo scioglimento senza precedenti dei ghiacciai e sul potenziale di energia rinnovabile.
Il cambiamento climatico sta imponendo un notevole sacrificio a livello umano, economico e ambientale in Europa, il continente che si sta riscaldando più rapidamente al mondo. L’anno 2022 è stato caratterizzato da condizioni di caldo estremo, siccità e incendi. Le temperature della superficie del mare in tutta Europa hanno raggiunto nuovi massimi, accompagnati da ondate di calore marino. Inoltre, lo scioglimento dei ghiacciai è stato senza precedenti.
I ricercatori dicono che dagli anni ’80 l’Europa si staa riscaldando in misura doppia rispetto alla media globale, con conseguenze di ampia portata sul tessuto socioeconomico e sugli ecosistemi della stessa regione. Nel 2022, l’Europa si trovava circa 2,3° C al di sopra della media pre-industriale (periodo compreso tra il 1850 e il 1900) utilizzata come riferimento nell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.
La situazione
Diversi Paesi, tra cui Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Svizzera e Regno Unito hanno conosciuto l’anno più caldo mai registrato. La temperatura media annuale del 2022 per l’Europa è stata tra la seconda e la quarta più alta mai registrata, con un’anomalia di circa 0,79° C rispetto alla media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020.
Nel 2022 le precipitazioni sono state inferiori alla media in gran parte della regione. È stato il quarto anno secco di fila nella Penisola iberica e il terzo consecutivo nelle regioni montane delle Alpi e dei Pirenei.
La Francia ha registrato il periodo più secco nel periodo tra gennaio e settembre, mentre il Regno Unito e il Belgio hanno vissuto il periodo più secco dal 1976 nei mesi tra gennaio e agosto dello scorso anno. Il 26 luglio, la riserva idrica della Spagna è scesa al 41,9% della sua capacità totale, con una capacità ancora inferiore in alcuni bacini.
I ghiacciai europei hanno perso un volume di circa 880 km3 di ghiaccio nel periodo compreso dal 1997 al 2022. Le Alpi sono state le più colpite, con una riduzione media dello spessore del ghiaccio di 34 metri. Nel 2022, i ghiacciai delle Alpi europee hanno registrato un nuovo record di perdita di massa in un solo anno, causato da una quantità di neve invernale molto bassa, da un’estate molto calda e dalla deposizione di polvere sahariana.
5 chilometri cubi: questo il volume di ghiaccio che le Alpi hanno perso solo nel 2022. Il ghiacciaio dell’Aletsch ha perso 6 metri di spessore, il ghiacciaio della Mer de Glace a luglio scorso perdeva circa 10 cm al giorno. I ghiacciai italiani non sono da meno, basti pensare alla Marmolada.
La calotta glaciale della Groenlandia ha perso 5 362 ± 527 Gt di ghiaccio nel periodo tra il 1972 e il 2021, contribuendo per circa 14,9 mm all’innalzamento del livello medio globale del mare.
Il segnale di speranza
C’è un segnale di speranza per il futuro!
Per la prima volta l’anno scorso le energie rinnovabili hanno generato più elettricità rispetto ai gas fossili inquinanti. L’energia eolica e solare ha generato il 22,3% dell’elettricità dell’Unione europea (Ue) nel 2022, superando i gas fossili (20%).
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L’UE si è impegnata ad aumentare la produzione di energia rinnovabile fino a raggiungere almeno il 42,5% del consumo totale entro il 2030 – quasi il doppio rispetto ai livelli del 2019.