Ma chi è Salgari? Chi è stato quest’uomo dal destino terreno così sciagurato che ha ottenuto il primato nella letteratura avventurosa italiana, ha fondato una scuola dalla quale sono germinati per decenni, a frotte, seguaci, imitatori, epigoni, continuatori inadeguati, che ha scaldato la testa a numerose generazioni e che ancora oggi riesce ad accendere passioni, a suscitare discussioni, a movimentare le pagine culturali dei giornali alla minima occasione?
Felice Pozzo
Si scrive Salgari, si legge avventura, soprattutto marine, esotiche. Ma non solo. La fantasia di Salgari è arrivata anche in montagna, molti suoi racconti sono ambientati alle alte quote. In questo libro ne sono raccolte diversi.
Molti alpinisti hanno cominciato ad arrampicare per cercare un’avventura che avevano sognato attraverso le pagine di Salgari. In mancanza della possibilità di raggiungere i Mari del Sud o altri luoghi descritti nei romanzi più letti dai giovani di tutto il mondo, la montagna era l’ambiente naturale più vicino e accessibile per cimentarsi con imprevisti e inventarsi peripezie e difficoltà da superare.
Ma c’è una domanda che i cultori e gli studiosi di Salgari non si sono mai posti: Salgari amava immensamente il mare, che è il teatro d’azione di tante sue opere.
E la montagna? Questo volume risponde a questa domanda e presenta ai lettori una raccolta di racconti e scritti di montagna di Salgari dimenticati da un secolo.
Formato: cm 12,5×20
Pagine: 152
Prezzo: € 16,50
L’AUTORE
Emilio Salgari è stato un famoso narratore italiano (Verona 1862, Torino 1911). Nonostante il successo ottenuto dai suoi libri, fu afflitto da problemi economici e morì suicida. Narratore di grande energia, suggestionato dagli esempi di Verne, Sue e Dumas padre, scrisse un’ottantina di romanzi e circa 150 racconti destinati ai ragazzi.
Fra i più noti (passati in tv e al cinema) I misteri della jungla nera (1895), i romanzi del ciclo dei corsari (Il Corsaro Nero, 1899; Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, 1905) e soprattutto quelli del ciclo dei pirati (I pirati della Malesia, 1896; Le tigri di Mompracem, 1901; Sandokan alla riscossa, 1907).
Ignorato a lungo dalla critica, guardato con diffidenza dalla pedagogia, Salgari fu tuttavia un rinnovatore della letteratura italiana per ragazzi.
Aveva un’immaginazione fervidissima, capace d’inventare personaggi dall’eroismo esaltante, intrecci ricchi di azione e di suspense, ambienti e atmosfere dal forte colorito esotico.
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