Cambiamento climatico, lo sci chiede aiuto ai meteorologi ONU

Crisi climatica, il mondo dello sci chiede aiuto ai meteorologi Onu. La stagione dello sci prenderà il via a fine mese con la Coppa del mondo, e mentre gli atleti si preparano, a tenere banco è l’emergenza climatica che rischia di avere pesanti conseguenze sugli sport invernali tanto che la federazione mondiale di sci (Fis) ha stretto un accordo con l’agenzia meteorologica delle Nazioni Unite.

L’emergenza climatica ha profondamente segnato la scorsa stagione di Coppa del Mondo con 26 gare cancellate per motivi meteorologici, situazioni di neve al limite dell’accettabile e soprattutto una infinita serie di infortuni: da Sofia Goggia a Marco Schwarz, da Alex Pinturault ad Alexander Kilde da Corinne Suter, Joana Haelhen e Petra Vlhova a Mikaela Shiffrin fino a Michelle Gisin e Wendy Holdener…

Le stazioni sciistiche di tutto il mondo sono sempre più costrette a confrontarsi con la realtà del riscaldamento climatico, con le stazioni che soffrono per la mancanza di neve.

Il mondo dello sci chiede aiuto all’ONU

La Federazione Internazionale Sci e Snowboard (Fis) spera che la sua collaborazione con l’agenzia meteorologica e climatica dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) delle Nazioni Unite le consenta di avere una visione migliore del futuro degli sport invernali.

La crisi climatica è ovviamente molto più grande della Fis o dello sport: è un vero e proprio bivio per l’umanità -le parole del n.1 della Federsci internazionale, Johan Eliasch – È vero, però, che il cambiamento climatico è, in poche parole, una minaccia esistenziale per lo sci e lo snowboard. Saremmo negligenti se non perseguissimo ogni possibile sforzo che sia radicato nella scienza e nell’analisi oggettiva“.

Lo sport dello sci, scrive l’Ansa, utilizza quasi di routine la neve artificiale per la maggior parte delle gare di Coppa del Mondo, dei campionati mondiali e delle Olimpiadi. Una pratica che consuma grandi quantità di acqua e di energia. Alle Olimpiadi invernali di Pechino 2022, gli eventi di sci alpino si sono svolti in una regione colpita dalla siccità e le piste sono state interamente generate artificialmente. Con tanto di critiche delle organizzazioni ambientaliste.

La partnership segna la prima volta che l’OMM stringe un memorandum d’intesa con una federazione sportiva. Il prossimo 7 novembre, l’OMM e la FIS organizzeranno un webinar per tutte le 137 associazioni sciistiche nazionali, oltre che per i gestori di impianti e gli organizzatori di eventi, sui cambiamenti climatici e sul loro potenziale impatto su neve, ghiaccio e sport invernali. Il seminario comprenderà una panoramica sui progressi degli strumenti di previsione a sostegno dell’ottimizzazione della gestione della neve nei comprensori sciistici.
L’accordo, che entra in vigore poco prima del via della stagione invernale 2024/2025, durerà inizialmente cinque anni e apre la strada a un’ampia gamma di attività e iniziative congiunte.

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