Benjamin Védrines apre una nuova “pazza” via sulla Barre des Écrins
Benjamin Védrines ha completato un’altra straordinaria impresa sulle Alpi. Lo avevamo lasciato lo scorso mese con un’altra bella impresa in solitaria. Due giorni, 138 km e 12.330 metri di dislivello: la traversata integrale del Queyras, intorno alla valle del Guil, da Vars a Villard.
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Questa volta Vedrines ha affrontato una delle classiche big wall alpine: la parete sud della Barre des Écrins.
È una delle salite più pazze che abbia mai vissuto nelle Alpi.
Vedrines era con Nicolas Jean e Julien Cruvellier. Il trio ha approfittato delle condizioni invernali più difficili. La linea è logica, scrive Vedrines, ma bisognava aspettare che ci fossero le condizioni giuste.
La linea risultante di 1.000 m ha sezioni miste fino a M7 e sezioni rocciose di A1, 5+ su ghiaccio ED+.
Benjamin Védrines Abbiamo appena aperto con Nicolas Jean e Julien Cruvellier de Luze una leggendaria goulotte sul lato sud della Barre des Ecrins. Abbiamo avuto il privilegio di poter aprire una delle ultime grandi vie delle Alpi. Lunga, difficile, sulla vetta più alta del massiccio degli Écrins, i 4000 più meridionali delle Alpi.
È una linea logica eppure è rimasta “vergine” sino ad oggi. “La Gola”, nota agli alpinisti locali, temuta in estate a causa delle sue cadute di pietra, ci ha regalato un grande momento di alpinismo.
Ci è voluto un lungo avvicinamento, a rischio valanghe, condizioni e dimensioni tipiche Himalayane. Il 1° giorno, con una tipica salita di roccia, tratti pazzeschi, ghiaccio, un indimenticabile bivacco in un grande buco di neve. E poi un tratto finale infinito per arrivare in vetta di notte del giorno 2 alle 19:00.
Eccezionale? Ne sono sicuro. Grazie ai miei compagni per aver creduto in questo sogno.
Mathieu Detrie, che avrebbe tanto voluto essere con noi, ha trovato il nome che si adatta bene: “De l’Or en Barre “